Découpage

18 marzo 2020 - 10:21

Il découpage, dal verbo francese découper, cioè ritagliare, consiste nel sagomare pezzi di carta di diversi colori, da incollare poi, come in una sorta di puzzle, su oggetti vari, su mobili e su quanto altro possa essere adatto alla decorazione. Un lavoro paziente, che richiede molta applicazione da parte dell’artista che deve levigare, lucidare e smaltare, sino a ottenere un oggetto che si richiami al “tromp l’oeil”, cioè che inganni l’occhio, come se fosse davvero dipinto e realizzato con strumenti  che non siano la carta. Vernici, pennelli, colle e smalti sono dunque gli alleati numero uno per l’hobbysta e l’artista di découpage, oggi giorno sempre più numerosi grazie anche alle associazioni e ai corsi organizzati da enti e privati.

Craquelé per un Natale colorato
Cornici per quadri, specchi e foto, vasi, contenitori e soprammobili: tutto può essere ripensato col découpage. A Natale, presso i mercatini natalizi sparsi per tutta Italia, non mancano neanche le idee regalo per le feste: dal presepe agli ornamenti del pino natalizio, sino ai biglietti d’auguri, le proposte del découpage natalizio sono molteplici e differenziate. 
Niente di meglio, dunque, che girare a dicembre per tutta la penisola alla ricerca delle fiere dell’artigianato e dell’antiquariato dove si possono acquistare oggetti unici. In questo senso, i mercatini natalizi in Trentino e Alto Adige (Bolzano, Merano, Bressanone, Brunico, Vipiteno, Arco, Caldonazzo, Levico, Siror, Trento) sono un appuntamento fisso, come lo sono quelli organizzati nell’hinterland milanese, tra Milano, Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo, Cesano Maderno e San Donato Milanese e quelli in Veneto (Bassano del Grappa ed Este) e Toscana (Palazzuolo su Senio e Siena).
Senza dimenticare le bancarelle di Natale a Napoli, a Roma, a Dozza Imolese in Emilia Romagna, nelle Marche (Ancona, Fermignano, Sant’Agata Feltria) e a Genova e nel suo entroterra. Dal canto suo, il Piemonte in dicembre propone invece fiere immerse nelle atmosfere uniche dei suoi famosi centri storici: Susa, Torino e Casale Monferrato.
Ai vertici delle classifiche degli oggetti più richiesti, al primo posto ci sono gli addobbi in craquelé (tecnica che permette di ottenere effetti antichizzanti sull’oggetto da modellare, ricorrendo a pittura “screpolante” e colori a olio, particolarmente indicata per le palline degli alberi), i paralumi, le lampade e, ancora, le scatole portagioie, sino ai giocattoli per bambini come casette in miniatura e carillon.
Negli ultimi tempi, sono comparsi anche mobili d’antiquariato restaurati ricorrendo a questo tipo di tecnica: bauli antichi, credenze e tavole si prestano a “ringiovanire” attraverso un sapiente maquillage di un abile artista. E là dove il découpage si fonde con il biedermeier (arte decorativa tedesca dell’Ottocento che ricorre a motivi ornamentali composti da fiori secchi, bacche, semi, perline, pigne e spezie) nascono splendidi centrotavola, corone per le porte e le finestre, vasi, segnaposto per i pranzi e le cene festive, sino a bonsai e alberi di Natale in miniatura realizzati con le perline.

La Cina delle “lanterne rosse”
Zhang Yimou, regista del celebre film Lanterne Rosse dove la protagonista Songlian diviene la concubina di un nobile pur di sfuggire alla povertà, ha ricreato le atmosfere del film attorno alle celebri lampade cinesi, le “lanterne rosse” realizzate in découpage già celebri nel MedioEvo, durante il quale è ambientata la storia. Proprio il MedioEvo cinese tenne a battesimo nel 1100 d.C. questa forma d’arte, mutuata dai popoli nomadi della Siberia Orientale.
Dalla terra di Marco Polo, il découpage sbarcò nel Settecento in Europa e in Italia, grazie al lavoro degli ebanisti e dei laccatori, soprattutto veneziani. Nel 1788 la dama inglese Mary Delaney introdusse l’arte del ritaglio alla corte di re Giorgio III, e nel 1760 l’editore londinese Robert Sayer stampò il libro “The Ladies Amusement or The Art of Japanning Made Easy” (Il passatempo per signore ossia l’arte delle giapponerie resa semplice), che con le sue 1500 illustrazioni faceva del “ritaglio” un’arte.
Amato anche in epoca vittoriana, il découpage è giunto sino ai giorni nostri, con il suo fascino, la sua semplicità e il suo indiscusso appeal trasversale, amato sia dagli artisti, sia da chi ama ingannare il tempo creando oggetti per se o da regalare.

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