EUSALP – nasce la MACROREGIONE ALPINA

18 marzo 2020 - 3:21

A Brdo pri Kranju, il 25 e 26 gennaio 2016, la Commissione Europea ha lanciato ufficialmente la quarta Strategia Macroregionale Europea. Dopo l’armonizzazione delle aree omogenee Baltica (2009), Danubiana (2011) e Adriatico-Ionica (2012), “accomunate dall’acqua”, EUSALP interessa la macroregione alpina. L’iniziativa avrà impatto su un’area centrale e strategica d’Europa, popolata da oltre 70 milioni di cittadini.

 

“Non si tratta di una nuova regione o un nuovo ente – spiega Ugo Parolo sottosegretario di Regione Lombardia al progetto Eusalp – Non ci saranno nuove leggi e non ci saranno fondi istitutivi: insomma, non sarà un altro carrozzone.

Si tratta piuttosto di una ‘Strategia’, cioè di un modo di lavorare condiviso fra i vari territori partner, riconosciuto però dal Parlamento e dal Consiglio d’Europa, non solo basato sulla buona volontà, ma istituzionalizzato”.

L’area della macroregione è una realtà che coinvolge 70 milioni di abitanti suddivisi in 48 regioni di 7 Paesi europei, tra cui Italia, Austria, Francia, Germania, Slovenia e due Paesi extra UE (Liechtenstein e Svizzera). Le Regioni italiane coinvolte sono l’Alto Adige, il Trentino, la Liguria, il Piemonte, la Valle d’Aosta, la Lombardia, il Veneto ed il Friuli Venezia Giulia.

L’obiettivo della macroregione è sviluppare una strategia condivisa di promozione della crescita sostenibile e innovazione delle aree alpine, attraverso schemi di mobilità, sistemi di trasporto, servizi di comunicazione ed infrastrutture eco-sostenibili; miglioramento della sostenibilità nella regione alpina.

La Strategia non dispone di finanziamenti propri e la sua attuazione avverrà principalmente con la mobilitazione e il coordinamento dei fondi dell’Unione e nazionali esistenti attinenti agli obiettivi e alle 9 azioni definite.

Gli Stati e le Regioni ai quali si applica la Strategia si impegneranno a supportarne le azioni attraverso i programmi specifici di ciascun paese, transfrontalieri e/o transnazionali dei Fondi strutturali e d’investimento europei (fondi SIE) per il periodo 2014-2020.

Progetti dedicati alla macroregione potranno essere candidati su programmi come Spazio alpino, H2020, COSME, LIFE, ma saranno a disposizione anche altre forme di finanziamento, in particolare del Fondo europeo per gli investimenti strategici, della Banca europea per gli investimenti e di altri enti finanziari internazionali.

I 9 gruppi d’azione attivati hanno l’obiettivo di lavorare in sinergia al fine di migliorare una situazione ad oggi disomogenea in fatto di performance e sono pensati con coerenza rispetto alle tematiche chiave per lo sviluppo: innovazione e PMI, agricoltura e silvicoltura, turismo, trasporti e connettività, ambiente e patrimonio culturale, cambiamenti climatici e prevenzione dei rischi, energia, questioni istituzionali.

Ciascun gruppo sarà formato da rappresentanti dei diversi ambiti, dall’Università all’industria, dal mondo pubblico così come da quello privato provenienti dai 7 Paesi alpini. La possibilità di coordinare necessità e potenzialità diverse a livello internazionale rispetto alle 9 azioni individuate consentirà di individuare buone pratiche e opportunità utili da subito in modo concreto a livello nazionale e locale.

Le nove azioni

AZIONI 1 e 3

Nascono per sviluppare un ecosistema efficiente di ricerca e innovazione e per migliorare l’adeguatezza della forza lavoro, dell’istruzione e della formazione nei settori strategici.
In base a quanto emerso dalla ricognizione effettuata nel 2014 per quanto riguarda l’innovazione e le PMI, la Regione alpina risente di alcune limitazioni in fatto di cooperazione nel campo della ricerca e dell’innovazione, non è sempre efficace in fatto di applicazione e capitalizzazione dei risultati già ottenuti ed i mercati risultano piuttosto frammentati. Ciò nonostante, l’area ospita operatori di primo piano nel settore della R&I.

Esistono, infatti, in diverse parti della Regione concentrazioni di piccole e medie imprese, molte delle quali organizzate in cluster, che formano un’ economia territoriale tale da offrire solide basi all’innovazione, grazie a strategie di specializzazione intelligente, nonché da permettere alle imprese di migliorare la propria competitività in settori di particolare importanza per la Regione (come l’energia e le tecnologie verdi, la meccatronica e l’ingegneria, la chimica e i nuovi materiali, le TIC).

AZIONE 2

E’ rivolta ad incrementare il potenziale economico dei settori strategici quali l’agricoltura e la silvicoltura, ma anche il turismo, la salute, la cultura. Per quanto riguarda i prodotti, tra cui prodotti della montagna e prodotti di qualità, e i servizi basati sull’agricoltura e sulla silvicoltura, risultano potenzialità significative (ad esempio per la bioeconomia) nell’intera catena del valore (compresi, ad esempio, il settore farmaceutico e quello delle costruzioni in legno).

Il passaggio a livelli superiori della catena del valore potrà offrire occasioni di collaborazione tra le aree rurali e urbane della Regione alpina. Gli agricoltori saranno sempre di più chiamati a partecipare alla gestione sostenibile delle terre e a rendere possibili i servizi ecosistemici.
La Regione alpina è una delle principali destinazioni turistiche, specialmente in inverno, ma la diffusione dei turisti sul territorio della Regione risulta molto irregolare.


La Strategia si muoverà nella direzione della promozione di un turismo sostenibile ed accessibile, 20 · TREKKING&Outdoor che attinga in particolare alla R&I, alle PMI e alla formazione della forza lavoro. L’obiettivo principale è quello di contribuire a migliorare la distribuzione geografica e stagionale del mercato turistico della Regione, creando al contempo crescita ed occupazione.

AZIONE 4

L’Azione è pensata per promuovere l’intermodalità e l’interoperabilità del trasporto di passeggeri e di merci, mentre l’Azione 5 opererà per connettere le persone mediante l’elettronica e promuovere l’accesso ai servizi pubblici.
In fatto di trasporti e connettività, la Regione alpina è un importante crocevia europeo e rappresenta e diversi corridoi della rete stradale sono prossimi alla saturazione, generando in aggiunta gravi problemi sanitari (rumore ed inquinamento atmosferico).


Promuovendo e facilitando progetti in materia di trasporto sostenibile, la Strategia mira a creare collegamenti tra l’area centrale composta dalle Alpi e le Regioni circostanti, con vantaggi per tutte.

La connettività elettronica (in particolare mediante Internet ad alta velocità) su scala macroregionale mira ad aprire inoltre nuove opportunità tecnologiche di sviluppo dei servizi e di decentralizzazione dell’attività economica.
Fine dell’AZIONE 4 è preservare e valorizzare le risorse naturali, comprese quelle idriche, e quelle culturali, mentre l’AZIONE 7 mira a sviluppare la connettività ecologica nell’intero territorio dell’EUSALP. Le Alpi sono, dopo il Mar Mediterraneo, il maggior serbatoio di biodiversità in Europa, nonché una delle più importanti fonti di acqua per il continente.
Anche il patrimonio culturale e storico della Regione costituisce uno dei suoi massimi punti di forza. Lo sfruttamento intensivo del suolo ha un impatto negativo sull’ambiente e il calo della popolazione nelle zone remote ha sortito effetti drammatici sulla stabilità del terreno, sul mantenimento della biodiversità e sulla conservazione della cultura.
Alla luce delle ripercussioni dei cambiamenti climatici sulle riserve idriche alpine si pone l’urgenza di un incremento considerevole delle attività di conservazione.

AZIONE 8

Con questa Azione EUSALP si prefigge di migliorare la gestione dei rischi e dei cambiamenti climatici, ricorrendo anche alla prevenzione dei principali rischi naturali. La Regione è estremamente vulnerabile agli impatti negativi dei cambiamenti climatici ed è soggetta ad un rischio particolarmente elevato di inondazioni, frane e variazioni delle risorse idriche. Il turismo, l’agricoltura e la silvicoltura rientrano tra i settori più vulnerabili, che risentono direttamente dell’impatto del riscaldamento globale e dei fenomeni meteorologici estremi.

La Strategia opererà in quest’ambito per un maggiore coordinamento tra le politiche europee, nazionali e regionali, unito all’attuazione in tempi rapidi di azioni coordinate a livello macroregionale, al fine di ridurre tali rischi.

AZIONE 9

Infine, fare del territorio una regione modello per l’efficienza energetica e l’energia rinnovabile è l’obiettivo
In fatto di energia, la Strategia si propone di armonizzazione le forme di sostegno e delle politiche europee, nazionali e regionali per la gestione delle energie rinnovabili e l’efficienza energetica nei vari Paesi.

Questo comporta opportunità di investimento in tecnologie e in consulenza/ingegneria nel settore dei servizi a basse emissioni di carbonio, aiutare la Regione a conquistare una posizione di punta nella R&D e nelle risorse energetiche rinnovabili.

www.unimont.unimi.it

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