Brisighella historic clock tower and houses in old town. This 1800s architecture is known as the Torre dell'Orologio. Ravenna province, .Emilia Romagna region, Italy, Europe.
Tra la pianura che profuma di nebbia e le colline dorate che salgono verso l’Appennino, l’Emilia-Romagna custodisce in autunno un patrimonio gastronomico unico in Italia.
È una terra generosa, dove ogni prodotto racconta una storia di mani esperte, di pazienza e di stagioni. Qui il cibo non è soltanto nutrimento, ma linguaggio, memoria collettiva, forma d’arte.
Ogni borgo ha un suo sapore, una sua stagione, una sua luce diversa: la dolcezza della collina, la forza della pianura, la quiete delle valli appenniniche.
Dalle colline ravennati al Po, dai boschi bolognesi alle campagne modenesi, ecco cinque tappe da non perdere per chi ama unire viaggio e sapori, tradizione e scoperta.
Adagiato tra tre speroni gessosi che emergono dalle colline e circondato da uliveti secolari, Brisighella è un borgo che sembra sospeso nel tempo.
La sua storia medievale si respira nei resti delle antiche mura, nei torrioni e nel Santuario del Monticino, che domina il panorama e regala viste mozzafiato sulla vallata sottostante.
Ma Brisighella non è solo bellezza architettonica: qui nasce uno dei tesori gastronomici più celebri della regione, l’Olio Extravergine di Oliva DOP, considerato tra i migliori d’Italia.
Il clima particolare, l’esposizione dei colli e la cura artigianale degli oliveti contribuiscono a creare un prodotto dalle note fruttate e dal carattere deciso.
Ph.: Gettyimages/FooTToo
Ogni anno, in autunno, il borgo si anima con la Festa dell’Olio Nuovo, un evento che unisce degustazioni, mercatini e percorsi tra gli uliveti, permettendo di assaporare non solo l’olio, ma anche il racconto della sua lavorazione.
La gastronomia di Brisighella è un invito alla lentezza: i ristoranti e le osterie del borgo propongono piatti della tradizione romagnola, dalle tagliatelle al ragù alla zuppa di farro, dai formaggi locali alle carni cotte con cura, fino ai dolci casalinghi che profumano di ricordi.
E ogni piatto può essere accompagnato da vini del territorio, come il Sangiovese di Romagna, che racconta la terra da cui nasce.
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_Qualche informazione sulla Sagra dell’Ulivo e dell’Olio
Immerso nella pianura parmense, dove le nebbie autunnali avvolgono le campagne come un velo leggero, Zibello è un borgo che sembra nascere dal silenzio e dalla nebbia stessa.
Le sue stradine tranquille, i portici e le case in mattoni rossi raccontano una storia di tradizioni agricole che si tramandano da generazioni.
In particolare, Zibello è famosa nel mondo per un prodotto che è diventato simbolo della gastronomia italiana: il Culatello di Zibello DOP.
Questo salume nobile, dalla stagionatura lenta e sapiente, nasce nelle antiche cantine del borgo, dove la nebbia e il clima umido della Bassa Parmense creano le condizioni perfette per la maturazione.
Ph.: Gettyimages/Fabrizio_Esposito
Ma Zibello non è solo culatello: è un luogo dove la cucina tradizionale prende forma nei piatti di ogni giorno. Gli anolini in brodo, i tortelli di zucca e le paste fresche fatte a mano raccontano la ricchezza della cultura gastronomica parmense, dove ogni ingrediente ha un ruolo preciso e ogni gesto è frutto di esperienza.
Nei ristoranti e nelle osterie locali, il pasto diventa un rito di convivialità, accompagnato da vini robusti e generosi, capaci di esaltare i sapori del territorio.
Inoltre, durante i mesi freddi, il borgo si anima con eventi e visite guidate: il Museo del Culatello apre le sue porte ai visitatori, offrendo la possibilità di conoscere la storia del prodotto, dalle origini contadine alle tavole dei grandi chef, e di degustarlo in tutte le sue sfumature.
_Scopri di più sul sito dell’Ente turismo
_La pagina ufficiale del Consorzio di tutela del culatello
Sulle ultime propaggini dell’Appennino bolognese, Castel del Rio si presenta come un borgo di pietra immerso nei boschi. È un luogo che profuma di legna, di umidità buona, di sottobosco.
Qui la natura è la vera protagonista, e il gusto ne segue i ritmi. Il borgo è rinomato per i suoi tartufi bianchi e neri e per i funghi porcini, protagonisti di sagre e mercatini autunnali che animano le strade del paese.
Durante le feste, l’aria si riempie di aromi intensi, e le tavole si colorano di piatti robusti: tagliatelle ai funghi, crescentine calde, salumi di montagna.
Ph.: Gettyimages/Angelo F-
Simbolo del borgo è il Ponte degli Alidosi, un maestoso arco in pietra che attraversa il fiume Santerno, testimone di secoli di storia e passaggi.
Castel del Rio è una tappa che unisce natura, silenzio e sapori autentici, un rifugio perfetto per chi cerca la bellezza semplice delle montagne emiliane.
_La pagina ufficiale dell’Ente turismo
_Il Ponte degli Alidosi tra i Luoghi del Cuore FAI
A pochi chilometri da Imola, Dozza accoglie i visitatori come una galleria d’arte a cielo aperto. I murales che decorano le facciate delle case trasformano il borgo in un museo diffuso, dove ogni vicolo racconta un incontro tra creatività e tradizione.
Ma Dozza è anche, e soprattutto, terra di vino. Nella Rocca Sforzesca ha sede l’Enoteca Regionale dell’Emilia-Romagna, punto di riferimento per chi vuole scoprire le eccellenze vitivinicole del territorio.
Ph.: Gettyimages/Adriano Canovi
Tra i protagonisti, il Sangiovese di Romagna, l’Albana, il Trebbiano e le bollicine artigianali che raccontano la nuova generazione di vignaioli.
Sedersi in un’osteria di Dozza significa gustare piatti ricchi e conviviali: garganelli al ragù di mora romagnola, formaggi stagionati, salumi locali e dolci della tradizione. Un borgo dove l’arte si mescola al profumo del vino, e ogni bicchiere diventa un frammento di paesaggio.
_Scopri di più su Dozza
_La pagina ufficiale dell’Enoteca Regionale
Adagiata ai piedi dell’Appennino modenese, Vignola è un borgo elegante e accogliente, dove la bellezza dei paesaggi collinari si unisce a una tradizione gastronomica ricca e raffinata.
La maestosa Rocca di Vignola, con le sue torri merlate, domina il borgo e regala una prospettiva sulle campagne circostanti, un mosaico di frutteti, vigneti e uliveti che cambia colore a ogni stagione.
Vignola è famosa soprattutto per le sue ciliegie IGP, considerate tra le più dolci e profumate d’Italia. In primavera, quando i ciliegi sono in fiore, il borgo si trasforma in un giardino sospeso tra il bianco e il rosa, celebrato dalla tradizionale Festa dei Ciliegi in Fiore.
Le ciliegie diventano così protagoniste di torte, confetture e liquori, che raccontano l’identità culinaria modenese. Tra le delizie da non perdere c’è la celebre Torta Barozzi, dolce dall’intenso sapore di cioccolato e caffè, e il Nocino, liquore aromatico ottenuto dalle noci verdi raccolte secondo la tradizione.
Ph.: Gettyimages/Massimo Parisi
Il borgo vive di armonia tra natura e gusto: passeggiare tra i frutteti, visitare le aziende agricole locali e degustare i prodotti direttamente dai produttori permette di percepire il legame profondo tra territorio e cultura gastronomica.
Le osterie e i ristoranti di Vignola offrono piatti tipici della cucina modenese, dove la frutta si integra con paste fresche, salumi e formaggi locali, creando un’esperienza culinaria autentica e indimenticabile.
_Scopri di più sulla Festa dei ciliegi in fiore
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