All’ombra del versante lucano del Pollino

18 marzo 2020 - 10:38

A cavallo tra Basilicata e Calabria, il Parco Nazionale del Pollino divide i mari Tirreno e Ionio con le vette, a volte quasi dolomitiche, del Pollino stesso (2271 m), di Serra Dolcedorme (2266 m), di Serra delle Ciavole (2127 m.) e di Serra Crispo (2053 m.), offrendo spettacoli naturali di una bellezza disarmante e dall’altissimo valore scientifico. Simbolo del Parco: il pino loricato (Pinus leucodermis), vero e proprio “relitto glaciale” che deve la sua fama in tutto il mondo al fatto di essere presente in Europa solamente qui e nei Balcani. Alcuni esemplari hanno addirittura oltre 900 anni di vita, nonostante crescano ben oltre i limiti della vegetazione arborea. Il parco del Pollino rivolge i suoi inviti ad una nuova generazione di turisti, mossa dalla cultura del rispetto per l’ambiente, dalla voglia di conoscere e non dimenticare le antiche tradizioni, dal recupero degli antichi sapori ed odori. Le proposte turistiche del Parco prendono così avvio dal recupero dei centri storici, intendendo con questo non solo le ristrutturazioni degli edifici ma anche il rilancio degli antichi mestieri artigiani e della cucina genuina, di richiamo per il turista.
San Severino Lucano è la porta d’ingresso al Parco Nazionale del Pollino. Con i suoi 900 metri di altitudine, domina la valle del Frido dai primi anni del XVI secolo, quando fu fondato da una antica famiglia Normanna. Rappresenta il punto di partenza ideale per raggiungere alcune delle vette più alte del massiccio, come la Serra di Crispo e la vetta del Dolcedorme. Dalla pittoresca frazione di Mezzana Salice (sede di un interessante “Museo della Civiltà Contadina”, con annesso centro informazioni) sono infiniti gli itinerari naturalistici che si dipanano fino a raggiungere tutti gli angoli del massiccio calabro-lucano. Ma è la tradizione a scandire ancora i ritmi dei circa 2100 abitanti di San Severino, incarnata soprattutto dalla devozione alla Madonna del Pollino, celebrata la prima domenica di giugno con un’intensa processione che dal paese raggiunge il santuario costruito nel XVIII secolo a 1.537 metri di quota. Arrivando in paese colpisce l’idea di ordine e pulito che le case, tutte ristrutturate e accortamente tinteggiate suscitano nel visitatore.

A pochi chilometri dal lago artificiale di Monte Cotugno, sorge Senise, comune decisamente più metropolitano di San Severino Lucano, sia per dimensioni che per posizione geografica. Con i suoi 8.000 abitanti, è il centro maggiore della “Comunità Montana Alto Sinni” e tra i più antichi di tutta la zona, come lasciano supporre i resti di una villa risalenti al primo impero romano. Deve il nome, probabilmente, al fiume Siris, detto anche Sinis. Caratterizzato da un centro storico molto pittoresco, dominato dal castello Normanno del XIII secolo ed ingentilito da diversi palazzi nobiliari di rilevante valore storico-artistico, Senise custodisce il suo più grande tesoro all’interno della chiesa di San Francesco, in stile barocco: un polittico di immenso valore artistico realizzato, nel 1523, da Frate Simone da Firenze, che sovrasta un coro ligneo di pregevole fattura.

Appunti di viaggio
COME ARRIVARE
In auto: autostrada A3 Salerno Reggio Calabria, uscita Lauria nord, segue SS. Sinnica. Si seguono poi le indicazioni per Senise, e della Valle del Frido per San Severino
In treno: linee ferroviaria Taranto-Catanzaro

INDIRIZZI E NUMERI UTILI
Parco Nazionale del Pollino: tel: 0973.669311
Comune di San Severino Lucano: tel. 0973.576132
Comune di Senise: tel. 0973.686200

NOTIZIE ON LINE
www.comune.senise.pz.it

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