Da Agerola a Bomerano nella valle dei briganti

18 marzo 2020 - 9:45

Questo sentiero s’inerpica nei luoghi dove si nascondevano in epoca lontana pericolosi briganti: “Era costui chiamato Ruggieri d’Aieroli…”, scrive Boccaccio, nella decima novella della quarta giornata del Decamerone, alludendo al famigerato brigante Ruggieri di Agerola. Sia nei fitti boschi che nelle numerose grotte naturali, essi trovavano infatti un sicuro nascondiglio. Tuttora i più anziani abitanti rammentano storie suggestive legate all’età del brigantaggio, che si protrasse, man mano andandosi spegnendo, sino all’800. Ma ora, per fortuna, i briganti non ci sono più.
Partendo dalla piazza di Bomerano si attraverserà tranquillamente dapprima la località di Pendola, attraverso un sentiero usato sin da tempi remoti, prendendo poi la via per Paipo: un’antica scalinata in pietra, che sale in linea retta tra terrazzamenti coltivati e via via tra fitti boschi di castagno ed ontano. Si ascenderà la cresta a Nord del Monte Tre Calli, cima meridionale del massiccio del Sant’Angelo, fino ad arrivare al Monte Tre Calli stesso, e seguendola in direzione Nord-ovest si arriverà alla sella di Capo Muro. A questo punto si potrà imboccare la variante CAI”02” dell’Alta Via, oppure salire fino ad uno dei Tre Pizzi del Monte Sant’Angelo, ad esempio il Monte Catiello, che è il più agevole da scalare. Da Capo Mauro si ascenderà fino alla rotabile, un pò oltre il”casino” di Paipo (che fu antico “casino” di caccia dei Borboni). Dal casino, costruzione che in origine aveva il caratteristico tetto Agerolese a scandole (tegole di legno) e si tornerà verso Bomerano passando per la Madonna del Silenzio. Da qui si godrà un panorama su Positano e Capri che, al tramonto, mozzerà il fiato al più atletico degli escursionisti.

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