Attenti alle zecche: i consigli dei Carabinieri del Parco delle 5 Terre

Dai Carabinieri Forestali del Parco delle 5 Terre in Liguria ecco alcuni consigli su come prevenire e comportarsi in caso di morso del parassita, per godersi un trekking senza paure.

25 maggio 2022 - 10:01

Dai Carabinieri Forestali delle 5 Terre i consigli per proteggersi dalle zecche

Con l’arrivo del caldo bisogna prestare attenzione ad un pericolo, piccolo, ma da non sottovalutare: le zecche.

Per aiutarci a godere appieno dei nostri trekking nella natura, i Carabinieri forestali del Parco delle 5 Terre hanno deciso di fornire qualche consiglio.

E’ utile sapere che frequentando le zone boscate, prative e i margini dei coltivi è possibile imbattersi nelle zecche, particolarmente diffuse in primavera ed estate dopo lo stato di letargo invernale” – spiega il Comandante del Reparto Carabinieri Parco Cinque Terre, Tenente Colonnello Silvia Olivari.

Si tratta di parassiti esterni, appartenenti alla classe degli aracnidi, dotati di zampe (artropodi) e di un apparato boccale (rostro) idoneo a penetrare la cute e succhiare il sangue dell’ospite, necessario per compiere il ciclo biologico dalla larva all’adulto e per la maturazione delle uova. Le dimensioni variano dal millimetro al centimetro, secondo la specie e lo stadio di sviluppo ed il loro morso è generalmente indolore in quanto associato all’emissione di una sostanza anestetizzante.

L’uomo rappresenta un ospite accidentale, rispetto alla fauna selvatica e domestica.

Tuttavia occorre adottare le cautele utili ad evitare gli effetti indiretti del morso, tra cui la trasmissione di gravi infezioni batteriche e virali (borreliosi di Lyme, encefalite da zecca o TBE, ehrlichiosi, febbre bottonosa da rickettsiae, tularemia, babesiosi).

Le malattie prodotte dall’infezione hanno conseguenze gravi e permanenti, se non diagnosticate e curate tempestivamente.

> Leggi anche: i sintomi della malattia da morso di zecca

I consigli dei Carabinieri

Ed ecco i consigli del Reparto Carabinieri Parco Cinque Terre da osservare prima, dopo e durante il trekking:

1) Trattare con prodotti insetto repellenti arti, calze, scarpe, parte inferiore dei calzoni.

2) Indossare abiti chiari (per individuare più facilmente le zecche), calzoni e camicie lunghi chiusi alle caviglie e ai polsi, cappello.

3) Evitare di sedersi sull’erba, di toccarla lungo il margine dei sentieri e di addentrarsi dove è alta.

4) Al termine dell’escursione, effettuare un attento controllo visivo e tattile della pelle e degli indumenti e rimuovere le zecche eventualmente presenti.

> Leggi anche: piante e animali pericolosi a cui prestare attenzione durante un trekking

Primo intervento in caso di presenza e morso

Se individuata sulla pelle, la zecca va prontamente rimossa con l’ausilio di una pinzetta, perché la probabilità di contrarre un’infezione è direttamente proporzionale alla durata della permanenza del parassita sull’ospite.

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La zecca deve essere afferrata con la pinzetta il più possibile vicino alla pelle e rimossa tirandola con decisione, ma senza strappi, con un leggero movimento rotatorio; se il rostro rimane dentro la cute, può essere estratto con un ago sterilizzato. Prima e dopo l’operazione occorre disinfettare la cute.

– Una volta estratta, la zecca deve essere distrutta, possibilmente bruciandola.

– Annotare la data della rimozione e osservare la comparsa di eventuali sintomi nei successivi 30-40 giorni (alone rossastro che tende ad allargarsi, febbre, mal di testa, debolezza, dolori articolari, ingrossamento dei linfonodi).

– Effettuare la profilassi antitetanica, se non si è vaccinati, e rivolgersi al medico.

– In caso di dubbi e complicanze rivolgersi al medico.

 

 

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