A cavallo delle Alpi Cozie riemerge lo spirito d’appartenenza dell’antica repubblica occitana, la lingua provenzale e il tramandarsi di usi e costumi secolari.
L’Occitania nel XIX secolo era la più grande “nazione senza Stato” d’Europa, oggi vi si riconoscono gli appartenenti a una comunità linguistica che comprende sedici valli alpine piemontesi (dall’alta Val di Susa alle valli Monregalesi), la Francia meridionale, la Spagna con la Val d’Avan e la Catalogna.
Come tante altre minoranze etniche delle nostre montagne, anche gli occitani – forti di una sensazione di assoluta inscindibilità e legati da una comunanza di destini – hanno mantenuto una propria integrità linguistica e identità culturale, grazie all’isolamento geografico che caratterizzava le vallate delle Alpi occidentali.
Oggi l’Occitania è un territorio che non è segnato sulle carte geografiche, ma su queste terre racchiuse da un perimetro fantasma sventola una bandiera rossa con la croce di Tolosa, gialla e una stella a sette punte. Dal 2006 la posa di questo vessillo sugli edifici pubblici è accompagnata da una solenne cerimonia: un testo, letto in Occitano e Italiano, spiega la celebrazione, successivamente la bandiera viene alzata al suono di Se Chanto, la canzone simbolo della “non nazione”.
In Italia uno stimatore della lingua d’oc fu Dante Alighieri che nel suo “De vulgari eloquentia” “inventò” il nome da attribuire alle tre lingue romanze tramite la loro particella asseverativa: l’oc, il si e l’oil. Nella Divina Commedia inserisce ben quattro poeti occitani: Bertran de Born nell’Inferno, punito fra i seminatori di discordia perché aveva spinto Enrico III d’Inghilterra alla ribellione contro il padre, Falchetto di Marsiglia nel Paradiso, poeta d’amore poi vescovo e infine crociato contro gli Albigesi, Sordello da Goito, che dopo aver abbracciato Virgilio stimola nel sommo poeta l’invettiva del VI canto all’Italia, e Arnaut Daniel, un lussurioso a cui Dante concede di parlare in occitano, nel Purgatorio.
Percorsi Occitani in Valle Maira è concepito come itinerario in 14 tappe di varia difficoltà che prende titolo dalla minoranza etnica riconosciuta dalla legge nr 482 del 15.12.99.
Questa via a lunga percorrenza che si snoda attraverso la valle, inizialmente tortuosa ma di più ampio respiro risalendo i bacini glaciali di Acceglio e Chiappera, restituisce all’escursionista una immagine a tutto tondo del patrimonio culturale e ambientale di una delle conche meglio preservate del Piemonte.
Sono 100 chilometri da affrontare a piedi che toccano tutti i comuni della Valle Maira, partendo dai bassi sottoboschi di Villar San Costanzo fino agli alpeggi più alti di Elva e della Gardetta.
Sedici valloni laterali, tredici comuni e duecento borgate da scoprire con pazienza, uno splendido paesaggio fatto di alte pareti, paurosi orridi, ampi bacini vallivi, alpeggi d’altura, foreste di larici, abeti, faggi e castagni, attraversati da questo percorso segnato in giallo, lungo il quale si trovano anche comodi punti di ristoro, rifugi, posti tappa e locande.
Percorsi Occitani consente di scendere a valle oppure cambiare itinerario lungo le varianti dirette a località che si trovano marginali rispetto al tracciato toccato dalle 16 tappe. La valle è servita da linee di autobus con capolinea a Dronero e corse fino ad Acceglio. Per eventuali spostamenti interni è a disposizione un servizio di sherpabus.
Località di partenza: Villar San Costanzo (m 605)
Località di arrivo: Celle Macra (m 1270)
Difficoltà: E, EE in alcuni tratti
Tempo totale di percorrenza: 14 giorni / 14 tappe / 58 ore
Lunghezza totale del percorso: 177 chilometri circa
Periodo consigliato: dalla primavera all’autunno
Segnaletica: tacche gialle e cartelli con la dicitura P.O.
Sito ufficiale: www.percorsioccitani.it
Quelli che presentiamo qui di seguito sono interessanti sentieri che toccano alcuni dei centri abitati della valle, conducendo alla scoperta delle borgate tradizionali e dei piccoli gioielli di arte e architettura rappresentati dalla chiese e dalle cappelle che si incontrano lungo il percorso.
Percorsi Occitani in Valle Maira: da Ciciu di Villar a Sant’Anna di Roccabruna
Percorsi Occitani in Valle Maira: da San Martino Inferiore a Elva
Percorsi Occitani in Valle Maira: da Elva Serre a San Martino Inferiore
Percorsi Occitani in Valle Maira: da San Martino a Macra
Percorsi Occitani in Valle Maira: da Ussolo a Chiappera
Prima Tappa
partenza: Ciciu di Villar – 605 m
arrivo: Sant’Anna di Roccabruna – 1252 m
tempo di percorrenza: 5h 00
Seconda Tappa
partenza: Sant’Anna di Roccabruna – 1252 m
arrivo: Pagliero di San Damiano Macra – 1015 m
tempo di percorrenza: 2h 45
Terza Tappa
partenza: Pagliero di San Damiano Macra – 1015 m
arrivo: Camoglieres – 992 m
tempo di percorrenza: 3h 00
Quarta Tappa
partenza: Camoglieres – 992 m
arrivo: San Martino Inferiore – 1400 m
tempo di percorrenza: 5h 30
Quinta Tappa
partenza: San Martino Inferiore – 1400 m
arrivo: Elva – 1637 m
tempo di percorrenza: 2h 30
Sesta Tappa
partenza: Elva – 1637 m
arrivo: San Michele di Prazzo – 1333 m
Settima Tappa
partenza: San Michele di Prazzo – 1333 m
arrivo: Ussolo – 1337 m
tempo di percorrenza: 4h 00
Ottava Tappa
partenza: Ussolo – 1337 m
arrivo: Ponte Marmora – 1404 m o Chiappera – 1640m
tempo di percorrenza: 6h 00
Nona Tappa
partenza: Chiappera – 1640 m o Ponte Maira – 1404m
arrivo: Chialvetta – 1494 m
tempo di percorrenza: 5h 00 / 4h 00
Decima Tappa
partenza: Chialvetta – 1494 m
arrivo: Gardetta – 2335 m o Colle del Preit – 2083m
tempo di percorrenza: 3h 10
Undicesima Tappa
partenza: Gardetta – 2335 m
arrivo: Finello – 1290 m o Vernetti – 1223 m
Dodicesima Tappa
partenza: Finello – 1290 m o Vernetti – 1223 m
arrivo: Palent di Macra – 1463 m
Tredicesima Tappa
partenza: Palent di Macra – 1463 m
arrivo: Celle Macra – 1270 m
tempo di percorrenza: 2h 35
Quattordicesima Tappa
partenza: Celle Macra – 1270 m
arrivo: Dronero – 619 m o Ciciu di Villar – 605 m
tempo di percorrenza: 6h