Nonna Gatewood, la prima donna a percorrere per intero l’Appalachian Trail

La storia di nonna Emma Gatewood, che nel 1955, a 67 anni, percorse per intero e in solitaria il sentiero degli Appalachi.

15 febbraio 2023 - 11:03

C’è una foto in bianco e nero. Mostra una signora in maglietta bianca e scarpe da ginnastica.

In una mano tiene un bastone, nell’altra stringe un sacco poggiato sulla spalla.

Potrebbe essere l’immagine di una scampagnata domenicale in un tempo che non c’è più, ma in realtà mostra tutta la naturalezza di una grande impresa della storia d’America.

La signora in questione si chiama Emma Gatewood, e all’epoca dello scatto ha 67 anni. È già nonna, e presto diventerà celebre in tutti gli States con il soprannome di Granma Gatewood.

La storia di Emma inizia nel lontano 1887 nella cittadina di Mercerville, in Ohio. Dopo un’infanzia passata all’aria aperta, Granma Gatewood si sposa prestissimo a 19 anni.

Suo marito, Percy Gatewood, poco dopo il matrimonio, inizia ad usare ripetutamente violenza su sua moglie, che trova spesso rifugio nei boschi dietro la casa di famiglia.

Segue un periodo lungo e buio, fatto di abusi, che si conclude solo nel 1940 con la concessione del divorzio – tutt’altro che scontato, a quell’epoca.

Emma si ritrova così a dover crescere da sola gli 11 figli.

È un periodo storico in cui il trekking si sta gradualmente aprendo anche alle donne, e negli anni cinquanta, quando i figli sono ormai grandi, Granma Gatewood decide di provare a percorrere l’Appalachian Trail, il sentiero di oltre 3.500 km che taglia da parte a parte la maggiore catena montuosa degli USA orientali.

Sceglie di partire da sola, sacco in spalla e sneakers ai piedi, per replicare un’impresa che prima d’allora era riuscita solamente a due camminatori.

Ai suoi figli dice che va “a fare un’escursione nei boschi”, come scrive il giornalista Ben Montgomery nel libro dedicato alla camminatrice “Grandma Gatewood’s Walk”.

Nel 1953 il primo tentativo – andato a vuoto – poi dopo due anni ci riprova partendo dall’estremità meridionale.

Con lei, come raccontato dalle giornaliste statunitensi Kelly Boyer Sagert Bette Lou Higgins, solo una borsa di jeans riempita con “una coperta, un telo di plastica per la doccia, una tazza, una borraccia e un biberon per l’acqua, una piccola pentola, un cucchiaio, un coltellino svizzero, un kit di pronto soccorso, spilli, una torcia, un pezzo di corda, un impermeabile, un cappotto caldo, un cambio di vestiti e scarpe da ginnastica Keds”.

Tappa dopo tappa, chiedendo ospitalità alle case incontrate sul tragitto, Granma Gatewood macina chilometri.

La notizia della nonna in cammino in solitaria sugli Appalachi inizia a diffondersi velocemente, e non fa in tempo ad arrivare in Virginia che la sua impresa finisce anche sulla rivista Sports Illustrated.

Il suo obiettivo viene finalmente raggiunto il 25 settembre 1955, dopo cinque mesi di natura selvaggia e dopo un’ultima piccola grande fatica: la scalata al monte Katahdin in una giornata fredda e ventosa.

La storia finisce qui, o meglio, potrebbe. Perché a nonna Emma non basta questo successo: ripeterà l’impresa anche nel 1957 e nel 1964.

 

_ Del libro esiste anche un’edizione italiana curata da Terre di Mezzo Editore:

 

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