Come evitare colpi di sole e calore all’aperto: 7 cose da sapere

C'è ancora un pezzo di estate da vivere e tra agosto e settembre le temperature possono restare alte. Vediamo come non abbassare la guardia al caldo ed evitare di stare male quando si cammina all'aperto

26 agosto 2025 - 9:00

Caldo, cosa c’è da sapere sui colpi di calore sui sentieri

Fino a tutto agosto e a volte anche oltre, le temperature possono raggiungere ancora temperature molto alte, che non vanno sottovalutate.

Il caldo può diventare un serio problema anche in montagna, soprattutto a basse e medie altitudini.

Le ondate di calore portano temperature elevate anche all’ombra, spesso sopra i 20°C, e il corpo umano fatica a recuperare durante la notte. Stanchezza, disidratazione e rischio di colpi di calore sono dietro l’angolo, soprattutto per chi pratica attività all’aperto come il trekking.

Fare escursioni in queste condizioni richiede consapevolezza e qualche accorgimento.

Vediamo insieme sette aspetti fondamentali da conoscere per proteggersi dal caldo senza rinunciare alla montagna.

 

1 – Colpo di sole e colpo di calore: conosci la differenza?

Due termini che spesso si confondono, ma indicano fenomeni diversi.

Il colpo di sole, o insolazione, è dovuto alla prolungata esposizione della testa ai raggi solari, anche in giornate non eccessivamente calde. Il fattore determinante è il tempo trascorso sotto il sole senza protezione sul capo.

I sintomi tipici sono mal di testa, nausea, vertigini, arrossamento del viso e, nei casi più gravi, vomito.

Il colpo di calore, invece, è una condizione più pericolosa: si verifica quando la temperatura corporea sale rapidamente oltre i 40°C per l’incapacità del corpo di disperdere il calore.

Succede in ambienti molto caldi e umidi, dove la sudorazione non basta a raffreddare l’organismo.

I sintomi possono comparire all’improvviso: tachicardia, difficoltà respiratoria, confusione, assenza di sudorazione e, nei casi estremi, collasso. Può accadere anche in ambienti chiusi, non solo all’aperto.

 

2 – Quali sono i sintomi da non ignorare

Riconoscere i segnali è fondamentale per intervenire in tempo. In caso di colpo di sole, i campanelli d’allarme sono mal di testa intenso, debolezza, vertigini, nausea, arrossamento del volto e occhi irritati.

Nel colpo di calore, i sintomi sono più gravi e richiedono attenzione immediata: aumento improvviso della temperatura corporea, pelle calda e arrossata ma senza sudore, battito accelerato, disorientamento e difficoltà a respirare.

Se non si interviene rapidamente, possono insorgere complicanze pericolose.

 

3 – Cosa fare se ti senti male

Nel caso di colpo di sole, la prima cosa è cercare ombra e riposo in posizione semi seduta, raffreddare la testa con panni umidi, idratarsi lentamente.

Per il colpo di calore, l’intervento deve essere più deciso: portare la persona all’ombra o in un luogo fresco, spogliarla, sdraiarla sollevando leggermente le gambe e raffreddare il corpo con acqua o panni bagnati.

Far bere a piccoli sorsi. Se la situazione non migliora in pochi minuti o i sintomi sono gravi, è essenziale chiamare subito il 118.

 

4 – Abbigliamento e protezione: la prima linea di protezione

Il primo passo per ridurre il rischio è vestirsi in modo adeguato.

Meglio tessuti leggeri, traspiranti e di colore chiaro, che aiutano a disperdere il calore. Indispensabile il cappello (a tesa larga o con visiera), gli occhiali da sole con protezione UV e la crema solare, da riapplicare ogni poche ore perché il sudore la riduce.

Attenzione anche alle gambe: i pantaloni lunghi, soprattutto se modulabili, proteggono da erba alta e insetti.

Nello zaino non dovrebbero mai mancare un guscio impermeabile per i temporali estivi e un pile leggero per eventuali abbassamenti di temperatura in quota.

Infine, le calzature: scarponcini a caviglia alta garantiscono stabilità sui terreni impegnativi, ma su itinerari facili e brevi si possono valutare modelli più leggeri.

I sandali da trekking, invece, meglio usarli solo come ricambio a fine escursione.

 

5 – Quanto bere e cosa, per evitare guai

L’acqua è la nostra migliore alleata contro il caldo.

Non aspettare di avere sete per bere, perché la sete è già un segnale di disidratazione. Portare almeno due litri d’acqua per un’escursione di media durata è una buona regola, meglio ancora se suddivisi in più borracce o in una sacca idrica.

Se il percorso non offre fonti sicure, considera l’uso di filtri o pastiglie potabilizzanti.

In alternativa, porta con te sali minerali in bustina o soluzioni elettrolitiche, utili per reintegrare ciò che perdiamo con la sudorazione. Per gli spuntini, privilegia cibi leggeri e facili da digerire: frutta fresca, barrette energetiche, frutta secca. Evita alcol e bevande troppo zuccherate, che disidratano.

 

6 – Scegli l’orario giusto e l’itinerario adatto 

Anche la pianificazione è prevenzione. In estate, meglio partire molto presto al mattino, quando le temperature sono ancora sopportabili, e rientrare entro le ore più calde (tra le 12 e le 16).

Preferisci sentieri ombreggiati, che attraversano boschi o vallate fresche, evitando lunghi tratti esposti al sole. Le creste, le mulattiere senza copertura e le zone pietrose sono particolarmente calde nelle giornate di canicola.

Controlla sempre le previsioni meteo: un temporale improvviso può sembrare un sollievo dal caldo, ma comporta altri rischi come fulmini e frane. Meglio non farsi sorprendere in quota.

 

7 – Rinunciare a camminare, a volte, non è un disonore

Non sempre insistere è segno di forza: a volte è prudenza. Se le temperature superano i 30°C e il percorso non offre ombra o punti di ristoro, valuta seriamente di rimandare l’escursione.

Lo stesso vale se nel gruppo ci sono bambini, persone anziane o chi ha problemi di salute.

In alternativa, puoi optare per attività più fresche e sicure: una passeggiata in un bosco vicino a un torrente, una visita a una grotta, canyoning, nuoto in un lago alpino o anche una giornata di relax all’ombra.

La montagna non scappa: tornare quando il clima è più mite sarà sicuramente più piacevole e sicuro.

 

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