Parchi nazionali italiani: quali sono, quanti sono e a cosa servono

In Italia sono più di 850 le aree protette tra parchi nazionali, regionali, riserve naturali e oasi WWF e Lipu. Se si aggiungono i siti Natura 2000, le aree protette raggiungono quasi il 22% del territorio nazionale. Vediamo perché, nonostante una media nazionale superiore a quella europea, c’è sempre bisogno di parchi

27 marzo 2023 - 6:14

Italia, terra di parchi naturali

Tra i tanti primati che spettano al territorio italiano c’è quello che rende lo Stivale uno dei luoghi europei dove il tasso di biodiversità è più alto.

Il merito è della posizione geografica dell’Italia e del suo territorio allungato e multiforme, che si estende dagli ambienti alpini a quelli mediterranei.

La varietà di climi e paesaggi che si incontrano, e la complessità orografica del territorio, hanno contribuito nei secoli al proliferare di oltre 58.000 specie animali.

Si tratta per lo più di invertebrati oltre a 7000 vegetali.

 

In pratica, se consideriamo gli esseri viventi presenti in Europa, circa il 30% delle specie animali e il 50% di quelle vegetali si trovano in Italia.

Se comparato alla dimensione del nostro Paese, il dato assume una rilevanza ancor più marcata.

A fianco dei numeri che mostrano un ottimo punto di partenza e una posizione privilegiata rispetto a molti altri stati, coesiste però una situazione di instabilità.

Un rischio permanente che riguarda sia le aree circostanti ai parchi, sia la struttura organizzativa stessa delle zone protette.

 

Parchi e uomo: un rapporto difficile ma non impossibile

Il sistema dei parchi italiano si sviluppa in una delle aree più densamente popolate, antropizzate ed urbanizzate del continente.

Basti pensare che nella media europea di circa 70 abitanti per kmq, l’Italia ne conta più di 200 al kmq.

Inoltre, un dato rilevante è quello relativo al consumo di suolo, che è aumentato più del doppio negli ultimi settan’tanni, al ritmo di 7 metri quadrati al secondo.

La marcata antropizzazione è dunque una medaglia a due facce del nostro Paese.

Da un lato gli insediamenti si sono distribuiti in maniera capillare anche in zone remote, evitandone l’abbandono.

Dall’altro non sempre siamo stati in grado di inserirci nel paesaggio senza apportare dei cambiamenti radicali e spesso scellerati.

Il rapporto tra uomo e natura si perde nei secoli e si è sviluppato in alcuni casi su deregolamentazione e stili di vita irresponsabili.

Quindi è necessario saper coniugare difesa della biodiversità, protezione delle specie animali e vegetali e salvaguardia degli ambienti.

Il sistema-parco deve essere in grado di dare respiro alle persone che in questi territori vivono o che vogliono visitare.

 

Parchi: incubatori di buone pratiche

Per questo motivo è importante che il parco si faccia incubatore di buone pratiche, di una protezione dell’ambiente che vada di pari passo con quella del territorio popolato dalle persone.

Tutto in un ampio progetto di coesistenza uomo-ambiente che può e deve esistere.

Per conformazione e storia, quello italiano è un territorio permeato dalla presenza umana.

Grazie al ruolo che la storia ha dato loro, i parchi sono diventati una “risorsa per il territorio” economica, turistica, spesso anche educativa.

Così come è importante sottolineare il fatto che la difesa della biodiversità non sia necessariamente da intendere come assenza di attività umana, economica o turistica che sia.

Allo stesso modo non si può evitare uno sviluppo umano che non tenga in considerazione criteri di salvaguardia dell’ambiente.

È proprio questa l’importanza del chiamarsi Parco: utilizzare uno status privilegiato, pregno di valore e significati, per dimostrare che la scoperta dell’ambiente naturale non implica solamente la protezione dello stesso.

Al contrario, la tutela si estende agli elementi culturali, architettonici, storici e sociali che sono parte del luogo e con esso hanno convissuto anni ed anni di storia.

 

I Parchi nazionali: i 24 gioielli della penisola

Un milione e mezzo di ettari: questa è l’area della penisola coperta dai 24 parchi nazionali italiani, pari al 5% circa del territorio nazionale.

La funzione svolta dai Parchi Nazionali è molteplice.

Dalla pianificazione e sviluppo sostenibile del territorio alla sua rigorosa tutela.

La valorizzazione delle realtà locali e della loro unicità rappresenta la mission fondamentale.

Parchi nazionali di terra

Sono tante le suggestioni dei parchi italiani.

Quelle del Parco del Vesuvio, con il suo fascino storico e geologico, del Gran Sasso, diviso tra Abruzzo, e Lazio, un vero gioiello di biodiversità, che ospita il lupo appenninico e i più importanti rapaci.

Oppure quelle del Parco del Gran Paradiso, istituito nel 1922: 70.000 ettari tra valli e montagne, abitate da marmotte, camosci e stambecchi. Dal 2014  fa parte della Green List mondiale delle aree protette.

Per trovare un esempio di buona conservazione della grande fauna italiana, basta visitare il Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise: ospita l’orso bruno marsicano, il camoscio d’Abruzzo, la lince, il lupo, il cervo e l’ aquila reale, ed è visitato da 2 milioni di persone all’anno.

Il Circeo evoca le antiche vicende di Ulisse e custodisce reperti e luoghi che testimoniano la presenza dell’uomo dall’alba dei tempi.

Non a caso si trovano qui le grotte del Paleolitico, in cui sono stati trovati resti dell’uomo di Neanderthal.

Allo stesso modo, in Calabria, il Parco dell’Aspromonte tutela una terra selvaggia con vista sui due mari, lo Ionio e il Tirreno, oltre che sulle Isole Eolie.

Sempre a sud troviamo il Parco del Pollino, con le forme immaginifiche dei pini loricati.

Invece dalla parte opposta, a nord, il Parco dello Stelvio, insieme ai vicini Parco Nazionale Svizzero, Parco naturale provinciale Adamello-Brenta e Parco regionale dell’Adamello dà vita a 400 mila ettari di area protetta.

 

Parchi nazionali di mare

Ci sono poi i parchi nel cuore del Mediterraneo: quello dell’Arcipelago della Maddalena, che tutela un gruppo di isole quasi tutte disabitate nel mare trasparente tra la Corsica e la Sardegna.

Invece è sospeso come i suoi borghi tra la terra e il mare della Liguria, il Parco Nazionale delle Cinque Terre, patrimonio mondiale Unesco, attrae visitatori da ogni parte del mondo.

 

I siti ufficiali dei 24 parchi nazionali italiani

Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
Parco Nazionale dell’Alta Murgia
Parco Nazionale dell’appennino Lucano – Val d’Agri-Lagonegrese
Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano
Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena
Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano
Parco Nazionale dell’Asinara
Parco Nazionale dell’Aspromonte
Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni
Parco Nazionale delle Cinque Terre
Parco Nazionale del Circeo
Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi
Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna
Parco Nazionale del Gargano
Parco Nazionale del Gran Paradiso
Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Parco Nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu
Parco Nazionale della Majella
Parco Nazionale dei Monti Sibillini
Parco Nazionale del Pollino
Parco Nazionale della Sila
Parco Nazionale dello Stelvio
Parco Nazionale della Val Grande
Parco Nazionale del Vesuvio

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