L’82enne statunitense David McClung di Olathe (Kansas) è entrato nella storia dell’alpinismo: domenica 19 ottobre ha raggiunto il campo base del massiccio montuoso più alto del mondo, il monte Everest in Nepal, diventando l’uomo più anziano ad averlo fatto.
L’alpinista americano ha compiuto questa impresa con il supporto di suo figlio Dennis McClung, di 55 anni, che lo ha accompagnato lungo tutto il percorso.
Una foto dei David McClung durante il cammino
Il trekking è durato 8 giorni, durante il quale l’americano ha percorso circa 130 chilometri necessari per raggiungere il campo base situato a 5.364 metri di altitudine.
Per percorrere questa distanza McClung ha camminato per circa 6‑8 ore al giorno su terreni ripidi, rocciosi e in condizioni meteo spesso difficili.
Questo trekking è considerato uno dei più impegnativi del mondo, per le altitudini raggiunte, per la difficoltà del sentiero e per la natura dei terreni.
Infatti, per raggiungere il campo base, si percorrono sentieri molto ripidi, spesso in zone non segnalate e in condizioni meteo talvolta molto complicate.
Si tratta di un percorso che richiede un elevato sforzo fisico e mentale: per farlo è necessario avere un’ottima preparazione fisica, qualità che McClung ha dimostrato ampiamente anche nel corso della sua carriera di militare dell’esercit0 americano.
David McClung, 82 anni, residente a Olathe, in Kansas, si è aggiudicato questo primato strappandolo ad una donna australiana, Carolyn Robinson che aveva percorso lo stesso tracciato fino al campo base dell’Everest a 80 anni di età.
L’arrivo al campo base del monte Everest
McClung, veterano della guerra in Vietnam, aveva già affrontato diversi lunghi trekking in diverse parti del mondo, dimostrando che l’età non è un limite quando ci sono motivazione, preparazione e resilienza.
In una intervista rilasciata alla stampa americana il trekker ha dichiarato: “Ho sempre creduto che l’avventura non abbia una data di scadenza. Questa escursione non era solo per me, ma anche per dimostrare ai miei figli, nipoti e a tutti gli altri che la vita va vissuta al massimo in ogni sua fase…”
I figli, intervistati sull’impresa del padre, hanno dichiarato: “Questo è esattamente ciò che è mio padre… È sempre stato determinato, avventuroso e pieno di grinta. Siamo orgogliosi di lui per averci ricordato che possiamo fare cose difficili”.