Cascate: 3 escursioni tra salti d’acqua

Le cascate sono protagoniste assolute del grande palcoscenico che è la Natura e sono alla base delle nostre escursioni estive

19 marzo 2020 - 15:49

Tra gli elementi naturali della montagna, l’acqua è tra i più mutevoli, sia dal punto di vista estetico – paesaggistico, ove assume forme e stati diversi, secondo le stagioni e la quota, sia da quello melodico, come colonna sonora delle nostre escursioni.

L’acqua non è solo bella da vedere, ma è anche una delle voci della montagna. Avete mai provato ad ascoltare l’acqua? La musicalità di una fragorosa cascata o il gorgoglio di un saltello in un torrente, tra una roccia acuminata e una liscia? A volte la presenza di un torrente di montagna si annuncia a distanza, prima ancora che si manifesti allo sguardo.

Il suo leitmotiv è inconfondibile, a volte costante, a volte intervallato, a seconda della portata d’acqua e dell’intensità del suo moto, come se assumesse le diverse tonalità di un concerto o di una sinfonia a seconda dei suoi movimenti.

Questa volta consideriamo le cascate come elemento determinante di un’escursione e non solo come semplice punto di passaggio.

A volte, l’idea di dover raggiungere una meta, un punto d’arrivo, non ci consente di apprezzare tutti gli elementi che incontriamo, a volte sfioriamo appena, durante una gita. Camminare in montagna, invece, significa anche osservare l’ambiente che ci circonda in tutte le sue componenti, qualsiasi esse siano.

Momenti d’acqua

Suscitano grandi emozioni ruscelli, cascate e torrenti. Il movimento dell’acqua lento o prepotente rappresenta un soggetto incantevole da osservare e interessante da fotografare, bisogna però essere consapevoli di quale sia il momento migliore per poter ammirare l’acqua fluente.

La portata d’acqua varia a seconda del periodo dell’anno e del momento specifico, a causa delle precipitazioni piovose, attuali e recenti, e anche delle nevicate invernali che, fondendosi, incrementano il volume, dando vita a diversi salti d’acqua.

L’effetto del disgelo, sull’arco alpino, è più evidente nei mesi di maggio – giugno, a seconda delle stagioni e della quota, però, la portata d’acqua può essere notevole anche in agosto inoltrato.

Le cascate, che dipendono dalla fusione di nevai e ghiacciai, hanno maggiore portata nel pomeriggio, quando il caldo della giornata ha contribuito a sciogliere ghiaccio e nevai, convogliandone le acque verso torrenti e salti d’acqua. A volte il flusso d’acqua maggiore conduce nei torrenti terra e detriti, mutando anche il colore degli stessi e rendendolo più opaco e limaccioso.

Anche in autunno, quando le cascate si snelliscono, a causa della limitata portata, si possono vedere scenari suggestivi, con rocce levigate che affiorano e i colori di foglie e vegetazione che impreziosiscono il paesaggio e si riflettono nell’acqua, colorandola con sfumature policrome.

D’inverno, spesso, le cascate sono imprigionate, gelate, quasi immote. Ci sono punti, però, dove ghiaccio e stalattiti, più o meno grandi, impreziosiscono un paesaggio quasi irreale, a volte effimero e mutevole, pronto a sciogliersi al riscaldarsi del sole lungo la giornata.

Escursioni per ammirare i salti d’acqua

Sono moltissime le cascate dell’arco alpino. Abbiamo selezionato alcune proposte interessanti e piuttosto varie.

La gita al Rifugio Benevolo, in Valle d’Aosta, si snoda in una zona molto ricca d’acqua, come del resto tutta la regione; notevoli le due cascate, prima dell’ultimo risalto verso il rifugio.

Valle d’Aosta: verso il Rifugio Benevolo, in Val di Rhemes

L’escursione al Rifugio Pastore, in Valsesia, consente di ammirare numerose cascate, diverse e vari torrenti, alle falde del Monte Rosa, in Piemonte.

Valsesia: verso i rifugi Pastore e Crespi Calderini

In Lombardia, segnaliamo la Cascata di Introbio, nei pressi di Lecco. Non si tratta di una vera e propria escursione, perché il risalto d’acqua è raggiungibile in una decina di minuti, ma la posizione e l’estetica la rendono molto particolare.

Valsassina: Cascata della Troggia, Introbio

 

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