Trekking di più giorni e fornelli: tutto quello che c’è da sapere

In un trekking di più giorni il fornello diventa un accessorio indispensabile. Vediamo tutto quello che dobbiamo sapere per scegliere quello più adatto alle nostre esigenze.

19 luglio 2022 - 10:52

Fornelli da campeggio, a cosa servono e come sceglierli

Il fornello è un attrezzo essenziale per chi, motivato dall’etica o costretto dalla logistica, vuole o deve affrontare un trekking di più giorni in autonomia alimentare (cioè senza appoggiarsi a rifugi o altre strutture esterne per il cibo).

La possibilità di cucinare i cibi o di prepararsi una bevanda calda è sicuramente un fattore determinante, se non per la sopravvivenza, almeno per la qualità e il comfort dell’esperienza che si sta affrontando.

Non ce ne vogliano i patiti del trekking selvaggio se, affrontando l’argomento “cucina da campo”, saltiamo a piè pari l’opzione più ovvia, nobile e antica: quella di accendersi un bel fuoco!

Per quanto affascinante questa pratica è poco raccomandabile dal punto di vista del rischio ambientale.

La possibilità che la fiamma o le scintille sfuggano al controllo non è certo remota. Presenta anche diversi inconvenienti sotto l’aspetto pratico: dalla difficoltà di procurarsi la legna da ardere fino al fastidio di dover pulire le padelle annerite dal fuoco.

Scartata l’opzione “campfire” non ci resta che analizzare i pro e i contro delle diverse tipologie di fornello da campeggio.

Fornelli da campeggio a gas

È probabilmente la tipologia più diffusa. Gli elementi che compongono il kit sono due: il fornello vero e proprio e la bombola contenente il gas (una miscela di butano e propano).

La bombola si aggancia al fornello tramite un sistema a baionetta, utilizzato ormai da un’unica azienda produttrice.

Oppure con una ghiera a vite dalle caratteristiche standard.

In questo caso l’attrezzatura è compatibile con i fornelli di quasi tutte le marche e reperibile nella maggior parte dei negozi specializzati. Basta connettere questi due elementi, aprire la valvola di erogazione del gas e avvicinare una fiamma al fornello per effettuare l’accensione.

La stessa valvola consente una facile regolazione della potenza del fornello.

Questa facilità di utilizzo, assieme alla compattezza e alla versatilità dei fornelli moderni ne fanno un attrezzo adatto alle esigenze di quasi tutti i trekker.

Qualche svantaggio si manifesta per chi ha intenzione di fare un trekking molto lungo.

In questi casi, se non si ha la certezza di poter reperire i ricambi lungo il percorso, occorre caricarsi nello zaino le bombole di scorta da usare durante il viaggio.

Le magagne del fornello a gas si presentano anche per chi deve cucinare in ambienti più estremi.

Ad esempio in alta quota o a temperature sotto lo zero, condizioni in cui questo tipo attrezzi subire dei significativi cali di potenza.

Fornelli da campeggio multicombustibile

Puzzano e sono complicati da maneggiare. Necessitano di preriscaldamento e di pompaggio del combustibile. Producono fumi potenzialmente tossici e non garantiscono un perfetto controllo della fiamma (non usateli MAI in tenda!).

I “contro” dei fornelli multi combustibile sono tantissimi e i “pro” pochi, ma decisamente “pesanti”. Il primo è chiaro già dal nome: funzionano con quasi tutti i tipi di carburante.

Si possono usare la benzina raffinata e quella senza piombo, il cherosene e il gasolio, la trielina e il diluente. Questo vuol dire che in qualsiasi posto del mondo vi troviate, potrete trovare qualcosa da versare nel contenitore con cui alimentare il fornello.

L’altro vantaggio fondamentale è la sicurezza delle prestazioni: la potenza di un fornello che brucia benzina non cala neppure se la temperatura va a -40 gradi o se si sale sopra i 7000 metri.

Insomma, se riuscite ad accenderlo senza prendere fuoco anche voi, con un attrezzo del genere una minestrina ve la potete cucinare anche sulla cima dell’Everest.

 

Fornelli da campeggio ad alcool

Sono un po’ un  oggetto da “amatori”, infatti cercando sul Web scoprirete tutta una sottocultura di appassionati della costruzione fai da te e della modifica del fornello ad alcool…

Il funzionamento è molto semplice. Si basa sulla combustione dei vapori di alcool che fuoriescono dal bruciatore.

Quest’ultimo si può addirittura costruire artigianalmente, con una semplice operazione di “taglio e cucito” di una normale lattina. La potenza erogata è molto inferiore a quella dei fornelli a gas o a benzina e anche le possibilità di regolazione della fiamma sono molto limitate.

Tuttavia con un cilindretto del genere nello zaino e 80 grammi di alcool rosa (reperibile un po’ ovunque), si fa presto a far bollire un mezzo litro d’acqua…

Certo, se nel vostro trekking prevedete di dover cucinare tutti i giorni, forse è meglio che vi attrezziate diversamente.

Se invece volete semplicemente premunirvi in caso di qualche mancato appuntamento con il vostro posto tappa, questo potrebbe essere il “kit di sicurezza alimentare” che fa per voi.

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Tomshoo, il fornello a legna

Compatto e maneggevole,  attraverso lo sportello è possibile inserire la legna con facilità, dotato di prese d’aria migliorano la combustione.

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Odoland, il fornello versatile

Fornello a gas realizzato con il design del parabrezza, fornisce un’efficace prevenzione al vento, migliorando l’efficienza di combustione e il risparmio energetico.

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Jetboil Stash, l’ultraleggero

Il design di nidificazione massimizza lo spazio della confezione.

Consente di riporre il bruciatore in titanio, il sacchetto del bruciatore e lo stabilizzatore ordinatamente all’interno della pentola e sigillare il tutto con il coperchio incluso per un trasporto facile e compatto.

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Sunris BRS-12 A, il multicombustibile

Piccolo e raffinato con capacità del serbatoio di 450 ml, comodo da trasportare. Funziona a Cherosene, Benzina, Diesel.

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Esbit, il fornello ad alcool

Leggero, struttura in alluminio anodizzato.

Il set comprende anche un supporto per le pentole e un bruciatore in ottone. Il bruciatore permette il controllo della temperatura e puo’ contenere alcool denaturato durante il viaggio.

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