Molveno city, lake - beautiful morning
In primavera, il Trentino regala scenari ideali per chi desidera rimettersi in forma e ritrovare il contatto con la natura.
Una semplice passeggiata al cospetto di montagne da favola, assaporando i profumi della stagione e ammirando la bellezza circostante, è un modo ideale per ritrovare benessere nella bella stagione.
Ecco 9 percorsi facili che consentono di godere della primavera in Trentino tra laghi, montagne e foreste, itinerari adatti a chi vuole rilassarsi camminando, anche in famiglia.
Questa bella passeggiata si snoda lungo il Garda Trentino attraverso i vitigni della Nosiola, autoctoni della Valle dei Laghi, le cui uve vengono fatte appassire su appositi graticci (arèle) per produrre il tipico Vino Santo Trentino.
La prima parte del percorso conduce dapprima all’abitato di Padergnone e, successivamente, al paese di Santa Massenza, passando tra i tipici muretti a secco e i vari terrazzamenti fino al Lago di Toblino.
Ph.: Gettyimages/catalby
Nelle acque del lago si trova anche un castello molto scenografico, l’ideale per scattare qualche foto.
Una volta raggiunto l’abitato delle Sarche si continua verso Ponte Oliveti accanto alle coltivazioni di vite, le quali continuano anche sul promontorio verso Calavino, punto in cui si snoda l’ultima parte del percorso.
Si termina ritornando in discesa verso la località Due Laghi.
Durante la passeggiata ci sono numerose opportunità per assaggiare il vino della zona. Si consiglia una visita a Casa Caveau a Padergnone: un antico essiccatoio trasformato in museo del vino.
Nel complesso si tratta di una camminata semplice e adatta a tutti lunga poco più di 12 Km (andata e ritorno), e percorribile in circa 3 ore di cammino.
_ Tutti i dettagli sul percorso sul sito VisitTrentino
Basta spostarsi giusto a pochi chilometri a sud della località di Salorno (Bolzano) per giungere a Mezzocorona, patria della cantina omonima nonché punto di partenza per l’escursione che conduce fino a Malga Kraun.
La località di Mezzocorona è il capoluogo della Piana Rotaliana, famosa regione vinicola e patria del vino Teroldego.
A circa 200 metri di distanza dalla piazza della chiesa del paese, la funivia di Monte Mezzocorona porta su una piccola altura a 700 metri d’altezza, dove si trova il paese Monte.
Ph.: Gettyimages/Sigena Semmling
Giusto pochi minuti e ci si immerge in un fitto bosco nel quale bisogna intraprendere il sentiero SAT 507 verso Malga Kraun.
Dalla cima si gode di un’incredibile vista su tutta la piana Rotaliana Königsberg.
Giunti alla malga, durante i suoi periodi di apertura estiva, è possibile consumare un pranzo a base di piatti tipici trentini, immersi completamente nel verde.
È adagiata sul limite di una grande radura, dunque si tratta della location perfetta per un picnic rilassante.
Nell’ultimo tratto della strada forestale che conduce alla malga, una piccola deviazione porta ad ammirare la raccolta di splendide sculture in legno denominata “La Magia del Bosco“, fino al Candelabro, un plurisecolare abete bianco.
Dalla malga, proseguendo verso nord lungo percorsi più impegnativi, è possibile raggiungere anche Cima Roccapiana, l’altopiano di Favogna e il paese di Roveré della Luna.
Si tratta di una passeggiata bella e rilassante, adatta anche ai più piccoli, che si sviluppa per circa 5 Km su una strada forestale.
_ Tutti i dettagli del percorso sul sito VisitTrentino
Questo percorso guida alla scoperta dell’Altopiano della Paganella e a immergersi in un contesto naturalistico spettacolare dominato dalle Dolomiti di Brenta.
Il giro, della durata di 2 ore e 15 minuti, si sviluppa per poco più di 10 Km attorno allo splendido e suggestivo Lago di Molveno e, data la relativa semplicità, si tratta di un percorso adatto a tutti.
Ph.: Gettyimages/Arseniy Rogov
Le acque cristalline del lago attorniate dalle Dolomiti di Brenta regalano un paesaggio davvero indimenticabile.
Dal lago si può anche raggiungere la cascata presso il ponte romano risalente al XIII secolo.
Più avanti, la baita ai Fortini di Napoleone offre anche una straordinaria vista panoramica sul paesaggio circostante.
Proseguendo lungo la riva meridionale verso il piccolo Lago di Nembia si può arrivare anche alla sponda orientale dello specchio d’acqua, completando così un’esperienza unica e gratificante.
Quella che porta al Monte Altissimo è una camminata non troppo impegnativa che tocca varie attività di ristorazione sul percorso, lasciando ampia scelta su dove fermarsi per gustare la tradizione.
Si tratta della Baita del Trett, del Rifugio Baita Fos-Ce, dell’Albergo Graziani e del Rifugio Damiano Chiesa.
Questo trekking durante la primavera offre il meglio di sé: si cammina tra numerose specie di fiori e piante che caratterizzano l’area del parco naturale del Monte Baldo, una zona protetta caratterizzata da un’eccezionale biodiversità.
Ph.: Gettyimages/Alberto Masnovo
Non a caso, il Monte Baldo è conosciuto da centinaia di anni come il “Giardino d’Europa”. Una volta completato l’itinerario ci si trova davanti a un panorama sorprendente.
Dalla cima si può ammirare tutto l’arco alpino in lontananza, con il Lago di Garda ai propri piedi e la valle dell’Alto Garda sulla sponda settentrionale: la vista spazia dalle Dolomiti fino alla Pianura Padana.
Nel complesso si tratta di un itinerario lungo 10 Km e mezzo, e occorrono circa 3 ore e 40 minuti per completarlo.
Il “Respiro degli Alberi” è un percorso tematico di arte contemporanea che si sviluppa completamente nel bosco: le vere opere d’arte, infatti, sono proprio gli alberi.
Ogni scultura è una riflessione discreta che si fonde con ciò che c’è attorno, un’opera d’arte naturalistica che deriva da una brillante idea di Giampaolo Osele, architetto e scultore lavaronese.
Il percorso è un invito a scoprire, in maniera nuova e originale, il tratto dell’altopiano lavaronese che si affaccia sulla profonda Valle del Centa e l’Alta Valsugana.
Si tratta di un sentiero piuttosto semplice, in cui le meraviglie dell’ambiente si sposano alla perfezione con la suggestione dell’arte.
È composto da numerose opere di vari artisti che, con la loro passione, sono riusciti a fondere la natura e la magia dell’arte dando vita a sculture incredibili.
Ogni opera attraverso i suoi intagli, intrecci e incastri, è capace di catturare fin da subito lo sguardo, e di trasportare l’escursionista nella natura più primordiale e pura.
Il filo conduttore delle singole opere è l’albero quale elemento di vita. Ogni scultura, poi, è una riflessione che si fonde con quanto si ha intorno.
L’itinerario, che parte dal caratteristico abitato di Lanzino, si sviluppa su una facile strada forestale e si snoda per circa 6 Km: una passeggiata adatta a tutti e ideale per le famiglie.
La Val di Fassa è ricca di trekking lunghi e impegnativi, tuttavia esistono anche percorsi facili e alla portata di tutti.
La passeggiata che conduce al Molin de Pèzol è molto rilassante sia per lunghezza che per il dislivello complessivo: camminando si attraversano i prati della piana alluvionale di “Ciancoal” dove un tempo si coltivavano orzo, frumento e patate.
In località “Piciocaa” è nato anche un adventure park per grandi e piccini, aperto solo nella stagione estiva, tuttavia, accanto, l’agriturismo Agua Biencia ha tanti animali domestici e poi mucche, capre e alpaca che sicuramente fanno felici i bambini.
Ph.: Gettyimages/Olga Gudumac
A Pera, con una piccola deviazione, si può fare tappa anche al Caseificio Sociale e gustare il prezioso “Cher de Fascia”, nonché visitare la sezione del Museo Ladino dedicata alla caseificazione di montagna.
Infine, prima del rientro, si può allungare il giro per vedere il Molin de Pèzol, l’unica testimonianza rimasta dell’antica attività molitoria in valle.
Si tratta di un emblema architettonico dotato di tre ruote idrauliche a pale che muovono due macine per i cereali e un brillatoio per l’orzo.
L’itinerario parte dalla piazza di Pozza di Fassa, si snoda per circa 3,7 Km ed è percorribile in poco meno di un’ora di cammino.
La Via del Castello è un itinerario facile che si snoda tra i frutteti della bassa Val di Non sfiorando paesini poco conosciuti e gioielli d’arte come Castel Belasi e la chiesetta dei Santi Filippo e Giacomo.
La primavera è certamente il periodo ideale per intraprendere questo percorso visti i meleti in fiore e la vista che spazia su un unico tappeto bianco fiorito.
Ph.: Gettyimages/boerescul
Ben visibile tra i frutteti che lo circondano a sud-ovest, attraverso un fitto bosco di conifere che lo avvolge a nord-est, Castel Belasi sorge su una collina a circa 465 metri d’altitudine tra il Rio Lovernatico e il Rio Belasi.
Si sale dalla piana Rotaliana per superare la forra della Rocchetta, dopo essersi imbattuti nella Torre di Visione e nella fortificazione della Rocchetta, oggi quasi del tutto scomparse.
Proprio quest’ultima fu uno dei primi punti di controllo su uno dei più ricchi fondovalle della regione.
L’itinerario si completa in poco meno di due ore e si sviluppa per circa 5,7 Km a partire dall’abitato di Dercolo, dove si può lasciare l’auto nel parcheggio della chiesa di Santo Stefano.
_ Tutti dettagli del percorso sul sito VisitTrentino
Questa passeggiata, adatta soprattutto per le famiglie, consente di conoscere una della valli più belle delle Dolomiti in prossimità di San Martino di Castrozza.
Il percorso si snoda per una buona metà lungo il sentiero tematico denominato “Le Muse Fedaie“, e permette anche di visitare lo splendido laghetto Welsperg.
Il tutto nel suggestivo e storico scenario di Villa Welsperg, sede del parco naturale Paneveggio Pale di San Martino.
Il percorso ad anello, interamente pianeggiante e senza barriere, è lungo complessivamente 4,7 Km (andata e ritorno) e occorre circa un’ora per completarlo.
Ph.: Gettyimages/AlbertoSimonetti
Attraversa luoghi di grande pregio ambientale e paesaggistico caratterizzati dalla presenza di una ricchissima varietà vegetazionale.
Il sentiero invita a riflettere con occhi attenti sulla biodiversità, intesa sia come ricchezza di specie, sia come ricchezza di razze allevate e paesaggi.
Per aiutare il visitatore in questa riflessione, lungo il percorso sono posizionate delle aree di sosta, dette “Legni”, dove ci si può fermare e trovare informazioni e spunti.
Tutti questi “Legni”, poi, sono unificati da un elemento simbolico della mitologia greca, la cui base culturale è la grandiosa e misteriosa complessità della natura rapportata alla coscienza umana.
Da qui il nome del percorso, “Le Muse Fedaie”, che fa riferimento alle mitologiche muse in quanto entità connesse agli elementi naturali, culturali e alle Fede.
Queste ultime corrispondono, in dialetto locale, alle pecore che tradizionalmente venivano allevate nei prati della Val Canali.
L’itinerario consente quindi di camminare negli splendidi contesti naturalistici della Val Canali compiendo una breve ma significativa escursione, salutare per il corpo, per la mente e per lo spirito.
Questo semplice itinerario si trova in Val di Sole, e si sviluppa a partire dal piccolo paesino di Ortisé.
Si tratta di un percorso panoramico con vista sull’intera valle, sulle Dolomiti di Brenta e sulla Presanella.
Il punto di arrivo è Malga Stabli: recentemente ristrutturata, questa malga è decisamente un’ottima occasione di sosta per gustare i piatti della tradizione solandra.
Ph.: Gettyimages/vencavolrab
La primavera è poi la stagione ideale per poter viversi al meglio la Val di Sole.
Crocus, primule, tarassaco, ma anche fiori di melo e ciliegio: in questo periodo dell’anno la natura si trasforma in uno spettacolo cromatico senza pari.
L’intero percorso si snoda per circa 7,2 Km ed è percorribile in circa due ore e mezza.
Da Malga Stabli è poi possibile proseguire in direzione Malga Bronzolo: dopo aver superato la Val del Molinac si entra in un bosco di abeti e larici per poi attraversare un tratto sinuoso e molto panoramico che conduce all’ampio pascolo attorno a Malga Bronzolo.
Da lì si ritorna poi a Malga Stabli per la stessa strada.
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