Capo di Ponte (Bs), Valcamonica,Lombardy,Italy, The National Park of Rock Engravings of Naquane,rock n.1 , neolithic, site UNESCO n.94
Nel cuore delle Alpi lombarde, la Valcamonica custodisce un tesoro straordinario: oltre 140.000 incisioni rupestri realizzate nell’arco di circa ottomila anni.
È il primo sito italiano inserito nella lista UNESCO nel 1979, una testimonianza unica della spiritualità, della vita quotidiana e dell’evoluzione culturale delle antiche civiltà camune.
Camminare lungo i sentieri che attraversano le aree archeologiche è un’esperienza che tocca i sensi e la mente. Le figure incise nella pietra raccontano storie di caccia, riti religiosi, simboli solari e scene comunitarie.
Le montagne fanno da cornice a questo museo a cielo aperto, dove la natura incontaminata si intreccia con un passato misterioso e affascinante.
Oltre al valore storico, questi percorsi offrono un trekking immerso nella bellezza alpina: boschi di castagni, radure luminose, piccoli borghi e sentieri silenziosi che regalano scorci mozzafiato.
La particolarità delle incisioni rupestri della Valcamonica è la loro densità e varietà: ogni superficie rocciosa racconta storie diverse, stratificate nel tempo, che richiedono uno sguardo attento e una camminata senza fretta.
Ph.: Gettyimages/ledmark31
Il trekking in questi luoghi diventa quindi un invito alla contemplazione, all’osservazione dei dettagli, alla lettura simbolica delle figure. Le rocce diventano così pagine di un diario collettivo che attraversa millenni.
Chi desidera approfondire il significato e la storia delle incisioni può contare su una rete di musei e centri didattici ben organizzati, come il Museo Nazionale della Preistoria della Valle Camonica (MUPRE) a Capo di Ponte o il Museo di Nadro.
Ph.: Gettyimages/bonottomario
Questi spazi offrono mostre, video, laboratori e percorsi per bambini, rendendo la visita interessante anche per famiglie con ragazzi. Inoltre, nel corso dell’anno vengono organizzate visite guidate, escursioni tematiche e attività notturne con torce e luci radenti, che esaltano il rilievo delle incisioni e restituiscono un’atmosfera ancora più suggestiva.
Il primo itinerario parte dal Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane, situato a Capo di Ponte, in provincia di Brescia. Si tratta del più noto e strutturato tra i siti archeologici della valle. Fondato nel 1955, è stato il primo parco archeologico istituito in Italia.
L’ingresso avviene dalla Casa del Parco, dove è possibile raccogliere materiale informativo e iniziare l’esplorazione seguendo un tracciato ad anello, pianeggiante e ben segnalato.
Il percorso si articola in più settori, ciascuno con un proprio colore e una numerazione che aiuta a orientarsi tra le diverse rocce incise. La visita è un’immersione graduale nella spiritualità e nel quotidiano dell’antica civiltà camuna.
Si incontrano le prime raffigurazioni religiose, come le figure di oranti scolpite nella roccia 50, una delle più antiche del sito, risalente a oltre ottomila anni fa.
Proseguendo si scoprono immagini di carri a tre ruote, capanne, sacerdoti in corsa, cacciatori e animali. Lungo il sentiero rosso emerge la roccia 57, con vivide scene di caccia.
Più avanti, verso l’uscita, il tracciato verde conduce a rocce simboliche come la 70 e la 73, dove compare una figura cornuta associata al dio celtico Kernunos. Il parco offre un’esperienza suggestiva e adatta anche a famiglie, con un dislivello contenuto e percorsi immersi nella quiete del bosco.
Il secondo itinerario è più selvaggio e impegnativo. Parte dal borgo di Nadro, dove si trova il Museo Didattico del Parco di Ceto, Cimbergo e Paspardo.
Dal centro visite si sale verso il cimitero del paese e si imbocca una mulattiera che conduce in circa un quarto d’ora all’ingresso dell’area archeologica. Il sentiero, ben segnalato con indicazioni CAI e cartelli della riserva, si addentra in un paesaggio boschivo, alternando salite a tratti pianeggianti.
Dopo pochi metri si incontra la roccia 1, considerata il simbolo del parco, con la figura di un orante rivolto al sole. Subito dopo si apre un mondo di immagini antichissime: duelli, scene di caccia, riti propiziatori e simboli come la rosa camuna, incisa nella roccia 24.
Il percorso si fa via via più fisico, con un dislivello moderato ma costante. Dopo le alabarde e i pugnali della roccia 4, il sentiero continua nel bosco, offrendo scorci di rara suggestione. Si raggiunge poi la roccia 36, con l’immagine di un arciere unico nel suo genere, per concludere infine con la gigantesca roccia 27, ricca di istoriazioni stratificate nel tempo.
Questo secondo trekking è particolarmente consigliato per gli appassionati di natura e archeologia. Il senso di scoperta è continuo, accompagnato dal silenzio del bosco e dalla consapevolezza di trovarsi in uno dei luoghi più antichi abitati dall’uomo in Europa.
_ Il sito ufficiale del Parco Nazionale delle Incisioni rupestri della Val Camonica
_ Il sito ufficiale della Riserva Naturale Incisioni rupestri che ospita il Museo di Nadro
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