Trekking nell’appennino: camminare ad Amatrice

Andiamo alla scoperta della conca verdeggiante di Amatrice, circondata dalla quinta scenografica dei Monti della Laga.

2 agosto 2020 - 13:54

Oggi ci troviamo di fronte a una realtà di bellezze naturali, di sapori veri, di gente meravigliosa, di luoghi che se camminati e “viaggiati lentamente” ti possono regalare emozioni vere e profonde. È arrivato il momento di raccontarlo!

La fitta rete di mulattiere, creata un tempo per lo spostamento di uomini e greggi, oggi rappresenta un patrimonio sentieristico che si presta ad escursioni per ogni tipo di camminatore, dai bambini, alle famiglie, agli sportivi più allenati.

I percorsi di bassa quota, immersi nei boschi e tra prati del fondovalle, rappresentavano le principali vie di comunicazione per gli abitanti delle 69 frazioni.

Delimitati da muretti a secco o lunghi filari di querce, mettevano contemporaneamente in comunicazione oltre 100 chiesette erette nel corso dei secoli sull’altopiano.

È una vera peculiarità quella delle chiese rurali di Amatrice, considerando che questi piccoli edifici religiosi superavano di gran lunga il già abbondante numero di frazioni per un solo territorio comunale.

Anche le terre alte sono attraversate da percorsi scrupolosamente tracciati: circondati da una vegetazione che si fa più rada man mano che si guadagna quota, regalano un colpo d’occhio suggestivo su tutto l’altopiano.

Quella di Amatrice è montagna vera: camminare in questo ambiente richiede una buona conoscenza dello stesso, ma fortunatamente c’è chi da oltre vent’anni si prodiga per mantenere in vita una rete sentieristica estesa e articolata.

È la sezione del CAI di Amatrice, un solido gruppo di esperti di montagna che operano instancabilmente dal 1995 sul territorio, tracciando e curando meticolosamente la manutenzione dei sentieri.

Se oggi è possibile percorrere questi tracciati è solo grazie all’azione silenziosa e sincera di chi ama la propria terra e fa di tutto per tenerla attiva, e in questo il CAI amatriciano ha svolto un lavoro encomiabile. La ricetta segreta di tale longevità?

Un affiatato gruppo di amici, prima ancora che esperti conoscitori di montagna.

La sezione locale del CAI organizza passeggiate ed escursioni durante tutti i periodi dell’anno, accompagnando anche gruppi di ragazzi e scolaresche per far loro conoscere il patrimonio ambientale locale.

L’azione del CAI non si è mai fermata, neanche dopo il terremoto del 2016: un coriaceo messaggio di resistenza alle avversità anche nei momenti più difficili.

La sezione, oltre a curare la sentieristica, monitorare il territorio e promuovere una forma di turismo montano consapevole e sostenibile, offre un servizio gratuito H24 di soccorso alpino e speleologico, garantendo anche la formazione necessaria per i volontari.

Una risorsa insostituibile per il mantenimento in vita del territorio, un vero punto di riferimento per chi si vuole approcciare a questo angolo di Appennino, guidati da un gruppo che condivide una passione comune e il piacere di poterla vivere insieme.

Gli alberi secolari dell’altopiano

Il grande Cerro di Sant’Angelo non è che uno dei 6 patriarchi vegetali che abitano da secoli la conca amatriciana.

A Preta si trova un cerro di oltre 200 anni e un larice dalla curiosa forma a candelabro alto quasi 24 metri, a Collegentilesco c’è invece il “Cerro dell’amore”, così soprannominato grazie alle sue presunte proprietà benefiche per le coppie che desideravano ingrandire la prole.

Il castagno di Ferrazza, il ciliegio di Sabuccia di San Martino e la betulla di Cardito – una vera rarità botanica per il luogo – chiudono l’elenco, anche se in realtà sul territorio comunale sono presenti altri esemplari unici per dimensioni, età e pregio naturalistico.

Gli itinerari:

Camminare è qualcosa di speciale, un esercizio outdoor piacevole e sano, il modo ideale per godere la natura e liberare la mente lungo i sentieri degli stupendi Monti della Laga.

Qui di seguito proponiamo 5 itinerari che speriamo siano uno stimolo per nuovi viaggi e avventure nella natura incontaminata e nella cultura di Amatrice.

AMATRICE: da Capricchia al Monte Gorzano

AMATRICE – Ciaspolare sui Monti della Laga: gli anelli di Cardito

AMATRICE: “Anello dell’acqua” Retrosi – Bosco di Selva Grande – Retrosi

AMATRICE: da Macchie Piane al Pizzo di Sevo

AMATRICE: da San Martino al Monte Cimalepri

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