Il Parco Nazionale dell’Aspromonte

18 marzo 2020 - 9:55

L’itinerario attraversa dapprima il vecchio Parco Nazionale della Calabria sezione Aspromonte seguendo alcuni percorsi numerati e poi continua lungo un crinale a cavallo tra le fiumare Butramo e La Verde sino al mare.
Ha inizio da Materazzelle, piccola radura con caseggiato abbandonato posta a circa 2 km prima di Montalto lungo la strada che da Gambarie porta a Polsi. Sulla destra noterete una carreggiabile sterrata chiusa da una sbarra, è il percorso n. 1 Materazzelli-Canovai indicato da un cartello in legno. Dopo qualche centinaio di metri la strada diviene asfaltata, ma poco dopo dovete lasciarla per imboccare una sterrata sulla sinistra che conduce ad un piccolo rifugio in località Pagliai. Qui inizia il percorso n. 6 Giardini-Ferraghena che attraversa fitte foreste di faggio, abete bianco e pino laricio e supera numerosi ruscelli affluenti del torrente Ferraina. Seguendo i cartelli (pochi per la verità) ed il percorso principale giungerete al torrente Ferraina e dopo un suggestivo viale tra i pioppi (localmente detti candelici perché diritti come candele) incontrerete il rifugio di Canovai. Sin qui avete percorso quasi 10 km; per giungere al mare ne mancano altri 30. La presenza di un’area pic-nic ed una fontana rende gradevole una fermata. Terminata la sosta, imboccate il percorso n. 2 Canovai-Croce di Dio che ha inizio proprio di fronte al rifugio di Canovai dopo aver attraversato il torrente Ferraina. Incontrerete un solo bivio al quale dovrete prendere a destra ed in soli 4 km di leggera salita giungerete al termine della carrareccia. Qui un accenno di pista sulla destra vi condurrà a dei massi solitari da dove il panorama spazia sino al mare. Ma non è finito qui: lasciata la bici e scendendo con attenzione in di-rezione sud ovest per appena 50 m lungo un pendio franoso potrete ammirare la cascata Forgiarelle formata dal torrente Ferraina sul versante opposto della vallata. Tornati alla fine del sentiero inizia un breve tratto dove dovrete condurre a mano la bici. La pista sterrata, infatti, lascia il posto ad un sentiero, dapprima poco evidente, che scende ripidamente ad una sella per poi risalire lungo le pendici di Puntone Galera lungo un tratto in alcuni punti franato. Tuttavia proseguendo il percorso diviene sempre più battuto sino a quando, quasi al termine della salita, riprenderà lo sterrato. Vi attende ora una emozionante discesa di circa 14 km per giungere sino a Samo. La pista da seguire è quella più battuta e che corre sul crinale tra la fiumara La Verde e la Butramo. Unico bivio che può trarvi in inganno è quello a monte di Samo, dove inizia l’asfalto, e che a sinistra porta a Caraffa mentre a destra conduce a Samo. Su di un cucuzzolo alla vostra destra noterete, proprio alle spalle del paese, i ruderi del borgo di Precacore, insediamento che dette origine all’attuale paese di Samo. Giunti in piazza potete anche concedervi una sosta al bar Pitagora dove gustare ottimi gelati e avere le informazioni necessarie per scendere alle gole della fiumara La Verde.
È un’interessante deviazione che, poco a valle del pa-ese, consente di ammirare l’incessante lavorio di erosione dell’ acqua della fiumara che ha creato gole spettacolari e con pareti alte centinaia di metri. Terminata la visita alle gole avete poi due possibilità per raggiungere il mare: una più sicura e meno faticosa ritornando sino al paese e seguendo la strada asfaltata che in circa 12 km porta al mare, nei pressi di Africo Nuovo proprio vicino la foce della fiumara La Verde; un’altra meno sicura, più faticosa ma più interessante e avventurosa che segue il greto della fiumara. Piste sterrate lungo il letto dalla fiumara ne troverete parecchie, ma la loro esistenza è legata alla mutevolezza del corso d’acqua che spesso le interseca interrompendole. A voi quindi la scelta.

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