UNO SGUARDO SULLA XLIV EDIZIONE DELLA MOSTRA MERCATO NAZIONALE D’ANTIQUARIATO CITTÀ DI PENNABILLI

17 marzo 2020 - 22:57

Anche quest’anno Pennabilli Antiquariato ospita alcune delle più importanti gallerie antiquarie, che espongono nei locali di palazzo Olivieri il meglio delle loro collezioni: mobili di alta epoca, sculture, dipinti, stampe, ceramiche, oggetti d’arredamento, gioielli e altri selezionatissimi pezzi. Per appassionati e collezionisti un emozionante excursus attraverso secoli di storia e una rara opportunità di ammirare e acquistare opere di alto pregio effettuando contemporaneamente un investimento affidabile e duraturo.

Percorrendo gli eleganti stand della mostra gradevolmente climatizzati (anche se Pennabilli non viene mai raggiunta dall’afa estiva che opprime le città), osserviamo alcune tra le opere di maggior pregio, che non stonerebbero nelle teche di un importate museo nazionale.

Ammiriamo una lunetta policroma in terracotta invetriata del Cinquecento attribuita a Santi Buglioni, che rappresenta la Vergine con il Bambino attorniata da Sant’Anna, Sant’Antonio Abate e Sant’Antonio da Padova e un’importante credenza veneta in noce con base a calice del XVI secolo. Proseguendo, possiamo apprezzare una coppia di credenze napoletane stile impero decorate con due leoni alati, un armadio marchigiano laccato con dipinti in stile Luigi XIV, epoca fine Cinquecento e un armadio a muro veneziano del Seicento in legno laccato e oro.

Rimanendo nell’ambito dei mobili, di particolare interesse appare anche una ribalta veneta del Seicento lastronata in radica di noce. Molti i dipinti, di ogni epoca, spesso di alta qualità, tra cui ricordiamo una battaglia di Lepanto, firmata Johannes Linghelbach e datata 1654, olio in prima tela (200,04 x 120,00), un efficace ritratto di Artemisia di Lorenzo Pasinelli della seconda metà del XVII secolo, alcune formelle in legno del Trecento recanti piccoli ritratti policromi per arrivare a un luminoso olio su tela intitolato “Pesca difficile” di Attilio Pratella del 1890 (35,00 x 50,00), fino a un recente, del 1960, “Concetto spaziale” di Lucio Fontana, disegno e strappi su carta (25,00 x 35,00).

Molte le sculture: da un Cristo ligneo del XIII secolo di provenienza napoletana, recante ancora tracce di policromia, a una coppia di chimere neogotiche stilofore in marmo di Carrara della seconda metà del XIX secolo, a una Madonna del 1400, scultura in legno policromo, fino a un’imponente, ma aggraziata fanciulla danzante Liberty in bronzo. E poi, infiniti oggetti d’uso, ciascuno racchiudente una propria storia, ciascuno parte dell’evoluzione di usi e costumi di una civiltà, una regione, un popolo, come un elegante samovar russo in argento del 1880 con stemma della famiglia Bobrinskij, punzone Klebnikov e mandato imperiale o un interessante stipo degli inizi del XVII secolo con inserti in avorio pirografato recanti scene dell’Antico Testamento e maniglie in bronzo dorato, di manifattura tedesca, per la corte napoletana o, ancora, una rara coppia di lanterne veneziane per gondola del Settecento in ferro battuto dipinto e dorato e un antichissimo battente gotico in ferro in forma di aquilotto.

Pennabilli Antiquariato dedica quest’anno la collaterale alla grafica con: “Quando la grafica si fa arte”, curata da Lia Chifari, e lungo un percorso parallelo alla mostra, consente di apprezzare opere di autori del livello di: Canaletto, Toulouse Lautrec, Pablo Picasso, Joan Miró, Marc Chagall, Andy Warhol, Giorgio De Chirico, Michele Cascella, Renato Guttuso, Aligi Sassu, Giuseppe Migneco, Salvatore Fiume e tanti altri, stranieri e italiani.

In occasione della XLIV Mostra Mercato Nazionale d’Antiquariato Città di Pennabilli, la cittadina montefeltresca si trasforma in un suggestivo, grande museo: infatti è possibile visitare a prezzo ridotto anche le altre offerte artistiche e culturali presenti: “Il mondo di Tonino Guerra”, il museo diocesano del Montefeltro, “Mateureka” museo del calcolo, il museo naturalistico del Parco Sasso Simone e Simoncello, il museo diffuso “I luoghi dell’anima” di Tonino Guerra.

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