Il Monte Porrara per il versante est e la cresta sud

18 marzo 2020 - 9:56

Da Palena si segue la statale n.84 Frentana, in direzione dello scalo ferroviario. Dopo circa due chilometri si raggiungono le sorgenti dell’Aventino, poste pochi metri al disotto del livello della strada. Al ponte (867m), che non va attraversato, inizia sulla destra “la costarella”, un erto sentiero il cui percorso iniziale si sviluppa nel taglio netto della roccia sovra-stante la valle di Fonte del Leone, lungo il fianco della montagna, coperto a tratti da macchie verdi di faggi.
Nel burrone delle Tre Pareti, e in particolar modo al passo Jajazzo, il sentiero è molto esposto, per cui occorre prudenza se non si vuole correre il brutto rischio di un volo nel vuoto sottostante.
Si procede sul morbido tappeto del sottobosco, lungo una galleria di faggi, per poi entrare nella Valle della Madonna. Poco dopo, si incontra la caverna che offrì ricetto per tre anni (1245/47) al futuro papa Celestino V. Il sentiero si fa più erto e tortuoso e si intravede tra gli alberi uno scorcio dell’eremo, che si raggiunge poco dopo, situato in splendida posizione su uno sperone roccioso che guarda l’immensa boscaglia (ore 1).
Dal piazzale (1278m), antistante la chiesa della Ma-donna dell’Altare (dove è in atto un discutibile restauro che stravolge l’originaria costruzione, sia nel colore delle mura che nel pavimento della chiesa, rifatto ex novo) si prosegue per la ripida zona prativa poi sulla destra dove la vegetazione si infittisce. Si attraversa una ster-rata, il sentiero tende quindi a sinistra, raggiungendo la fonte/abbeveratoio (1500m). Il sentiero piega ora verso destra, in direzione di un bastione roccioso che emerge dal bosco. Si taglia un secondo tratto di sterrata sino a pervenire (1700m circa) ad una radura panoramica; si entra nel bosco e si raggiunge nuovamente la sterrata, la si risale al suo termine tra annosi faggi e si riprende il sentiero, raggiungendo il crinale a 1900 metri. Si con-tinua attraverso un brecciaio, poi si percorre la cresta sino alla croce che indica la vetta (ore 3).
Il panorama è assai vasto: la valle dell’Aventino, il pia-noro di Quarto Santa Chiara e se l’atmosfera è tersa e la foschia non limita lo sguardo, la veduta è grandiosa sulla Maiella, sul Gran Sasso, sui monti Marsicani, sulla regione collinare del chietino e sull’Adriatico.
Per la discesa si segue sulla cresta l’evidente sentiero sud; al termine, raggiunta la spianata (porre attenzione: numerose tracce confondono la direzione da prendere), si continua seguendo idealmente la linea della cresta percorsa, cercando sui sassi i segnali indicatori. Tenendosi sul largo crinale si attraversano alcune radure, seguendo i segnali (rosso/bianco/rosso) ora sempre più frequenti ed evidenti, forse troppi, sui tron-chi degli alberi.
Siamo ormai prossimi alla strada asfaltata sottostante, che si intravede tra gli alberi. Il sentiero abbandona la cresta e scende ripido con alcune svolte fino alla strada, che raggiunge nei pressi dell’inghiottitoio del Fosso la Vera a quota 1250, nella Riserva di Quarto Santa Chiara e a meno di un chilometro dalla stazione ferroviaria di Palena (ore 2).

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