Caratterizzata da un’economia prevalentemente agricola in passato, la città di Matelica, conosce un considerevole sviluppo dell’industria manifatturiera e meccanica a cominciare dagli anni ‘60 del Novecento. Sebbene il comparto portante dell’economia matelicese continui ad essere quello industriale, in questi ultimi anni sono stati recuperati e valorizzati i settori dell’allevamento e dell’agricoltura con produzioni d’alta qualità come quella del Verdicchio Doc di Matelica. Non a caso la città ospita un’Enoteca Comunale ed il Centro di Analisi Sensoriale nel quale, grazie all’utilizzo delle tecnologie più avanzate e al lavoro di personale qualificato, si eseguono test di determinazione qualitativa e di tipicità territoriale su vini e prodotti alimentari. Matelica è anche storia, arte cultura e natura; le origini della città sono antichissime, com’è documentato dalle testimonianze archeologiche d’epoca picena e romana, rinvenute nel comprensorio comunale e raccolte nel Museo Civico Archeologico allestito all’interno di Palazzo Finaguerra. Si tratta di un “museo dentro il museo”: le decorazioni pittoriche di pareti, soffitti e porte del palazzo fanno da cornice alle apprezzabili collezioni di reperti archeologici qui conservate. L’importanza rivestita da Matelica nel corso dei secoli è testimoniata dall’eleganza e dalla varietà architettonica degli edifici del centro storico, il cui punto nevralgico è l’antica piazza, oggi intitolata ad Enrico Mattei. Al centro di essa si può ammirare una bella fontana ottagonale, in pietra bianca e ornata da quattro statue di divinità marine, mentre ai lati portici e palazzi rinascimentali la rendono più particolare. Degno di nota è Palazzo Piersanti che è sede di un museo in cui sono esposte le collezioni di Monsignor Venanzio Filippo Piersanti, maestro cerimoniere pontificio dal 1718 al 1761, donate nel 1901 al Capitolo della Cattedrale. Tra le notevoli opere conservate, si possono apprezzare dipinti di Bellini, Antonio da Fabriano, Francesco di Gentile da Fabriano, Salvator Rosa, Carlo Maratta, oltre ad argenti pregiati e mobili di rara fattura. Il nucleo originario dell’edificio è quattrocentesco come la loggetta aerea del cortile, lo scalone d’ingresso, il cui sviluppo appare inadeguato alle proporzioni dell’intera struttura, così come la traccia di un portone ancora visibile nella facciata a destra dell’attuale ingresso. Al XIX secolo risale il grazioso Teatro Piermarini. In quel periodo si avverte in città l’esigenza di avere un’adeguata struttura teatrale. Così, intorno al 1805, la progettazione viene affidata al celebre architetto del Teatro alla Scala di Milano, Giuseppe Piermarini (1734 – 1809). Inaugurato nel 1812, attualmente l’edificio, dopo l’ennesimo restauro, offre ai visitatori-spettatori l’abito ottocentesco realizzato dal Petrini. Ogni anno vi si svolgono una stagione teatrale ed una concertistica molto seguite dai matelicesi. Fra gli edifici religiosi, di notevole interesse sono la Cattedrale, dominata dalla mole della torre campanaria insolitamente eretta al centro della facciata, la Chiesa di San Francesco (1268), una vera galleria d’arte in cui è conservato il più antico ciclo agiografico francescano delle Marche risalente al XIII secolo, ed infine la Chiesa della Beata Mattia edificata nel 1225 e meta ancora oggi, come in passato, di pellegrini che vi si recano per venerare la Beata. Fasto e ricchezza dei paesaggi architettonici appaiono come incastonati nella bellezza degli scenari offerti dalla rigogliosa natura della campagna matelicese, in cui si snodano percorsi agrituristici che intersecano le numerose frazioni e contrade comprese nel vasto territorio comunale.