Matelica, arte, storia, cultura nel cuore delle Marche

18 marzo 2020 - 10:24

Caratterizzata da un’economia prevalentemente agricola in passato, la
città di Matelica, conosce un considerevole sviluppo dell’industria
manifatturiera e meccanica a cominciare dagli anni ‘60 del Novecento.
Sebbene il comparto portante dell’economia matelicese continui ad
essere quello industriale, in questi ultimi anni sono stati recuperati
e valorizzati i settori dell’allevamento e dell’agricoltura con
produzioni d’alta qualità come quella del Verdicchio Doc di Matelica.
Non a caso la città ospita un’Enoteca Comunale ed il Centro di Analisi
Sensoriale nel quale, grazie all’utilizzo delle tecnologie più avanzate
e al lavoro di personale qualificato, si eseguono test di
determinazione qualitativa e di tipicità territoriale su vini e
prodotti alimentari.
Matelica è anche storia, arte cultura e natura; le origini della città
sono antichissime, com’è documentato dalle testimonianze archeologiche
d’epoca picena e romana, rinvenute nel comprensorio comunale e raccolte
nel Museo Civico Archeologico allestito all’interno di Palazzo
Finaguerra. Si tratta di un “museo dentro il museo”: le decorazioni
pittoriche di pareti, soffitti e porte del palazzo fanno da cornice
alle apprezzabili collezioni di reperti archeologici qui conservate.
L’importanza rivestita da Matelica nel corso dei secoli è testimoniata
dall’eleganza e dalla varietà architettonica degli edifici del centro
storico, il cui punto nevralgico è l’antica piazza, oggi intitolata ad
Enrico Mattei. Al centro di essa si può ammirare una bella fontana
ottagonale, in pietra bianca e ornata da quattro statue di divinità
marine, mentre ai lati portici e palazzi rinascimentali la rendono più
particolare.
Degno di nota è Palazzo Piersanti che è sede di un museo in cui sono
esposte le collezioni di Monsignor Venanzio Filippo Piersanti, maestro
cerimoniere pontificio dal 1718 al 1761, donate nel 1901 al Capitolo
della Cattedrale. Tra le notevoli opere conservate, si possono
apprezzare dipinti di Bellini, Antonio da Fabriano, Francesco di
Gentile da Fabriano, Salvator Rosa, Carlo Maratta, oltre ad argenti
pregiati e mobili di rara fattura. Il nucleo originario dell’edificio è
quattrocentesco come la loggetta aerea del cortile, lo scalone
d’ingresso, il cui sviluppo appare inadeguato alle proporzioni
dell’intera struttura, così come la traccia di un portone ancora
visibile nella facciata a destra dell’attuale ingresso. Al XIX secolo
risale il grazioso Teatro Piermarini. In quel periodo si avverte in
città l’esigenza di avere un’adeguata struttura teatrale. Così, intorno
al 1805, la progettazione viene affidata al celebre architetto del
Teatro alla Scala di Milano, Giuseppe Piermarini (1734 – 1809).
Inaugurato nel 1812, attualmente l’edificio, dopo l’ennesimo restauro,
offre ai visitatori-spettatori l’abito ottocentesco realizzato dal
Petrini. Ogni anno vi si svolgono una stagione teatrale ed una
concertistica molto seguite dai matelicesi. Fra gli edifici religiosi,
di notevole interesse sono la Cattedrale, dominata dalla mole della
torre campanaria insolitamente eretta al centro della facciata, la
Chiesa di San Francesco (1268), una vera galleria d’arte in cui è
conservato il più antico ciclo agiografico francescano delle Marche
risalente al XIII secolo, ed infine la Chiesa della Beata Mattia
edificata nel 1225 e meta ancora oggi, come in passato, di pellegrini
che vi si recano per venerare la Beata. Fasto e ricchezza dei paesaggi
architettonici appaiono come incastonati nella bellezza degli scenari
offerti dalla rigogliosa natura della campagna matelicese, in cui si
snodano percorsi agrituristici che intersecano le numerose frazioni e
contrade comprese nel vasto territorio comunale.

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