Foliage in Val Varaita: 4 luoghi imperdibili tra larici e borghi alpini

In Val Varaita l’autunno accende i boschi di larici e latifoglie: quattro mete da non perdere per vivere il foliage tra borghi alpini, foreste storiche e valloni selvaggi ai piedi del Monviso

22 ottobre 2025 - 14:20

Piemonte, Val Varaita: foliage d’autunno ai piedi del Monviso

C’è un momento, ogni anno, in cui la Val Varaita si accende.

È il tempo del foliage, quando la montagna si veste di silenzio e di luce, e camminare diventa un modo per assistere – passo dopo passo – al cambiamento.

La Val Varaita, incastonata nel cuore delle Alpi Cozie e dominata dalla sagoma del Monviso, è una delle valli piemontesi più autentiche, dove la natura conserva ancora il suo respiro antico.

Tra antiche borgate, boschi di larici che odorano di resina e specchi d’acqua che riflettono le cime innevate, l’autunno in Val Varaita regala esperienze di pura contemplazione.

Ecco quattro luoghi simbolo, ideali per vivere questa magia.

1 – Bellino, tetti in pietra e meridiane

Bellino, con le sue borgate adagiate sui pendii e i tetti in pietra che catturano la luce del mattino, è uno dei luoghi più poetici in cui vivere il foliage in Val Varaita.

Qui l’autunno scende in punta di piedi e poi si accende all’improvviso, quando i larici iniziano a dorarsi a ondate: il giallo sale lentamente dal fondovalle fino a conquistare le quote più alte, come una fiamma lenta e silenziosa che avvolge pascoli, muretti a secco e antiche mulattiere.

È un paesaggio che invita a camminare piano, a respirare, a guardare davvero. Tra le borgate di Celle, Chiazale e Sant’Anna, l’occhio si perde tra meridiane dipinte sulle facciate, fontane in pietra da cui sgorga un’acqua gelida e chiarissima, affreschi sbiaditi che raccontano devozione e stagioni passate.

Il foliage, qui, ha anche un suono e un odore: quello della resina, della terra bagnata, della legna che arde nei camini annunciando l’inverno; quello del vento che passa leggero tra i rami, scuotendo gli aghi dei larici come fiocchi dorati.

La luce d’autunno è morbida, intima, quasi cinematografica: filtra tra i rami, si riflette sui tetti di lose e cade sulle borgate come un velo, trasformando ogni prospettiva in una fotografia perfetta.

Al mattino tutto brilla, alla sera i colori diventano più profondi, bronzo e rame. A Bellino non si viene per correre, ma per lasciarsi conquistare dalla montagna: è un luogo ideale per camminatori contemplativi, amanti dei dettagli, viaggiatori lenti e fotografi che inseguono la luce.

Qui l’autunno resta più a lungo nell’aria e nel cuore, e quando ci si allontana è impossibile non voltarsi ancora una volta, per guardare quel giallo che brucia dolcemente sulle montagne.

_ Qualche informazione su Bellino

2 – Castello e Bosco dell’Alevè, nel regno antico del cembro

Sopra il borgo di Castello si apre il Bosco dell’Alevè, un ambiente che mantiene un carattere quasi primordiale.

Qui il foliage autunnale assume una dimensione diversa rispetto ai larici dei fondovalle: è più discreto ma altrettanto suggestivo, con il giallo dei larici che dialoga con il verde profondo dei cembri secolari e il grigio-argento delle rocce a fare da cornice.

Oltre ad essere una meta ideale per ammirare il foliage, il Bosco dell’Alevè rappresenta la più vasta cembreta delle Alpi italiane, che copre circa 825 ettari tra i 1.500 e i 2.500 metri di altitudine.

Qui i pini cembri secolari convivono con larici e abeti, formando un paesaggio vario che alterna boschi fitti, radure, laghetti alpini e ruscelli.

Alcuni esemplari superano i 500 anni di età, rendendo l’area un patrimonio naturale unico in Europa. Il bosco è accessibile tramite una rete di sentieri che partono da Castello e dalle frazioni vicine, con percorsi adatti a escursionisti di tutti i livelli.

Lungo il percorso si incontrano punti panoramici, come il Rifugio Bagnour a 2.017 metri, dove è possibile sostare e ammirare la vista sul Monviso e sulle vallate circostanti.

In autunno, i larici si tingono di giallo e si mescolano al verde intenso dei cembri, creando un contrasto spettacolare che rende il Bosco dell’Alevè una meta perfetta per escursionisti, fotografi e appassionati di natura.

_ Il Bosco dell’Alevè sul sito ufficiale del Parco

3 – Pontechianale, nel cuore dei boschi

Pontechianale , con le sue borgate e i boschi circostanti, offre scenari di foliage suggestivi. Il paese, situato a circa 1.500 metri, è circondato da pendii ricoperti di larici e betulle che in autunno si tingono di giallo, oro e arancio, creando un contrasto netto con le case in pietra e legno tipiche della valle.

Le stradine del borgo, le fontane e le piccole piazzette permettono di camminare tra dettagli architettonici storici, mentre i sentieri che salgono verso i versanti superiori conducono direttamente nel cuore dei boschi.

Salendo verso Maddalena o le frazioni alte come Chianale, si attraversano lariceti alternati a radure e pascoli, dove il foliage si osserva in tutta la sua varietà cromatica.

I sentieri sono ben segnalati e adatti a escursionisti di livello medio, e offrono punti panoramici sulla valle e sulle montagne circostanti.

L’autunno qui è caratterizzato da giornate nitide, luci basse e cieli limpidi che mettono in risalto il giallo dei larici e il verde intenso dei cembri.

Pontechianale è quindi una meta versatile: adatta a chi cerca escursioni accessibili tra boschi e borghi, per chi ama fotografare i dettagli dei paesaggi alpini o semplicemente camminare immerso nei colori autunnali, lontano dalle aree più affollate della valle.

_ La pagina ufficiale dell’Ente turismo

4 – Vallone di Vallanta, il respiro selvaggio del Monviso

Il Vallone di Vallanta rappresenta la dimensione più selvaggia e intensa del foliage in Val Varaita.

Qui i larici si arrampicano sui pendii ripidi e sulle morene antiche, fino a sfiorare i 2.400 metri di altitudine, creando un’ininterrotta distesa dorata che contrasta con le pareti scure del Monviso e delle montagne circostanti.

Quando l’autunno avanza e le prime nevicate imbiancano le creste, il contrasto tra il giallo dei boschi e il bianco delle cime rende il paesaggio estremamente suggestivo e visivamente potente.

Il sentiero che conduce al Rifugio Vallanta attraversa diverse ambientazioni: dai lariceti bassi e radi, ai pianori silenziosi, ai piccoli torrenti trasparenti che scorrono tra le pietre.

La valle si apre gradualmente in ampi spazi, offrendo scorci panoramici sulla dorsale e sulla parte alta della Val Varaita. In questa zona il foliage si osserva in modo “fisico”: il cammino richiede attenzione e resistenza, e ogni cambiamento di luce modifica il paesaggio, rendendo la percezione dei colori dinamica e mutevole.

Il Vallone di Vallanta è quindi ideale per escursionisti esperti o per chi desidera un’esperienza completa di alta montagna autunnale, lontano dalle aree più frequentate.

_ La pagina ufficiale del Rifugio Vallanta

 

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