Dolomiti, Sacri Monti, Necropoli etrusche: Patrimoni dell’Umanità da camminare

19 marzo 2020 - 14:01

Da Nord a Sud, caratteristica peculiare della nostra penisola è la ricchezza di architetture di interesse storico e artistico in un contesto paesaggistico davvero affascinante e di cui costituiscono una parte inscindibile.

Scenari naturali senza eguali ospitano quindi luoghi di elevato interesse culturale, molti dei quali sono annoverati tra i siti Patrimonio dell’Umanità. Questo è il primo articolo dedicato ai Patrimoni dell’Unesco, dove vi suggeriremo territori dove andare a camminare, ambienti davvero unici del nostro Paese che attualmente detiene il maggior numero di siti, ben 53 beni preservati dall’UNESCO.

Dolomiti: le montagne rosa

Anno di iscrizione: 2009
Area di riconoscimento UNESCO: 141,903 ha
Area tampone: 89,267 ha

Il sito delle Dolomiti comprende un’ampia area delle Alpi Italiane che racchiude 18 cime oltre i 3000 metri e dona alcuni tra i panorami montani più belli al mondo. Il sito presenta attrattive anche dal punto di vista geologico, con la presenza di pinnacoli, pareti verticali, valli profondamente scavate e ampie tracce delle ultime glaciazioni, ed è caratterizzata da frequenti processi dinamici.

L’area contiene inoltre alcuni tra gli esempi meglio conservati delle piattaforme carbonatiche del Mesozoico, ricche di tracce fossili.

A noi piace particolarmente l’Alpe di Siusi, un ecosistema unico al mondo, un altipiano ricco di tradizioni e suggestioni, palcoscenico su cui recitano i colossi dolomitici dello Sciliar, delle Odle, del Sassolungo, del Sassopiatto e delle Dolomiti gardenesi, un patrimonio di rocce, storie e culture che non ha paragoni in nessun altro luogo del pianeta!

Per chi d’inverno viene sulle Dolomiti per dedicarsi all’escursionismo, l’Alpe di Siusi è il posto giusto.

Un ambiente ideale per chi vuole godere dei bellissimi panorami dolomitici camminando con le ciaspole, oppure scivolando sulla candida neve con snowboard, sci, slittini e sci di fondo.

L’itinerario da noi suggerito invita a fare lunghe camminate nella neve:

Al cospetto dell’Alpe

Con l’arrivo della bella stagione le famiglie con bambini posso fare la piacevole escursione che parte da Presule e termina a Santa Caterina, un percorso inizialmente pianeggiante che attraversa un bosco di pini al “Riefer Keller”.

Al maso Riefer si supera una piccola cappella dedicata alla Madonna. Oltrepassati i masi Flunger e Dosser si prende la stradina a destra diretta verso il maso Zalter. Il resto della descrizione potete leggerla al seguente link:

Il sentiero dei masi

Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia

Anno di iscrizione: 2003
Area di riconoscimento UNESCO: 91 ha
Area tampone: 722 ha

I nove Sacri Monti raggruppano una serie di luoghi di culto di grande pregio architettonico e artistico, eretti a cavallo tra il secolo XVI e il XVII, e sono dedicati a differenti aspetti della fede religiosa cristiana.

Chiese, cappelle e santuari appartenenti ai differenti complessi contengono al loro interno opere d’arte di grandissimo pregio, nella forma di oggetti sacri, statue, dipinti e affreschi. Splendidi paesaggi naturali legati all’ambiente alpino fanno da sfondo ai Sacri Monti, che si trovano circondati da uno sfondo di boschi, laghi e cime montane.

La natura selvaggia, le montagne, i borghi storici ed i santuari caratterizzano la Provincia di Biella, una terra affascinante dove cultura e spiritualità si uniscono con semplicità a paesaggi di rara suggestione.

La grande varietà di paesaggi e di opportunità offerte da questo territorio invogliano il visitatore a immergersi nella natura e ad entrare in contatto con le bellezze storiche e architettoniche che lo caratterizzano.

Qui di seguito segnaliamo un itinerario che consente di scoprire il più grande centro di devozione mariana di tutto l’arco alpino, il Santuario di Oropa. Intorno a questo, un complesso di 19 cappelle parallele, dedicate in buona parte alla vita della Madonna e arricchite da statue ed affreschi, prende il nome di Sacro Monte di Oropa.

Un’ampia area pianeggiante conduce sino all’imponente impianto della Chiesa Nuova, posta in fondo al complesso monumentale.

Questo complesso non è però l’unico santuario che si può incontrare tra le valli delle Alpi Biellesi: a meno di una giornata di cammino da Oropa si possono raggiungere il Santuario di San Giovanni d’Andorno (percorrendo lo spettacolare sentiero del Tracciolino) e il Santuario di Graglia. 

Lungo il tracciato della Grande Traversata del Biellese un altro punto tappa immancabile è costituito dal Santuario di Nostra Signora della Brughiera. Tra storia, arte e natura incontaminata, gli amanti del turismo lento hanno a disposizione infinite possibilità di scelta…

Dal Santuario di San Giovanni D’Andorno al Santuario di Oropa

Necropoli estrusche di Cerveteri e Tarquinia

Anno di iscrizione: 2004
Area di riconoscimento UNESCO: 21 ha
Area tampone: 5,786 ha

Questi antichi cimiteri testimoniano le differenti pratiche funerarie etrusche succedutesi dal IX fino al I secolo a.C., e ampie testimonianze dell’elevato livello culturale e artistico raggiunto da queste popolazioni, che in oltre nove secoli di storia svilupparono la prima autentica civiltà urbana nel Mediterraneo settentrionale.

Tra le varie tipologie di sepolcri sono presenti anche tombe monumentali, in gran parte scavate nella roccia tufacea e sovrastate da colline artificiali denominati tumuli. Molte di esse presentano al loro interno incisioni, sculture e affreschi.

Qui di seguito vi suggeriamo l’itinerario che porta a scoprire la necropoli della Banditaccia che conta circa 20.000 tombe a camera, edificate sul colle tufaceo che si estende a nord dell’antica area urbana di Cerveteri.

Suppellettili, coltelli, tazze e vasi, ma anche opere d’arte e gioielli ritrovati, costituiscono uno dei patrimoni archeologici più ricchi e meglio conservati di tutta la civiltà etrusca.

Le tombe più evolute presentavano un corridoio scavato nella pietra chiamato dromos che conduceva ad un ampio atrio da cui si poteva accedere alle singole camere.

Tra le numerose strutture presenti all’interno della necropoli, vanno sicuramente ricordate la tomba della Capanna e la tomba dei Capitelli (sec. VI a.C.), la tomba degli Animali Dipinti (sec. VII a.C.) e la tomba dei Rilievi (sec. IV a.C.), che ci mostrano in modo molto chiaro l’evoluzione non solo architettonica ma anche sociale di una civiltà che ci ha lasciato testimonianze forti della propria arte e del proprio misticismo, strettamente legato alla venerazione dei defunti.

 

A cura di Enrico Bottino / Testi di Michele Dalla Palma, Serafino Ripamonti e Pietro Labate

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