Dolomiti Friulane: itinerari sulla neve ciaspole

Al sopraggiungere dell’inverno le Dolomiti Friulane brillano di luce particolare e il paesaggio diventa fiabesco: passeggiamo con le racchette da neve in luoghi silenziosi e pieni di magia.

23 febbraio 2022 - 7:16

Dolomiti friulane, la magia della neve

Le Dolomiti Friulane si estendono in un comprensorio che va dalla provincia di Pordenone sino a quella di Udine.

Rappresentano una delle più ricercate aree wilderness presenti nel nostro Paese.

Il Parco Regionale delle Dolomiti Friulane, soprastante l’alta pianura friulano-veneta, è un territorio capace di esaltare le sue peculiarità anche nell’intensità dei sapori.

Gli appassionati di escursionismo possono prendere contatto con i magici paesaggi innevati.

Il Parco è abitato da una grande varietà di animali selvatici.

Cervi, galli forcelli e cedroni, camosci, caprioli, marmotte, l’aquila reale rendono ancora più appaganti le passeggiate negli splendidi paesaggi della Valcellina, dall’alta valle del Tagliamento e dalle zone che insistono verso il limite della Val Tramontina.

Il paradiso del trekking e delle ciaspole

Trecentosessanta chilometri di sentieri permettono di apprezzare l’ambiente scegliendo escursioni mirate e pianificate in tutti i mesi dell’anno.

Nella stagione fredda i percorsi tracciati nel fondovalle, dove con le racchette da neve ai piedi chiunque può vivere l’atmosfera coinvolgente di questi luoghi incredibili.

Con le ciaspole si può apprezzare uno dei paesaggi più immacolati di tutto l’arco alpino.

Qui un’orografia particolarmente severa ha reso difficile la pressione antropica e scoraggiato il turismo di massa.

Un ambiente di eccezionale pregio e quindi riconosciuto come Patrimonio naturale dell’UNESCO.

La millenaria storia delle Dolomiti friulane

I luoghi interessanti e suggestivi sono molteplici, a cominciare dalla faglia Periadriatica.

Si tratta n’importante dislocazione tettonica che attraversa in latitudine tutto il Friuli, che mette a contatto rocce appartenenti ad età e livelli diversi.

Interessante anche il museo Etnografico dell’Arte e della Civiltà Contadina di Andreis.

Nella vicina area avifaunistica, all’interno di voliere, sono ospitati falchi, gheppi, poiane, allocchi, sparvieri, un astore e un’aquila reale.

Sorprendenti sono le impronte fossili di dinosauro Teropode impresse su di un masso di dolomia di 200 milioni di anni, presso Casera Casavento.

Da non perdere nemmeno la salita sul Monte Borgà per ammirare il curioso fenomeno erosivo dei libri di San Daniele.

E poi le guglie dei Monfalconi che si stagliano verso il cielo come anche il famoso campanile di Val Montanaia, simbolo e cuore del Parco.

Altri itinerari particolarmente ricercati dai turisti sono il sentiero della teleferica della Val Poschiadea, i canali di Meduna, il sentiero del Carbone, il sentiero del Lago del Ciul, come anche la strada degli Alpini e del Truoi dai Sclops.

Agli escursionisti è consigliato seguire la sentieristica primaria del Parco.

Meglio ancora chiedere preventivamente informazioni e materiale specifico presso i Centri Visite, gli Uffici informazioni e la sede del Parco.

 

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