Halloween: 6 itinerari del mistero tra borghi, leggende e montagne

La notte di Halloween evoca leggende antiche e misteriose: ecco 6 itinerari da vivere affascinati, camminando tra foreste, montagne e tradizioni millenarie

28 ottobre 2025 - 11:10

Camminate nel mistero: 6 trekking di Halloween tra leggende e boschi d’autunno

Camminare d’autunno è già di per sé un’esperienza magica: la luce è speciale, i boschi si fanno silenziosi, e l’aria fresca porta con sé odore di terra e di foglie.

Se poi il calendario segna Halloween, l’atmosfera è servita: tra borghi abbarbicati sulle rocce, foreste infiammate di colori e tradizioni antiche, sembra di passeggiare in uno scenario da film.

L’Italia nasconde luoghi dove la natura si intreccia al mito, e il passo di chi ama camminare incontra leggende di streghe, spiriti e antichi riti.

Ecco sei trekking per entrare nel mistero, tra ombre, colori e racconti che vivono ancora nei sentieri d’autunno.

1 – Veneto, Foresta del Cansiglio: le Strie e gli spiriti delle doline

Antica riserva dei Dogi di Venezia, la Foresta del Cansiglio si stende tra Veneto e Friuli come un mare di faggi e abeti che, in ottobre, si accendono di rosso e d’oro.

È uno dei luoghi più enigmatici del Nordest: una conca sospesa tra nebbie, grotte carsiche e radure improvvise.

Qui le storie si moltiplicano — si parla di spiriti che abitano le doline, di cacciatori scomparsi tra le nebbie, di luci che si muovono senza spiegazione.

Il trekking più suggestivo parte da Pian del Cansiglio e segue i sentieri CAI che si inoltrano nella faggeta fino alla Valmenera, zona ricca di fauna e silenzio assoluto.

Lungo il percorso si incontrano antiche casere e resti della presenza cimbra, le comunità che abitarono questi boschi per secoli.

Le giornate corte e la nebbia autunnale amplificano la sensazione di camminare in un luogo sospeso tra tempo e leggenda, dove ogni passo sembra riportare indietro nel passato.

_L’Anello del Cansiglio: tutto quello che c’è da sapere
_La leggenda delle streghe del Bus de la Lum

2 – Piemonte, il Monte Musinè: Ufo e antiche leggende

Appena fuori Torino, il Monte Musinè domina la bassa Val di Susa come una piramide solitaria.

È considerato da secoli una montagna “magnetica”: si racconta che qui i Celti celebrassero i loro riti, che durante la notte appaiano sfere luminose e che gli escursionisti avvertano un’energia particolare.

Le sue leggende spaziano dagli incontri con il diavolo ai presunti avvistamenti di UFO, tanto da essere noto come la “montagna misteriosa del Piemonte”.

Il sentiero più frequentato parte da Caselette e sale fino alla croce di vetta (1150 m) in circa due ore e mezza, attraversando boschi di castagni e tratti di pietraia.

In cima, la vista sulla pianura torinese è ampia e silenziosa.

Le luci della città in lontananza, visibili tra le nuvole e le ombre delle colline, amplificano il fascino quasi magnetico del Musinè.

Il trekking è breve ma carico di simboli: il Musinè resta una montagna che invita a guardare, ad ascoltare e a lasciare spazio all’immaginazione.

_La descrizione completa del trekking al Monte Musinè

_I misteri del Monte Musinè

 

3 – Liguria, Triora: il borgo delle streghe

Sulle Alpi Liguri, tra i boschi della Valle Argentina, Triora custodisce una delle storie più oscure e affascinanti d’Italia.

Arroccato a 780 metri di quota, il borgo — il cui nome deriva da tria ora, “tre bocche” — domina vallate profonde e silenziose, un tempo percorse da pellegrini, pastori e mercanti.

Ma è soprattutto noto come il “paese delle streghe”: qui, nel 1587, si tenne uno dei più celebri processi per stregoneria della penisola.

Il trekking più suggestivo parte proprio dal centro storico di Triora, tra i vicoli in pietra e le case in ardesia, e scende verso la frazione di Realdo lungo un tratto dell’antica mulattiera che collegava i borghi della valle.

Il percorso, di circa 10 km, attraversa castagneti, ponti medievali e piccoli insediamenti abbandonati, dove il silenzio è rotto solo dallo scorrere dei torrenti.

Lungo il cammino si incontrano la “Cabotina”, l’antica zona dove, secondo la tradizione, vivevano le donne accusate di stregoneria, e il Museo Etnografico e della Stregoneria, che raccoglie documenti, testimonianze e oggetti legati ai processi.

In autunno, con la nebbia che sale dai boschi e le giornate che si accorciano, il borgo e i suoi sentieri assumono un’atmosfera quasi irreale.

Camminare da Triora a Realdo diventa così un viaggio nella memoria e nel mistero, tra natura aspra e antiche paure ormai trasformate in leggenda.

_Tutto quello che c’è da sapere sul trekking da Triora a Realdo

_Triora, il borgo delle streghe

 

4 – Trentino, Val di Fassa: il sentiero delle streghe ladine

Nelle Dolomiti di Fassa, tra le cime del Catinaccio e del Sassolungo, si tramanda uno dei racconti più antichi delle Alpi: quello delle Stries, le streghe ladine.

Donne che conoscevano le erbe e i segreti della montagna, vivevano isolate nei boschi e apparivano durante le tempeste o al chiaro di luna.

Oggi, alcune di queste leggende rivivono lungo il Sentiero delle Leggende, un percorso tematico che si snoda tra Vigo di Fassa e il Ciampedie.

Lungo il cammino, pannelli illustrati raccontano le storie più note della tradizione ladina, tra cui quella delle Stries, del Re Laurino e delle ninfe del Catinaccio.

Il sentiero, lungo circa 4 km, attraversa boschi di larici e radure panoramiche affacciate sulle Dolomiti di Fassa. È un itinerario facile e adatto a tutti, ma capace di restituire, soprattutto in autunno, l’atmosfera sospesa di un mondo dove natura e mito ancora si toccano.

Più che un trekking, è un viaggio nel cuore simbolico delle Dolomiti, dove i racconti antichi si intrecciano ai profumi del bosco e al silenzio dorato della stagione autunnale.

_Tutto quello che c’è da sapere sul Sentiero delle Leggende

_Leggende della Val di Fassa

5 – Marche, il Monte Sibilla: misteri millenari

Nel cuore dei Monti Sibillini, tra Umbria e Marche, sorge il Monte Sibilla (2173 m), da sempre avvolto da un’aura di mito.

Secondo la leggenda, la grotta in vetta era la dimora della Sibilla Appennica, profetessa capace di predire il destino e custode di un regno sotterraneo popolato da fate e demoni.

Un racconto che nei secoli ha attratto viaggiatori, pellegrini e studiosi, dal medioevo fino ai primi esploratori ottocenteschi.

Il percorso classico parte dal Rifugio Sibilla, sopra Montemonaco, e sale in circa due ore fino alla vetta, lungo creste ventose e panorami che abbracciano l’intero parco.

Nelle giornate autunnali, le nuvole basse si avvolgono intorno ai pendii e la visibilità cambia di minuto in minuto, creando un’atmosfera sospesa.

Sulla sommità, una targa ricorda le antiche spedizioni alla ricerca della grotta, oggi non più accessibile.

Il trekking è affascinante e severo: qui Halloween diventa un modo per confrontarsi con l’archetipo del mistero, tra profezie e silenzi d’alta quota.

_Tutto quello che c’è da sapere sulla salita al Monte Sibilla

_Le leggende dei Monti Sibillini

6 – Campania, Monte Taburno: sui sentieri delle Janare

Nelle colline del Sannio beneventano, tra vigneti e faggete, si estende il Parco Regionale del Taburno-Camposauro, un luogo che unisce la quiete della natura al fascino oscuro del mito.

È qui che, secondo la tradizione, le Janare, streghe della cultura contadina, danzavano sotto il noce, evocando spiriti e tempeste. Ancora oggi, a Benevento, le storie di queste donne sapienti e temute si tramandano nelle veglie e nei racconti popolari.

Un itinerario suggestivo parte da Campoli del Monte Taburno e risale il versante occidentale del massiccio, fino agli eremi di San Mauro.

Il percorso attraversa boschi di faggi e castagni che in ottobre diventano un mosaico di colori.

Tra radure e piccoli altipiani si incontrano grotte, sorgenti e resti di antichi rifugi eremitici.

Camminare qui significa immergersi in un paesaggio che sembra immobile nel tempo, dove il mito delle Janare convive con il respiro quieto della foresta.

_La salita al Monte Taburno

_La leggenda delle janare beneventane

 

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