La manutenzione delle scarpe da trekking: i consigli per farle durare a lungo

Le scarpe da trekking, al pari di ogni materiale tecnico, necessitano di una buona manutenzione. Ecco 4 semplici regole per prendersi cura della propria scarpa, scarpone e scarponcino perché ci accompagni per molto tempo sui sentieri.

20 novembre 2023 - 18:44

Prendersi cura delle scarpe da trekking in 4 mosse

Le scarpe da trekking sono una delle attrezzature fondamentali per chi vuole fare trekking.

Per questo non basta scegliere il giusto modello per le proprie esigenze e caratteristiche, ma è necessario fare in modo che tale strumento mantenga inalterate le proprie qualità tecniche, ecco perché è molto importante non dimenticare una corretta manutenzione.

 

1. Come pulire le scarpe da trekking

La prima cosa da fare per conservare in maniera adeguata i propri scarponi è procedere ad una pulizia profonda.

Ricordiamo che spesso camminiamo in terreni fangosi, i pietraie o sulla terra, tutti elementi che possono incrostarsi e infiltrarsi nei tessuti della scarpa andando a comprometterne la funzionalità.

Anche se il primo istinto sarebbe quello di prenderli e metterli in lavatrice o sotto un getto di acqua, bisogna essere cauti.

La cosa migliore da fare è attendere che siano asciutti e poi armarsi di una spazzola morbida (tipo spazzolino da denti) e una più rigida e poi applicarsi con una buona dose di forza d’animo.

La spazzola rigida ci servirà per liberare la suola da sassi e terra incrostata mentre, quella più morbida, servirà per pulire le membrane dello scarpone, decisamente più delicate da trattare.

In caso di sporco più resistente si potrà utilizzare dell’acqua calda con uno straccio (che non lasci residui sulla scarpa) e, in casi estremi, prodotti come il Nikwax per trattare i tessuti.

Dopo questa operazione la soletta e i lacci potrebbero inumidirsi, in questa ipotesi conviene separarli dalla scarpa per posizionarli in ambiente secco e a buona temperatura per un’asciugatura graduale.

Una buona abitudine da mettere in pratica al termine di ogni escursione sarebbe quella di inserire un foglio di giornale dentro lo scarpone, utile per assorbire umidità e cattivi odori, contribuendo a mantenere le forme.

 

2. La pulizia non basta: impermeabilizzare le scarpe da trekking

Una delle caratteristiche principali di una buona scarpa da trekking è la sua capacità di resistere all’umidità e all’acqua.

Il piede deve restare asciutto in ogni situazione, anche la più estrema.

Con il passare del tempo e gli utilizzi sul campo, gli scarponi possono iniziare a perdere la loro originaria performance.

Potreste notarlo in occasione del guado di un ruscello e di un forte temporale.

Se dopo il contatto con l’acqua troverete un po’ di umidità dentro la scarpa, vorrà dire che sarà arrivato il momento giusto per impermeabilizzare nuovamente lo scarpone.

Pertanto, dopo le operazioni di pulizia, arriva il momento di intervenire su questo aspetto.

Come prima cosa è necessario procurarsi in un negozio tecnico un prodotto impermeabilizzante, che sia in grado di ricostituire la pellicola di DWR (durable water repellency), i più utilizzati sono della Tectron o della Granger.

Questi prodotti creano una pellicola che ha la funzione di far scivolare l’acqua giù dallo scarpone.

La situazione ottimale la forniscono componenti specifici come il Gore-Tex e il Polartec che, oltre l’impermeabilizzazione, garantiscono un’ottima traspirazione al piede.

  

3. Prendersi cura delle parti in pelle e dei lacci

L’uso assiduo degli scarpe da trekking non incide solo sulla tenuta all’acqua delle membrane ma anche sulla salute delle parti in pelle e dei lacci, elementi fondamentali perché la scarpa compia adeguatamente il proprio lavoro.

Ecco perché, dopo aver pulito e impermeabilizzato la scarpa, è opportuno dedicarsi alle parti in pelle.

Di solito queste parti formano uno scheletro esterno che collega le diverse membrane, con il delicato compito di resistere alle maggiori sollecitazioni.

La pelle non trattata accuratamente tende ad essiccarsi, lacerarsi e, infine, rompersi danneggiando lo scarpone irrimediabilmente.

Per intervenire su queste parti è necessario procurarsi un phon e un panno e una spazzola.

Utilizzeremo il phon per preriscaldare la pelle e consentire la migliore penetrazione del prodotto.

Con il panno stenderemo il lucido, mentre con la spazzola provvederemo alla lucidatura finale.

Ricordatevi di utilizzare prodotti tecnici per scarpe da trekking.

Oli e grassi sicuramente riescono a “nutrire” bene la pelle ma hanno poi il grave problema di renderla eccessivamente morbida e deformabile, in fin dei conti inadatta a compiere il suo lavoro di “resistenza” alle deformazioni.

Approfittate di queste operazioni per controllare l’integrità dei lacci.

Devono essere integri e non troppo secchi, in caso di dubbio sul loro stato di salute sostituiteli senza troppo indugio, una piccola spesa vi eviterà di trovarvi con la scarpa inservibile nel mezzo del sentiero.

 

4. Solette, asole e ganci: completiamo l’opera

Ovviamente anche l’interno dello scarpone ha bisogno di essere pulito e trattato.

Innanzitutto va estratta la soletta per lavarla a parte con acqua calda e apposito detergente.

Poi occorre pulire gli interni con un panno umido, acqua calda e sapone da bucato che aiuta a rimuovere lo sporco e i cattivi odori.

Ma prima di riporre gli scarponi in un luogo asciutto e con una temperatura media, arriviamo all’ultimo passo della nostra manutenzione, ovvero alla cura di ganci ed asole, fondamentali nell’attività della scarpa.

Utilizziamo della cera o della vaselina, da spalmare su queste parti con un panno, per proteggerli dalla erosione.

Fatto questo, inserite nuovamente i lacci e le suole al loro posto, allacciate gli scarponi, inserendo al loro interno un foglio di giornale e riponeteli al loro posto.

I lacci e il giornale aiuteranno a mantenere la scarpa nella posizione corretta.

 

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