UNA MOSTRA ANTOLOGICA E UN LIBRO PER RICORDARE GINO BALZOLA A 30 ANNI DALLA SUA SCOMPARSA

17 marzo 2020 - 23:01

Gino Balzola (Torino 10 marzo 1927 – 9 gennaio 1983) partecipa ancora giovanissimo alla Liberazione partigiana di Torino nella 45° Brigata Garibaldi, è militante politico e sindacale dall’immediato dopoguerra.

Tra la fine degli anni ’40 e la metà degli anni ’60 è tra gli alpinisti piemontesi di punta: dal 1951 istruttore e poi vicedirettore della Scuola di Alpinismo “Giusto Gervasutti”, dal 1957 Accademico del CAI e membro del Soccorso Alpino.

Valente fotografo, inizia il suo percorso pittorico alla fine degli anni ’50, prendendo lezioni da Teonesto Deabate e poi da Filippo Scroppo.

Disegna e dipinge le montagne che frequenta e il loro ambiente naturale, alberi e fiori, ma il suo interesse si concentra soprattutto sulle architetture tradizionali alpine, studiando in modo molto approfondito e ritraendo dal vero lo straordinario patrimonio architettonico delle case di montagna, in pietra e legno, delle valli valdostane, piemontesi, lombarde e trentine.

In città la sua attenzione si sofferma sulle case in demolizione del dopoguerra, sui muri stratificati di tracce umane, sui paesaggi periferici e poi, dal 1964 al 1976, sui “giochi di bimbi” in città, dove i bambini – unica presenza umana in tutta l’opera di Balzola – sfidano con la fantasia e il gioco il disagio dell’ambiente totalmente artificiale e cementificato delle periferie e degli agglomerati metropolitani.

Su questo tema Balzola organizza anche numerose iniziative nelle scuole e sul territorio, ed è invitato a realizzare alcune importanti mostre personali in Musei d’arte moderna del sud America.

Amico di molti intellettuali e artisti che animano la scena culturale italiana (Mila, Fo, Cavallo…), Gino Balzola concepisce l’arte non solo come strumento di espressione creativa, ma anche come strumento di impegno civile e di interesse antropologico. 

La sua attività artistica, interrotta nel 1983 da una malattia incurabile, si conclude con l’esplorazione e la rappresentazione degli orti urbani” (tra 1979 e 1982) che occupano spesso abusivamente gli hinterland metropolitani, luoghi dove si esercita l’arte della sopravvivenza e dove bizzarre baracche costruite con i materiali di scarto della società dei consumi rivelano ancora una volta le risorse creative e umane dei più umili.

Civica Galleria d’Arte Contemporanea Filippo Scroppo
Via Roberto D’Azeglio, 10 – TORRE PELLICE
Info: 0121.932530   e-mail: info@galleriascroppo.org,
www.galleriascroppo.org
www.ginobalzola.it
Ingresso libero.
Orari: martedì, mercoledì, giovedì: 15.30-18.30 venerdì, sabato: 10.30-12.30
domenica su appuntamento

Il volume: Gino Balzola, il pittore che scalava le montagne, a cura di
Andrea Balzola e Pino Mantovani, Scalpendi editore, Milano, gennaio 2014
con testi di Massimo Mila, Pino Mantovani, Giuseppe Garimoldi, Andrea Granchi e un’antologia critica: F.Albertazzi, L.Binel, E.Caballo, L.Carluccio, P.Chiapatti, A.Dragone, G.Gorza.

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