A piedi nel villaggio rupestre del fiume carsico di Lamacornola

18 marzo 2020 - 9:39

Sui bordi di Lamacornola, prevale una vegetazione a gariga costituita da timo e santoreggia, sugli spalti della lama troviamo una vegetazione rupicola tra cui domina il cappero, all’interno delle grotte è presente la capelvenere comune, verso il fondo una fitta macchia mediterranea è frammista ad olivastri, carrubi, perastri e biancospini.

La vicinanza di Lamacornola alla via Traiana, importante arteria di traffico privilegiata dai Romani per i loro commerci con l’Oriente, favorì lo sviluppo economico e lo sfruttamento agricolo della zona.

I pericoli di saccheggio ai quali furono esposti i centri abitati durante le invasioni barbariche (V-VI secolo d.C.), furono superati con gli insediamenti in grotta, che la natura impervia dei luoghi difendeva, mentre la fitta vegetazione ne occultava gli accessi.

Le numerose grotte lungo le pareti rocciose della lama, costituiscono un insediamento rupestre, risalente all’età medioevale: sono circa trenta le grotte individuate a Lamacornola aventi una pluralità di usi, abitativo, lavorativo e ricovero per animali.

Molte dispongono di un focolare con piano per la cottura, alcove e giacigli per la notte, cisterne per la raccolta delle acque piovane, frantoi, spazi delimitati da muri a secco per il ricovero delle greggi, stalle, locali per la caseificazione.

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