Dal mare al cuore del Pollino: viaggio tra borghi, fede e natura nella Sibaritide

Un itinerario avvincente tra storia e natura tra l'entroterra dell'alto jonio cosentino e i suoi paesaggi montani, alla scoperta di borghi autentici, luoghi sacri, tradizioni arbëreshe e meraviglie naturali del parco nazionale del Pollino

16 giugno 2025 - 10:36

Francavilla Marittima: la semplicità che incanta

Addentrandosi nell’entroterra dalla piana di Sibari lungo la SS92, i rilievi del Pollino si avvicinano con dolcezza all’orizzonte.

Le linee morbide dei colli diventano presto costoni rocciosi, e la fiumara del Raganello, che inizialmente scorre libera, si insinua tra calanchi e gole sempre più profonde.

Qui, dove la natura detta il ritmo e la cultura si fonde con la terra, sulle colline si scorge l’abitato di Francavilla Marittima. Nonostante il suo nome evochi il mare, questo borgo è una perla collinare di autenticità e ruralità.

Il paesaggio è dominato da ulivi secolari, produttori del pregiato Olio Bruzio Dop, e da una quiete che ha il sapore della vita semplice. La Beata Vergine degli Infermi veglia sul paese con la sua piccola chiesa, mentre l’antico mercato coperto, oggi museo, racconta la sapienza della cultura contadina.

Poco distante, il parco archeologico Timpone della Motta si erge su un colle con vista sul Raganello: qui, secondo la leggenda, il mitico Epeo, costruttore del cavallo di Troia, fondò Lagaria. Mito e storia si fondono tra i resti di templi e insediamenti indigeni e greci.

Cerchiara di Calabria e San Lorenzo Bellizzi: grotte, canyon e santuari

Proseguendo verso Cerchiara, il viaggio si arricchisce di tappe sorprendenti. Il Palazzo della Piana, testimone di un’economia contadina e protoindustriale fiorente, racconta storie di liquirizia, frantoi e nobiltà.

Più avanti, la Grotta delle Ninfe, antica sorgente sulfurea amata dai Greci, svela la sua leggenda: si dice fosse dimora di Calipso e delle ninfe Lusiadi. Oggi è centro termale.

Il borgo di Cerchiara, arroccato sul Monte Sellaro, accoglie il visitatore con il profumo del suo celebre pane, tutelato da Slow Food e celebrato in un museo e con una festa popolare. Un secondo museo è dedicato al pino loricato, simbolo del Parco del Pollino.

Intorno, sentieri, vie ferrate e canyon offrono scenari ideali per escursionismo, arrampicata e speleologia. L’Abisso del Bifurto, tra le grotte più profonde d’Italia, scende a 683 metri nel cuore della terra.

A pochi chilometri, il Santuario di Santa Maria delle Armi sorge incastonato nella roccia, meta ogni 25 aprile di un cammino devozionale che ripercorre il Sentiero dei fiori di Pentecoste, recentemente valorizzato.

Arrivati a San Lorenzo Bellizzi, a 830 metri d’altitudine, si aprono panorami mozzafiato: le Timpe di San Lorenzo e della Falconara incorniciano un paese che ha conservato la sua anima antica.

Le Gole del Raganello, uno dei canyon più spettacolari d’Italia, sono il cuore pulsante del paesaggio, tutelate come SIC e ZPS per la loro biodiversità.

Plataci: un cuore arbëreshë tra le fontane

Scendendo tra le pendici del Monte Sparviere, si giunge a Plataci, borgo noto come la città delle fontane per le sue sorgenti pure.

La sua identità arbëreshë si manifesta in ogni angolo: dai cartelli bilingue ai murales che narrano storie di esilio e resistenza.

Il rito greco-ortodosso è fulcro della comunità. La chiesa di San Giovanni Battista è centro di spiritualità e cultura, teatro di riti antichi come la Vallja, il ballo in onore di Skanderbeg, e del suggestivo rubare l’acqua nella notte di Pasqua.

L’estate si anima con la festa della Madonna del Monte e il Festival dei Piccoli Cantori arbëreshë.

Per gli amanti della natura, Plataciland offre percorsi acrobatici immersi nel verde, mentre i sentieri montani invitano a escursioni rigeneranti.

I fichi secchi intrecciati sono il sapore da portare via, dolce ricordo di un’identità resistente.

Villapiana e Trebisacce: dal profumo degli oleandri al blu dello Ionio

Dalla montagna si scende verso il mare: Villapiana accoglie tra i suoi uliveti, la memoria di Leutermia, colonia magnogreca.

La chiesa di Santa Maria del Piano conserva capolavori medievali e rinascimentali, mentre la fiumara del Satanasso in fiore regala visioni primaverili mozzafiato.

Sulla costa, Villapiana Scalo e Lido sono il luogo ideale per una pausa tra pineta e mare, con i profumi del giglio marino a fare da cornice.

Trebisacce, poco più a nord, è dominata dal bastione che resistette agli assalti turchi. Il centro storico offre scorci tra chiese, musei e palazzi.

La Chiesa Madre di San Nicola di Mira, dalle linee bizantine, è cuore spirituale e artistico. Feste come quella di San Rocco, con processione sul mare, e San Giuseppe, con i panittilli e le zampogne, raccontano un’identità viva.

Il Museo Etnografico “Ludovico Noia” celebra la cultura contadina e l’arte olearia. E poi c’è il Broglio, altopiano con importanti resti della civiltà degli Enotri, primi abitanti di queste terre.

Albidona e Alessandria del Carretto: la montagna sacra

Tornando verso le cime del Pollino, Albidona ci accoglie con la sua torre di guardia e la biblioteca che conserva migliaia di testi, tra cui preziose opere su dialetti e minoranze linguistiche.

La cappella della Madonna del Cafaro, immersa tra i rigogliosi boschi della zona, è un luogo carico di spiritualità e leggende. La festa del 15 agosto è un appuntamento imperdibile per gli abitanti e anche per i visitatori che desiderano vivere un’esperienza autentica del territorio.

La tradizione si celebra anche con le pioche e i cinti nelle feste dedicate a San Francesco e San Michele. Albidona è storia, fede e ruralità, da scoprire tra i suoi vicoli, la chiesa di San Michele e i ruderi del castello.

Alessandria del Carretto, a 1000 metri di quota, è una gemma immersa nel Parco del Pollino. Murales colorano le facciate, mentre il Museo del Lupo e l’Orto Botanico della Difisella raccontano la biodiversità del luogo.

La Festa della Pita, con l’alzata dell’abete, è una delle tradizioni più sentite. Il Carnevale con le maschere ‘u pohicinelle bielle e brutte, è gioia collettiva.

E poi ci sono i sentieri: il Sentiero della Ghiacciaia porta alla vetta del Monte Sparviere, un itinerario tra le meraviglie della natura. Imperdibile il Museo della cardiochirurgia, dedicato a Guido Chidichimo.

Castroregio: tra cielo, pietra e rito

Ultima tappa del nostro viaggio, Castroregio si svela dopo aver attraversato il Bosco Foresta, un vero paradiso naturale con i suoi tipici cerri secolari che custodiscono ela cappella della Madonna della Neve. Il borgo, in pietra viva, conserva l’anima arbëreshë più autentica.

Qui si celebrano ancora i matrimoni bizantini, con riti che sembrano usciti da un tempo antico: danze, cori, abiti colorati e simboli carichi di significato.

Il vino condiviso, il bicchiere frantumato, i tre giri attorno al Vangelo: ogni gesto è memoria viva.

Castroregio è il suggello perfetto per un itinerario che è viaggio tra geografie, culture e spiritualità. Un invito a scoprire una Calabria profonda, dove ogni sentiero è una storia e ogni borgo una poesia.

_ Scopri tutti i dettagli sul sito Sibaritide, Calabria tra borghi e mare

 

 

 

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