Piemonte al fresco, Val di Viù: Lago Malciaussia e Rifugio Cibrario

A pochi chilometri da Torino, la Val Viù regala un vero spettacolo di acque alpine, panorami unici e riparo dal caldo d'estate: un ambiente incontaminato da esplorare a piedi.

21 agosto 2025 - 9:00

Estate al fresco in Piemonte: trekking in Val di Viù

Tra le vallate più autentiche delle Alpi torinesi, la Val di Viù custodisce uno dei suoi tesori più suggestivi: il Lago di Malciaussia. Situato nelle Valli di Lanzo, questo specchio d’acqua alpino appare come un piccolo miracolo naturale, capace di unire paesaggi spettacolari e silenzi che sanno rigenerare.

Le sue acque turchesi, incastonate tra cime imponenti, riflettono il cielo e le montagne circostanti come in un quadro, regalando una sensazione di calma che si avverte fin dal primo sguardo.

In estate, quando la pianura è avvolta dal caldo, qui si respira un’aria più fresca, avvolti dall’abbraccio di boschi, ruscelli e pascoli punteggiati di fiori.

È un luogo che sembra invitare a rallentare, a godere dei dettagli: il fruscio delle foglie, il mormorio dell’acqua, il profumo dell’erba umida di rugiada.

Un’escursione qui non è solo un itinerario da seguire, ma un viaggio nella parte più intima e serena delle Alpi piemontesi, a pochi chilometri da Torino.

 

In cammino verso Malciaussia e il Rifugio Cibrario

Il punto di partenza è il piccolo borgo di Margone, che accoglie con le sue case in pietra e il fascino delle località alpine dove il tempo sembra scorrere più lento.

Dal centro si segue la segnaletica per il Rifugio Cibrario, iniziando una salita che presto lascia alle spalle il paese per immergersi in un paesaggio più selvatico.

Una strada sterrata si inerpica verso destra, guadagnando quota dolcemente prima di immettersi in un sentiero più ripido.

Qui il passo diventa più misurato, mentre il tracciato conduce verso la storica linea ferroviaria a scartamento ridotto “Decauville”, un tempo utilizzata per il trasporto di materiali e oggi trasformata in un percorso escursionistico dal fascino unico.

Lungo il cammino si incontrano i casolari di Trapette, a circa 1700 metri di quota, testimoni silenziosi della vita rurale di un tempo. Le loro pietre scure e i tetti in lose raccontano di inverni lunghi e di estati trascorse tra pascoli e alpeggi.

Panorami sospesi tra cielo e acqua

Da questo punto l’itinerario offre due possibilità.

Deviando a destra si raggiungono gli impianti del Monte Bassa, a 1838 metri, dove la condotta forzata proveniente dal Lago della Rossa compie l’ultimo salto verso la centrale del Crot.

Scegliendo invece la via di sinistra, il sentiero prosegue in piano, costeggiando il fianco della montagna e regalando scorci sempre più ampi sulla vallata. Qui lo sguardo si apre su prati, rocce e cime che, nelle giornate limpide, sembrano vicinissime.

Un costone roccioso si aggira con passo sicuro, lasciandosi alle spalle Trapette, e in breve si raggiunge un tratto davvero particolare: una galleria lunga circa 120 metri.

È un passaggio scavato nella roccia, dove la luce del giorno si affievolisce e l’aria diventa più fresca e umida; una torcia è indispensabile per attraversarlo in sicurezza.

All’uscita, piccoli rivoli d’acqua attraversano il sentiero, ricordando che qui l’acqua è una presenza costante, in mille forme diverse. Superati questi passaggi, si giunge alla carrozzabile che porta al Lago di Malciaussia, posto a 1805 metri di altitudine.

Poco prima dell’asfalto, un breve tratto attrezzato con cavi e staffe garantisce stabilità e sicurezza, senza mai risultare troppo impegnativo.

Lago Malciaussia, gemma blu tra le montagne

Raggiunto il Lago di Malciaussia, la tentazione è quella di fermarsi a lungo: osservare i riflessi mutevoli dell’acqua, ascoltare il vento che increspa la superficie, magari concedersi una pausa seduti sull’erba a pochi passi dalla riva.

Da qui, chi lo desidera può proseguire verso il Rifugio Cibrario, punto d’appoggio per escursioni più lunghe e per chi cerca un’immersione totale nella montagna.

In alternativa, si può scegliere di fare ritorno a Margone ripercorrendo lo stesso sentiero, ritrovando così i punti già esplorati sotto una luce diversa, oppure scendere lungo la carrozzabile asfaltata, più comoda ma meno immersiva dal punto di vista paesaggistico.

Qualunque sia la scelta, la sensazione che accompagna il rientro è quella di aver vissuto una giornata sospesa tra natura e storia, tra il fascino degli antichi percorsi di montagna e la bellezza intatta di un lago alpino che sa regalare pace e stupore.

In ogni passo, il trekking verso Malciaussia diventa un dialogo silenzioso con la montagna, fatto di sguardi, respiri profondi e piccole scoperte che restano nella memoria.

 

Informazioni utili

_La pagina Facebook ufficiale del Rifugio Cibrario

_Una bella descrizione dell’itinerario da Malciaussia al Lago Nero

 

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