Dalla Val Resia alla Casera Rio Nero

18 marzo 2020 - 9:45

dal parcheggio di Tigo si oltrepassa un ponte di legno e si inizia a percorrere il sentiero 703. Ci si addentra in un bosco di pino nero su percorso pianeggiante per circa venti minuti fino a incontrare un ponticello che varca il Rio Nero quasi in corrispondenza del punto in cui incontra il Torrente Resia. Da qui si svolta a sinistra e, percorrendo una leggera salita, si costeggia la sponda destra del Rio Nero, scoprendo lentamente la morfologia rigida e tormentata della valle e la sua vegetazione selvaggia. Si raggiunge dopo alcuni minuti il punto in cui si lascia il torrente per iniziare la salita vera e propria: si sale di quota proseguendo su dei tornanti costruiti in muratura a secco e si lascia il torrente alle spalle, costeggiando la parete destra della valle, in cui si osserva la tipica morfologia fluviale di forra. Si incontra presto una piccola fonte e successivamente una croce commemorativa, dove lo sguardo si affaccia al fondo della valle e al versante opposto. Si inizia a scendere di quota, si oltrepassa un bosco di faggio e si incontra nuovamente il Rio Nero (600 m) che si supera attraverso un piccolo ponte di legno. Poco oltre, una volta ripresa la salita, si passa nei pressi di una bella cascata a due salti del corso secondario, il Rio Ouzi. Da qui il percorso si snoda attraverso un ripido ghiaione, dove però si trova una fune d’acciaio o, in alternativa, alcuni massi che simulano una scaletta.
Giunti in cima, dalla destra del ghiaione, si oltrepassa un piccolo rio e si prosegue per poche decine di metri fino ad accorgersi che il paesaggio si raddolcisce e si arricchisce di specie. Si prosegue in questo suggestivo ambiente per più di mezz’ora fino a raggiungere degli abeti rossi e dei larici che circondano la Casera Rio Nero. Per il ritorno si può ripercorrere lo stesso sentiero svolto all’andata (2 ore circa) oppure proseguire il giorno su percorso alternativo (3 ore circa) girando intorno al Monte Cuzzer.
Variante: si attraversano inizialmente degli arbusteti a mughi e poi faggi e larici che, tra la fine di settembre e le prime settimane di ottobre, si rivestono di sfumature spettacolari. Da La Forchia in poi, inizia una piacevole discesa; si segue il sentiero 703, si oltrepassa il rio e si arriva alla strada forestale. Da qui, svoltando a sinistra, bisogna percorrerla fino a Borgo Lischiazze. Al primo bivio bisogna prendere a sinistra verso Case Gost e seguire per mezz’ora il segnavia Cai 707 fino al punto in cui si è iniziato l’itinerario

Commenta per primo

POTRESTI ESSERTI PERSO:

Cilento e Umbria con Officinae Itineris

Il progetto dei Laboratori: Outdoor a 360°

Il Passo di Tignaga