Bandiera palestinese sulla vetta del Cervino

L'alpinista Hervè Barmasse ha portato una bandiera della Palestina sulla cima del Cervino. L'atleta valdostano è tornato a far sentire la sua voce su quanto accade a Gaza: "Se non troviamo la forza di fermare un genocidio è l’intera umanità a essere in pericolo"

23 settembre 2025 - 14:12

L’alpinista italiano Hervé Barmasse ha issato una bandiera palestinese alla croce di vetta del Cervino.

L’atleta valdostano, nato e cresciuto ai piedi di questa montagna, ha voluto compiere questo gesto simbolico per mostrare la vicinanza del mondo dell’alpinismo e della montagna alle atroci sofferenze della popolazione palestinese.

Barmasse ha pubblicato sul suo profilo Instagram un video che mostra una bandiera della Palestina che sventola mossa dal vento.

Nella didascalia del post Hervé Barmasse ha deciso, ancora una volta, di prendere posizione sui bombardamenti in corso sulla striscia di Gaza, sottolineando come anche le Nazioni Unite abbiano riconosciuto come genocidio quello che sta avvenendo in Palestina:

“Cervino 4478 m. Il tempo non è soltanto ciò che scorre: è, soprattutto, ciò che resta. È la misura invisibile delle nostre azioni, del nostro coraggio e dei nostri silenzi.
È lo specchio del nostro carattere, delle nostre omissioni.
Crediamo di attraversarlo, ma è lui che attraversa noi e, nel farlo, rivela chi siamo stati, ciò che abbiamo fatto e, soprattutto, ciò che abbiamo scelto di non fare.
Se non troviamo la forza di fermare un genocidio – oggi riconosciuto anche dalle Nazioni Unite – è l’intera umanità a essere in pericolo”.

L’invito dell’alpinista è quello di non ignorare la sofferenza di un popolo, perché la follia che sta colpendo oggi quegli esseri umani, domani potrebbe riguarda tutti.

Nel suo messaggio affidati ai social media, l’alpinista ha aggiunto:

“Perché in un futuro non troppo lontano qualcuno potrebbe ancora decidere, per interesse o follia, chi sacrificare: una minoranza, un popolo, una religione, una cultura. Ma ogni volta che si nega il diritto di esistere a qualcuno, non si colpisce solo lui: si colpisce l’intera umanità, la libertà e la dignità di tutti noi.
In quel momento smettiamo davvero di esistere”.

Il post si conclude con una citazione di Primo Levi.

“Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate” (Primo Levi).

 

 

Commenta per primo

POTRESTI ESSERTI PERSO:

Oasi Zegna: al via la stagione invernale tra sci, ciaspole ed esperienza sulla neve

Skipass sempre più cari: quanto costa oggi sciare in Italia

Quando arrivano i Krampus: il rito più inquietante dell’inverno alpino