Jeep Camp 2019 devasta il cuore verde del Trentino

19 marzo 2020 - 15:53

Jeep Camp 2019 devasta il “Cuore verde del Trentino” con oltre 750 fuoristrada! Al cospetto delle Pale di San Martino quale messaggio turistico si vuole dare? Il territorio “Green way” si è rifatto il trucco… perdendo credibilità!

La Provincia di Trento e l’Apt San Martino di Castrozza, Passo Rolle, Primiero e Vanoi con un colpo di genio (malato) hanno cancellato almeno tre decenni di politiche turistiche mirate alla valorizzazione del territorio, del suo rispetto e dei valori del turismo sostenibile e a basso impatto.

A metà luglio, con la benedizione della nuova giunta leghista, sono arrivati al cospetto delle Pale di San Martino, e nel cuore del Parco Naturale di Paneveggio, 750 veicoli fuoristrada per il “Jeep Camp 2019”, seguiti da oltre 1600 appassionati supporters e fans del fuoristrada, oltre a 300 giornalisti da tutta Europa con una delegazione dal Medio Oriente, dal Giappone e dall’Africa del Nord.

Per non farsi mancare nulla, al “Campo Base” della manifestazione, allestito all’interno dei confini del Parco Naturale, è stata montata anche una “ruota panoramica“!

Lo scopo della manifestazione era far provare ad appassionati della guida in fuoristrada le potenzialità dei veicoli Jeep su tutti i terreni più impegnativi, e per tre giorni, in discredito a qualsiasi rispetto per il territorio, automezzi e driver hanno assalito con le loro ruote artigliate sentieri di montagna, strade forestali, prati, piste da sci.

Lasciando un malloppo di circa 400.000 euro nelle tasche di albergatori, baristi, ristoratori e commercianti vari, e sul terreno una devastazione che neppure la terribile tempesta Vaia, nell’ottobre scorso, era riuscita a produrre.

Per vedere alcune immagini del “passaggio” di 750 veicoli nel delicato ecosistema del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino, si può scorrere la rassegna fotografica pubblicata sul sito del quotidiano trentino L’Adige.

Gli operatori turistici della zona, con le tasche gonfie di Euri, gongolano. “Finalmente il nostro territorio verrà conosciuto a livello internazionale, e arriveranno a frotte turisti famelici di bei panorami, calorosa accoglienza, e ospitalità di alto livello!”

Contro la manifestazione si sono schierate le associazioni ambientaliste, il CAI tramite la Società degli Alpinisti Tridentini, il WWF, mentre ha brillato per l’assordante silenzio la direzione del Parco.

I “contrari” si sono attirati gli strali e gli insulti di quanti hanno beneficiato dell’invasione, che hanno giustificato l’evento come “un nuovo modo di proporre la montagna” e sottolineando come “con il rispetto per l’ambiente non si guadagna!

 

I visionari di un gigantesco lunapark in stile Las Vegas

Mi sia concessa, a margine, una considerazione e una valutazione.

La prima si fonda sull’evidenza che, con questa presa di posizione, il governo della Provincia Autonoma di Trento smentisce e svilisce tre decenni di promozione turistica che rappresentava il Trentino come un’area in equilibrio armonico con il suo ambiente.

Non è tanto la manifestazione in se ad essere deleteria, quanto il messaggio che, proprio derivato dal fatto di essere “coperto” da molta stampa internazionale, ha presentato il Trentino e i suoi paesaggi non come un luogo da scoprire in punta di pedule godendo di panorami montani unici, ma come un gigantesco lunapark in stile Las Vegas dove le montagne, per quanto magnifiche, sono semplicemente lo sfondo per divertimenti che stanno all’antitesi del rispetto per l’ambiente.

Con buona pace di quel pugno di “operatori turistici” che hanno svenduto la leggenda delle Pale di San Martino per un piatto di lenticchie. Rancido.

La valutazione riguarda invece un possibile modello turistico di riferimento, la confinante Provincia di Bolzano.

Che ha fatto della qualità del proprio ambiente, della salvaguardia del territorio, della tutela della cultura rurale, i valori fondanti della propria proposta turistica.

I fenomeni del marketing targato San Martino di Castrozza e sostenuto dai “visionari” politicanti provinciali sostengono che con l’ambiente non si mangia.

Come mai, allora, in Trentino a metà luglio molte valli e strutture turistiche sono ancora semivuote, e torneranno ad esserlo dopo il 20 di agosto, mentre in Alto Adige la stagione estiva comincia a maggio e finisce a fine ottobre?

di Michele Dalla Palma

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