La Via Matildica del Volto Santo, un cammino di 285 km tra storia e natura

La Via Matildica del Volto Santo è un cammino nella storia e nella natura, che dalla Pianura Padana arriva fino a Lucca, in Toscana, valicando l'Appennino Tosco-Emiliano. Il cammino segue le orme di Matilde di Canossa, personaggio tra i più affascinanti del Medioevo italiano

7 novembre 2022 - 5:31

Dove si trova la Via Matildica del Volto Santo o Sentiero Matilde

La Via Matildica del Volto Santo o Sentiero Matilde è un cammino che attraversa 3 regioni: Lombardia, Emilia e Toscana.

Parte da Mantova, per la precisione dallo storico Palazzo Te, e arriva a Lucca.

L’itinerario è lungo circa 285 chilometri suddivisi in 11 tappe, partendo dalla pianura padana per giungere alle valli della Garfagnana dopo aver attraversato le colline e montagne del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano.

Un cammino conduce alla scoperta dei territori di Matilde di Canossa e può essere affrontato nella sua interezza oppure suddiviso nei suoi tre tratti storici:

  • la Via del Preziosissimo Sangue (da Mantova a Reggio in 3 tappe)
  • il Cammino di San Pellegrino (da Reggio a San Pellegrino in Alpe in 5 tappe)
  • la Via del Volto Santo (da San Pellegrino in Alpe a Lucca in 3 tappe).

 

Perché si chiama Via Matildica del Volto Santo o Sentiero Matilde

Il Cammino ripercorre i luoghi e gli itinerari nei territori posseduti da Matilde di Canossa o riconducibili alla sua vita e alla storia della sua famiglia.

Matilde, vissuta a cavallo tra l’XI e il XII secolo, divenne una sorta di emblema del femminile, in un tempo nel quale la figura della donna non aveva certo rilievo e importanza nei resoconti degli storici.

Descritta in maniera assai diversa, a seconda delle fonti e degli interessi dell’epoca, fu percepita a volte come una santa, altre come una donna politica, determinante nelle vicende e nelle lotte di potere di molti stati italiani.

Nel 1076 entrò in possesso di un territorio molto esteso che comprendeva la Lombardia, l’Emilia, la Romagna e la Toscana.

Nel 1111 fu incoronata con il titolo di Vicaria Imperiale-Vice Regina d’Italia dall’imperatore Enrico V.

Molto amata dai suoi sudditi e legata alla chiesa, sia per motivi religiosi, sia per la sua influenza politica, rimane una delle figure femminili più importanti del Medioevo.

Il Volto Santo del nome del Cammino fa invece riferimento al  crocefisso ligneo custodito a Lucca nella Cattedrale di San Martino, punto di arrivo della Via.

Si tratta di un antico oggetto di venerazione, che secondo la tradizione non fu fatto da mano umano, meta celebre di pellegrinaggi in età medievale.

 

I territori e i borghi attraversati dal cammino

Gli itinerari di Matilde offrono la possibilità di percorrere, a piedi o in bici, territori di alto valore naturalistico, con la presenza di numerose testimonianze artistiche e storiche monumentali in ciascuno dei tre grandi segmenti in cui si articola.

Nell’estrema propaggine orientale della Lombardia il cammino tocca i territori dei Gonzaga, a partire naturalmente da quella meraviglia rinascimentale che è Mantova.

Prosegue poi nella pianura padana, costeggiando il grande fiume Po, che disegna un territorio antico di tradizioni e ancora incontaminato naturalisticamente.

Col Cammino di San Pellegrino affronta poi i sentieri dell’Appennino emiliano, per raggiungere il cuore della Via Matildica alla rupe di Canossa, uno dei simboli del medioevo italiano.

E poi si sale, affrontando la montagna fino al Castello delle Carpinete che domina dall’alto con vista imperdibile.

Si segue la natura selvaggia del fiume Secchia per scoprire il centro storico di Toano con la sua Pieve millenaria.

Il punto più alto della Via Matildica del Volto Santo è esattamente sul crinale dell’appennino, a San Pellegrino in Alpe, col suo santuario, spartiacque tra Emilia e Toscana.

Lasciata alle spalle l’Emilia si scende in Toscana, in quella terra crocevia di traffici e culture che è la Garfagnana, con gli antichi borghi di Barga, Castiglione e Castelnuovo.

La Pieve di Loppia, l’antico tracciato del Solco e il borgo di Ghivizzano sono le altre tappe di questo viaggio nel tempo e nella natura.

L’ultimo tratto dell’itinerario tocca la Pieve Matildica di Diecimo e regala panorami dalle colline di Aquilea verso le montagne e verso Lucca, meta finale del Sentiero Matilde e gioiello medievale ricco di storia, che ospita il Volto Santo nella Cattedrale di San Martino.

Quando andare

Il cammino è percorribile dalla primavera all’autunno ed è generalmente ben tenuto, lungo tutto l’itinerario.

Attenzione durante l’estate, in particolare tra metà luglio e metà agosto, quando, nella parte padana, tra Mantova a Reggio Emilia, può fare particolarmente caldo.

 

Come organizzarsi

Gran parte delle tappe del Sentiero Matilde iniziano e finiscono in una città o in un borgo.

Alcune delle città sono gioielli del Rinascimento italiano, come nel caso di Mantova, punto di partenza del Cammino.

In questi casi è buona idea fare sosta per dedicare un giorno intero alla visita della città.

L’alternarsi di immersioni nella natura e nelle tradizioni storiche e artistiche è proprio la caratteristica di questo cammino.

Per chi decide di percorrere l’intero cammino occorre una preparazione fisica buona, tenuto conto che si sale dalla Pianura Padana fino alle creste dell’Appennino Tosco-Emiliano.

Se a Mantova, Reggio Emilia o Lucca non sarà difficile trovare una sistemazione – ma attenti se andate in alta stagione – nei piccoli borghi trovare dove pernottare può essere più difficile se non prenotate in anticipo.

L’abbigliamento, per le stesse ragioni, dovrà essere scelto tenendo conto della stagione e del segmento scelto.

All’inizio della primavera o in autunno, salire dalla pianura alla montagna appenninica può infatti comportare una variazione significativa di temperature.

 

Tutte le tappe della Via Matildica del Volto Santo

Il cammino si articola in tre segmenti, ciascuno dei quali costituisce un itinerario che può essere percorso autonomamente.

 

Il trait d’union dei tre cammini, che diventano uno solo nella Via Matildica del Volto Santo, è la figura di Matilde di Canossa, che nacque a Mantova, venne sepolta a San Benedetto Po e la cui famiglia era originaria di Lucca.

Il cammino attraversa le terre dei Canossa e di Matilde e si chiude a Lucca, nella Cattedrale di San Martino, che custodisce il cosiddetto Volto Santo, un antico crocifisso ligneo che secondo la tradizione religiosa è acherotipo, cioè non creato da mano umana.

 

Via del Preziosissimo Sangue

_ La prima tappa

Mantova – San Benedetto Po
Lunghezza: 23,9 km
Tempo di percorrenza: 7 h
Dislivello: + 119 – 122 metri

_ La seconda tappa

San Benedetto Po – Guastalla
Lunghezza: 34,7 km
Tempo di percorrenza: 10 h
Dislivello: + 164 – 153 metri

_ La terza tappa

Guastalla – Reggio Emilia
Lunghezza: 31,7 km
Tempo di percorrenza: 9 h
Dislivello: + 160 – 121 metri

 

Cammino di San Pellegrino

_ La quarta tappa

Reggio Emilia – Castello di Canossa
Lunghezza: 26,7 km
Tempo di percorrenza: 7.30 h
Dislivello: + 806 – 403 metri

_ La quinta tappa

Canossa – Carpineti
Lunghezza: 28,2 km
Tempo di percorrenza: 9 h
Dislivello: + 1014 – 977 metri

_ La sesta tappa

Carpineti – Toano
Lunghezza: 19,3 km
Tempo di percorrenza: 6.30 h
Dislivello: + 890 – 600 metri

_ La settima tappa

Toano – Gazzano
Lunghezza: 18,6 km
Tempo di percorrenza: 6 h
Dislivello: + 890 – 600 metri

_ L’ottava tappa

Gazzano – San Pellegrino in Alpe
Lunghezza: 22,4 km
Tempo di percorrenza: 8 h
Dislivello: + 1099 – 396 metri

 

Via del Volto Santo

_ La nona tappa

San Pellegrino in Alpe – Barga
Lunghezza: 32,8 km
Tempo di percorrenza: 9 h
Dislivello: + 694 – 1810 metri

_ La decima tappa

Barga – Borgo a Mozzano 
Lunghezza: 18 km
Tempo di percorrenza: 6 h
Dislivello: + 459 – 764 metri

_ L’undicesima tappa

Borgo a Mozzano – Lucca
Lunghezza: 29,4 km
Tempo di percorrenza: 8 h
Dislivello: + 394 – 490 metri

 

_ Per maggiori informazioni: il sito ufficiale del cammino

 

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