10 migliori trekking da fare almeno una volta nella vita

Ogni volta che la vita diventa un po’ troppo uguale a se stessa in molti sentono una specie di richiamo. Una vera e propria sensazione fisica: le gambe che formicolano, lo sguardo che cerca l’orizzonte oltre i palazzi, il bisogno di camminare finché il respiro non si sincronizza con il ritmo della terra

12 novembre 2025 - 6:22

Forse è per questo che il trekking, oggi più che mai, non è solo uno sport.

È una fuga, una cura, a volte persino una forma di ribellione silenziosa contro la comodità sterile del divano. E se stai leggendo queste righe, probabilmente anche voi avete quel prurito dentro.

Ora, niente fraintendimenti: non stiamo dicendo che bisogna per forza mollare tutto e partire per l’Himalaya domani. Ma ci sono percorsi al mondo che, una volta affrontati, lasciano un segno.

Cambiano il modo di guardare il cielo, il silenzio, perfino il vostro zaino. E sì, a volte capita che, tra un sentiero e l’altro, qualcuno cerchi emozioni anche in modi meno ortodossi, magari navigando tra offerte di intrattenimento non regolamentate in Italia.

È qui che entra in gioco la curiosità per un casino non AAMS, spesso visto come un’alternativa più libera, pur con tutti i rischi del caso. Ma questa è un’altra storia. La nostra, oggi, parla di montagne, fango, sudore e tramonti che non si dimenticano.

1. Il Cammino di Santiago – Spagna

Non serve essere religiosi per capire la magia di questo percorso. Basta camminare.

Dalle verdi colline della Galizia ai passi pirenaici, ogni tappa è un pezzo di conversazione con se stessi. Ho incontrato persone che partivano per festeggiare un divorzio, altre per elaborare una perdita.

Nessuno torna uguale. E non è il timbro sulla credenziale a fare la differenza, ma le notti in ostello, le vesciche, il vino condiviso con uno sconosciuto che diventa amico in due giorni.

2. Tour del Monte Bianco – Alpi francesi, italiane e svizzere

Un anello che gira attorno al gigante d’Europa. Tre Paesi, una sola montagna.

Qui il trekking è elegante: rifugi ben tenuti, formaggi locali, panorami da cartolina ogni due curve. Ma non farti ingannare dalla bellezza: il dislivello non scherza, e il meteo cambia in un battito di ciglia. Portati sempre una giacca antipioggia, anche a luglio.

3. Inca Trail – Perù

Quattro giorni per arrivare a Machu Picchu non dal cancello turistico, ma dal sentiero originale degli Inca.

È un’esperienza quasi sacra: cammini su pietre levigate da secoli di passi, dormi sotto un cielo pieno di stelle che sembrano più vicine, e all’alba del quarto giorno, arrivi al Sole Gate proprio mentre il sole inizia a illuminare la Città Perduta. Emozione pura. Attenzione: i permessi sono limitati e vanno prenotati con mesi di anticipo.

4. Appalachian Trail – USA

Immagina di camminare per oltre 3.400 chilometri, dal sud al nord degli Stati Uniti, con solo uno zaino e un bastone.

Solo in poche centinaia ci riescono ogni anno. Ma anche una settimana lungo questo sentiero – magari nel Vermont o nel Tennessee – ti dà un assaggio di quella libertà selvaggia che ormai sembra un mito.

Qui non c’è rete, non c’è fretta. C’è solo il bosco, gli orsi (sì, davvero), e te stesso.

5. W Trek – Torres del Paine, Cile

La Patagonia è una di quelle terre che sembrano uscite da un sogno febbricitante. Ghiacciai azzurri, laghi color turchese, vento che urla come se avesse qualcosa da dire.

Il W Trek ti porta dritto al cuore di tutto questo in 5-6 giorni.

Non è estremo dal punto di vista tecnico, ma richiede gambe solide e spirito adattabile. Il premio? Vedere le Torres alzarsi davanti a te all’alba, con la neve che brilla come diamante.

6. Everest Base Camp – Nepal

Non devi scalare l’Everest per sentirti piccolo di fronte alla grandezza. Basta camminare fino al campo base.

Il percorso è impegnativo, si sale oltre i 5.300 metri, ma fattibile per chi ha un minimo di allenamento e rispetto per l’altitudine.

Dormirai in lodge di legno riscaldati a yak dung (sì, sterco di yak), parlerai con sherpa che ridono come se non conoscessero la fatica, e capirai perché questa montagna è sacra.

7. Kokoda Track – Papua Nuova Guinea

Questo non è un trekking per turisti. È un pellegrinaggio storico e fisico attraverso una giungla densa, calda, umida, dove ogni passo ricorda una battaglia. Durante la Seconda Guerra Mondiale, soldati australiani e giapponesi si scontrarono qui in condizioni disumane. Oggi, il sentiero è un omaggio a quei giorni, e camminarlo significa confrontarsi con la resilienza umana – e con zanzare grosse come mosche.

8. Laugavegur Trail – Islanda

Un viaggio tra colori impossibili: gialli di zolfo, verdi di muschi, neri di lava, bianchi di neve.

In appena 55 km, attraversi paesaggi che sembrano di altri pianeti.

L’Islanda non ti concede tregua: il tempo cambia ogni ora, i fiumi gonfiati dalla neve si attraversano a piedi (con l’acqua fino alle ginocchia), ma ogni sforzo è ripagato da cascate solitarie e sorgenti termali dove puoi rilassarti in mezzo al nulla.

9. Sentiero degli Dei – Italia

Sì, anche in Italia c’è un trekking da togliere il fiato. Sospeso sulla Costiera Amalfitana, tra Positano e Agerola, questo sentiero regala viste che nessun drone potrà mai rendere giustizia.

È breve (circa 7 km), ma intenso. Meglio farlo in primavera o autunno, quando il caldo non picchia e i turisti sono pochi. Porta acqua, scarpe con suola aderente e… un cuore pronto a innamorarsi.

10. Overland Track – Tasmania, Australia

Nel cuore selvaggio della Tasmania, questo trekking di sei giorni ti porta attraverso laghi specchio, foreste di eucalipto secolari e montagne a forma di culla (Cradle Mountain, appunto).

È uno dei pochi posti al mondo dove puoi camminare per giorni senza vedere un’anima. Solo wallaby, echidne e il vento tra gli alberi. Un vero reset per il cervello.

A proposito di “altri mondi”, non tutti cercano l’avventura solo tra sentieri e vette. C’è chi, dopo una giornata di cammino o semplicemente in cerca di un brivido diverso, esplora piattaforme di gioco internazionali.

In questo panorama, molti italiani si orientano verso un casino online estero per accedere a bonus più generosi, giochi non disponibili in Italia o metodi di pagamento più flessibili.

Naturalmente, come per ogni scelta fuori dalla regolamentazione nazionale, serve buonsenso e una buona dose di cautela, proprio come quando si affronta un sentiero sconosciuto senza mappa.

Perché questi trekking valgono la fatica

Non si tratta di collezionare mete. Si tratta di ritrovare qualcosa che la vita moderna ci ha portato via: il tempo, la presenza, la capacità di meravigliarci.

Ogni passo su questi sentieri è un atto di fiducia in te stesso, nella natura, nel fatto che a volte, per andare avanti, basta mettere un piede davanti all’altro.

E se non puoi partire subito? Non importa. Sfoglia le foto, leggi i racconti, pianifica. Ma non rimandare troppo. Perché il mondo non aspetta. E nemmeno le tue gambe.

 

 

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