4 meravigliose escursioni panoramiche in Val Formazza: autunno nel cuore delle alpi piemontesi!

Tra le suggestive valli del Piemonte, la Formazza è sicuramente tra le più interessanti da scoprire. Si trova nel punto più a nord dell'alto Piemonte e fu uno dei crocevia principali a livello commerciale tra Italia e Svizzera. In questa valle dell'Ossola sono numerosissimi i sentieri e percorsi da percorrere in autunno!

14 ottobre 2024 - 15:00

Il punto più a nord del Piemonte: la Val Formazza

La Val Formazza è una delle valli piemontesi dell’Ossola, collocata nel punto più a nord dell’Alto Piemonte.

Grazie alle sue vette che arrivano a sfiorare i 3400 metri, questa valle è capace di disegnare lo sfondo ideale per spettacolari escursioni a piedi e in mountain bike.

Si tratta di una terra che, per secoli, è stata caratterizzata dal passaggio di numerose culture, ed è stata anche oggetto di grandi mutamenti paesaggistici.

Fu un’importante via di commercio verso la Svizzera e il centro dell’Europa e ha accolto, nei suoi angoli più reconditi, le popolazioni Walser, che lì hanno vissuto per oltre 700 anni.

Nel corso dell’ultimo secolo il paesaggio naturale della Val Formazza ha subito cambiamenti radicali con la creazione di dighe per la produzione della corrente idroelettrica.

Queste dighe, ad ogni modo, hanno dato vita a spettacolari laghi artificiali: il lago del Sabbione, il lago Toggia e il lago di Morasco.

La Val Formazza è una delle mete turistiche più note. È facilmente raggiungibile in auto e i percorsi per escursionisti sono innumerevoli.

Le meravigliose cascate del Toce sono il punto di passaggio obbligato per raggiungere la piana di Riale, da cui dipartono alcuni dei sentieri più famosi della valle.

All’interno di alcuni di questi percorsi rientrano anche alcune tappe della Grande Traversata delle Alpi e della Via dello Sbrinz, la cui percorrenza commerciale si rievoca annualmente e si compone di 7 tappe, da Lucerna a Domodossola.

La Val Formazza è anche il luogo in cui nasce il famoso e gustoso formaggio Bettelmatt che, insieme a molti altri formaggi locali, costituisce una delle tipicità culinarie di questo territorio.

 

1- Una camminata verso il lago Nero: in cammino tra boschi e specchi d’acqua

Il lago Nero, denominato anche “lago Nero di Canza”, è certamente uno specchio d’acqua altamente suggestivo grazie al colore blu scuro delle sue acque e alla sua forma allungata e visibile solo negli ultimi metri del percorso.

L’escursione ha inizio dalla Piana di Riale, proprio dal sentiero che sale sino all’Alpe Toggia.

L’itinerario prosegue poi verso il Lago Kastel (o Castel), anch’esso oggetto della colonizzazione idroelettrica che ha caratterizzato le montagne ossolane dall’inizio del secolo scorso.

La prima diga del Kastel, soprannominata poi “diga di carta pesta”, venne costruita nel 1923 in terra battuta.

Una notte di novembre, tuttavia, la diga cedette e rilasciò una quantità d’acqua tale da allagare il paese di Riale e distruggere ponti e argini fino a Ponte.

Nel 1927 si decise di costruire un’altra diga con muratura in pietrame a secco, alta ben 17 metri. Ad ogni modo, nel 1955 la diga ebbe un cedimento, a seguito del quale furono svolte delle indagini geologiche.

 

Si scoprì che l’invaso della diga era di natura carsica e quindi estremamente permeabile, per questo motivo venne abbandonato il progetto di farne un invaso utilizzabile a scopo idroelettrico.

Oggi non vi è una diga ma due muraglioni distaccati per convogliare, eventualmente, le acque del lago, tuttavia, le acque di quest’ultimo non arrivano nemmeno a lambire questi muraglioni.

Resta ancora visibile la condotta che convogliava le acque verso la centrale di Sottofrua. Anche le acque del lago Nero furono convogliate verso la stessa Centrale.

La salita al lago Nero prevede l’attraversamento del rio Scelp, che in alcune condizioni, risulta essere poco agevole. Giunti al Lago potrete ammirare anche il Corno Talli e il sentiero che prosegue verso il Basodino e il Tamierhorn, la montagna che divide la Val Formazza dalla Val Bavona.

L’intero percorso si snoda per 15 Km, per un totale di circa 4 ore e 30 minuti di percorrenza.

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2- L’escursione dei Tre Passi: Gries, Corno e San Giacomo

Questa escursione,  denominata “dei Tre Passi”, è una camminata che si sviluppa sul fronte più a nord della Val Formazza.

Si passa quindi dal Passo San Giacomo, dal Passo Corno e, infine, dal Passo Gries. Si tratta di un itinerario ad anello lungo 24 Km completabile in circa 6 ore e 45 minuti di cammino (andata e ritorno).

L’intero percorso riserva una successione di panorami eterogenei attraverso due nazioni. Il passo del Gries e il passo San Giacomo, infatti, dividono l’Italia dalla Svizzera, mentre il passo del Corno divide il Canton Vallese dal Canton Ticino.

Il sentiero inizia dalla Piana di Riale, costeggia il lago di Morasco, e sale fino alla piana del Bettelmatt per poi inerpicarsi verso il Passo del Gries (seguendo l’antica Via dello Sbrinz), arrivando sul pianoro dove si trova un bivacco.

Da quel punto vi sarà possibile ammirare il ghiaccio del Gries, la diga che raccoglie le acque del ghiacciaio (lago Griessee), così come la sequenza di pale eoliche che svettano nel panorama montano.

Il sentiero vi farà proseguire verso la Capanna Corno per poi farvi dirigere verso il passo San Giacomo. A quel punto percorrerete un sentiero che costeggia il lago Toggia e che conduce al rifugio Maria Luisa e, da lì, riscende fino alla Piana di Riale.

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3- Un trekking verso la diga del Sabbione

La diga del lago del Sabbione è la più alta di tutta la Val Formazza. È collocata a ben 2500 metri di quota ed è il più grande bacino idroelettrico di tutto il Piemonte.

La costruzione della diga venne ultimata nel 1953 dall’allora Edison al fine di sbarrare la conca naturale e raccogliere le acque del ghiacciaio dell’Arbola.

In tal senso esiste anche un piccolo cortometraggio di Ermanno Olmi intitolato “la diga del ghiacciaio”, il quale testimonia i lavori di costruzione del bacino.

Il documentario aveva uno scopo preciso: mostrare il duro lavoro di circa 1200 uomini che hanno contribuito a portare l’energia elettrica all’Italia del Dopoguerra.

Il sentiero ad anello incomincia a partire dal parcheggio della diga di Morasco (Verbano-Cusio-Ossola), si sviluppa per 15 Km ed è percorribile in circa 5 ore di cammino.

A causa di una frana avvenuta il 24 settembre 2023, purtroppo, il tratto del sentiero G41 che si trova indicativamente tra il rifugio città di Busto, la diga del Sabbione e la sua variante “alta” risulta, al momento, inagibile.

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4- Una passeggiata al Passo San Giacomo: al confine tra Italia e Svizzera

L’ultima proposta di viaggio riguarda un itinerario piuttosto lungo, si snoda infatti per ben 21,5 chilometri, tuttavia non rimarrete delusi dalla suggestione del paesaggio circostante.

L’itinerario, percorribile sia a piedi che in mountain bike, ha inizio dalla Piana di Riale e sale lungo la strada sterrata costruita da Edison a servizio delle dighe del lago Toggia e del lago Kastel.

Il valico di San Giacomo divide geograficamente l’Italia dalla Svizzera e quindi la Val Formazza dalla Val Bedretto. Storicamente, questo passo fu uno dei principali crocevia di interscambio culturale e commerciale tra i due paesi.

Tanto che già nel 1400 fu costruito il primo ospizio per i commercianti e i contrabbandieri che muovevano merci e bestiame verso la Svizzera.

Il percorso passa nei pressi di una serie regolare di piloni che, un tempo, furono il basamento del sorprendente Wagristoratore.

Si tratta di un rifugio alpino progettato dall’architetto Piero Portaluppi che aprì nel 1930 ed era gestito dalla Società Anonima Alberghi della Formazza.

Era composto da due carrozze di un treno poggiate su alcuni piloni, una adibita a carrozza ristorante e l’altra a vagone letto.

Sfortunatamente oggi restano solo i piloni. Le carrozze furono probabilmente distrutte durante la Seconda guerra mondiale, quando il Passo San Giacomo divenne la via di fuga verso la Svizzera.

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