Pedalare in Galles: un cicloviaggio tra spiagge, abbazie e antichi borghi

Diario di una pedalata, facile e suggestiva, nell’angolo più austero delle British Islands, un lembo di terra riserva di cicloturisti ed escursionisti, scenario di grandi ambienti e persone semplici.

18 marzo 2020 - 3:29

Cercate una destinazione ad un paio di ore di aereo “low-cost”, in mezzo al verde, vocata al turismo ecosostenibile, con sistemazioni più che competitive in un ambiente sempre ben disposto sia come servizi sia come educazione verso i ciclo-viaggiatori?

Il Regno Unito è servito, ed il Galles è d’obbligo, tanto diverso dal resto dell’isola pur condividendone il paesaggio e lo stile di vita.

Non pare poi così grande ma, andando a pedali su strade di campagna e discorrendo con chiunque, ecco che una settimana di viaggio potrà essere riempita alla grande.

Ed allora rotta su Bristol, cittadina più che meritevole, per poi spostarsi nel Pembrokeshire, regione tutta mare e campagna del Sud gallese, per una rilassante pedalata, con tappe corte e dislivelli esigui.

Facilissima anche la scelta dell’itinerario. I percorsi ci sono già, segnalati con paline direzionali, corredati dal proprio numero identificativo, impressi su mappe create appositamente per lo scopo, integrate da cartelli esplicativi e volti a valorizzare gli elementi di interesse storico, archeologico, geologico, paesaggistico.

Persino il profilo altimetrico viene indicato in calce alle mappe assieme alla progressiva chilometrica, insomma a ciascuno la propria dose di fatica misurata sul proprio livello.

Noi abbiamo optato per il Celtic Route Trail, ma per chi è alla ricerca di percorsi per famiglie, consigliamo il Wales Cycle Breaks Newport and Saundersfoot e la Pembrokeshire Greenwayspercorsi su strada e fuoristrada integrati con le stazioni ferroviarie.

Occhio ai cartelli stradali: fatto assodato che le distanze siano fissate in miglia, cercate di imparare i nomi delle vostre direzioni in lingua gallese che, se parlata è incomprensibile, ma scritta lo è ancora di meno.

Questo popolo così fiero delle proprie radici si è rivelato particolarmente ospitale e gentile ad ogni nostra richiesta di informazioni e aiuto.

Il cicloturista, si sa, è sempre molto bene accolto, con quel misto di stoica fatica e di romanzesca tenerezza che si porta appresso, ma posso affermare che, dopo sei ciclo-viaggi nelle British Isles, gli abitanti di queste sponde siano tra i più disponibili ed addirittura propositivi.

Il Celtic Route Trail (anello in 6 tappe con arrivo e partenza a Carmarthen) è una cicloscampagnata più che un cicloviaggio, talmente bucolica da ridurre l’unico vero inconveniente alle soventi gimkane a cui si è costretti per evitare di “affettare” con le ruote le “torte” che, l’animale simbolo del paese, la mucca, non manca di regalare alle deserte strade e stradine del circuito.

Vista la frequente possibilità di piogge improvvise, è importante avere sempre con se i parafanghi per la bici.

Le cittadine elencate come termine tappa altro non sono che piccoli paesi adornati dalle tradizionali casette di stampo anglosassone, in mattoni rossi o pietra grigia, finestre a quadretti in legno e portoncino vittoriano, praticello verdissimo e, talvolta, cane beagle razzolante.

Pensate che a St. Davids appartiene l’appellativo di “città più piccola di tutta la Gran Bretagna”, con la sua aurea medioevale suffragata dalla imponente cattedrale del XII secolo sorta sul perimetro che fu il monastero di St. David, il santo Patrono del Galles.

Tra le tappe solo verde e muretti a secco, piccole macchie, piante, pecore, molte mucche mansuete e vitelli, contadini all’opera, e trattori che incrociano carichi di ogni cosa.

Tappe corte, domestiche, per accantonare un istante il ciclo viaggio di stampo più sportivo per vivere una dimensione più contemplativa, con scatti fotografici meno frettolosi e tante piccole soste in più per tanti piccoli motivi che messi assieme riempiono la valigia dei ricordi, come la sosta di mezzogiorno a fare quattro chiacchiere in qualche splendido pub affacciato sull’Atlantico con una gustosa pinta di “rossa” ed un gran bel panino gonfio di prelibatezze locali.

Il mare gallese, la costa gallese. Il tracciato ci passerà quasi ogni giorno, ma concedetevi qualche deviazione di pochi chilometri per aumentare la raccolta di cartoline di viaggio.

Se il sole vi darà una mano porterete a casa scatti stupendi: spiagge bianche chiuse tra scogliere imponenti dove fiori ed erba verdissima si avvicendano in un mix unico, tipico anglosassone, particolarmente gallese.

Come a Broad Haven, una cittadina-terrazza sull’oceano, una delle migliori spiagge del Pembrokeshire, dove tutt’attorno, grazie ad uno speciale programma di rimboschimento avviato trenta anni fa, crescono sia specie di alberi endemici, sia specie esotiche, una vera rarità in una zona del genere. Ma tutta la linea costiera è affascinante e suggestiva.

Terre limite, oltre le quali per secoli c’è stato solo l’ignoto, abbondanti di aria fresca e vita selvaggia, di piccole calette e promontori cinematografici.

Terra dalla quale un tempo si partiva e dove oggi si arriva. Celtica, naturale, spirituale, di bellezza e pace, di pellegrinaggio certamente religioso ma anche, e sicuramente, cicloamatoriale.

 

Informazioni utili:

Celtic Route Trail – National Cycle Network
Tel. 0044 (0) 845.1130065
info@sustrans.org.uk
www.sustrans.co.uk

Itinerario Wales Cycle Breaks Newport and Saundersfoot
www.walescyclebraks.com
Itinerario Pembrokeshire Greenways
www.pembrokeshiregreenways.co.uk

Per spostamenti in autobus
www.traveline.org.uk
www.arrivabus.co.uk
Per spostamenti in treno
www.nationalrail.co.uk

Per pianificare il viaggio
www.visitwales.com
www.visitbritain.com
www.visitpembrokeshire.com
www.visitcarmarthenshire.co.uk

Commenta per primo

POTRESTI ESSERTI PERSO:

Piemonte, primavera in bici nel Parco dei Lagoni di Mercurago

Andare in bici sulle Dolomiti: le quattro migliori piste ciclabili per un viaggio outdoor

Fotoreportage in Sri Lanka: una terra unica, regno della biodiversità