Dolomiti venete: 6 deliziosi borghi del gusto da scoprire d’estate

I profumi e sapori della montagna, dei laghi e della tradizione: scopriamo sei borghi delle Dolomiti venete, tra paesaggi indimenticabili, tradizioni e cucina genuina

17 luglio 2025 - 14:20

Dolomiti venete: tra montagne e malghe 6 borghi del gusto e della tradizione

Tra le maestose vette delle Dolomiti venete si nascondono piccoli borghi che conservano tradizioni autentiche e una ricca offerta gastronomica.

Qui la cultura alpina si riflette non solo nell’architettura e nelle storie di vita quotidiana, ma soprattutto nel legame profondo con la terra e i suoi prodotti.

Dalle malghe d’alta quota alle cucine di rifugi e taverne, ogni borgo racconta la sua storia con piatti semplici e saporiti, preparati con ingredienti genuini e tecniche tramandate di generazione in generazione.

Ecco sei borghi del gusto da scoprire questa estate, immersi in natura e tradizione.

 

1 – Dosoledo: sapori di malga e tradizione montanara nel Comelico

Dosoledo è uno di quei borghi sospesi nel tempo, dove l’architettura in legno delle case cadorine, con tetti spioventi e ballatoi fioriti, racconta ancora la vita montanara autentica del Comelico.

Situato ai piedi delle Dolomiti di Sesto, nel cuore del Comelico Superiore, il borgo conserva un’atmosfera intatta, fatta di silenzi e antiche tradizioni che rivivono ogni anno nel suggestivo Carnevale storico.

Ph.: Gettyimages/Anastasiia MalinichLa cucina locale è un patrimonio genuino, legato al ciclo delle stagioni e alla vita d’alpeggio.

Nei ristoranti e nelle malghe, infatti, si possono gustare piatti come i casunziei, ravioli ripieni di patate o barbabietola, il pastin speziato alla griglia, zuppe d’orzo e formaggi prodotti in quota, dal sapore intenso e pulito.

_ La pagina ufficiale della Fondazione DMO Dolomiti Bellunesi

_ Scopri il territorio sul sito del Consorzio Turistico

 

2 – Sottoguda, ricette di montagna tra le rocce della Marmolada

Sottoguda è uno scrigno di cultura e bellezza incastonato ai piedi della Marmolada, immerso tra pareti di roccia e canyon spettacolari che in inverno si trasformano in sculture di ghiaccio.

Inserito a pieno titolo tra i Borghi più belli d’Italia, custodisce con fierezza la propria identità ladina, visibile nei dettagli architettonici, nei volti della gente e nelle botteghe artigiane dove ancora oggi si lavora il ferro battuto secondo tecniche antiche.

La tradizione si esprime anche a tavola, con piatti robusti e sinceri come i canederli in brodo, le zuppe d’orzo, la polenta con selvaggina e i turtres, frittelle rustiche ripiene di verdure o crauti.

Nei rifugi e nei piccoli ristoranti a conduzione familiare, ogni piatto è una dichiarazione d’amore per la montagna e per i sapori semplici che ne raccontano la storia.

_ La pagina ufficiale dell’Ente Turismo di Sottoguda

_ Un po’ di informazioni utili per pianificare il tuo viaggio

 

3 – Cibiana, dove la montagna si racconta nei murales e nei sapori locali

A Cibiana di Cadore, ogni muro racconta una storia. Conosciuto come il paese dei murales, questo piccolo borgo del Cadore ha trasformato le facciate delle case in un museo a cielo aperto, dove arte, memoria e paesaggio si intrecciano in modo unico.

Camminando tra le sue vie silenziose, si è accompagnati dallo sguardo delle Dolomiti e da una sensazione di autenticità che arriva anche alla tavola.

La cucina locale è un’espressione sincera della montagna.

Nei ristoranti e nelle baite si gustano piatti a base di funghi porcini, selvaggina, salumi affumicati e formaggi di malga dal sapore intenso.

Le piccole aziende agricole del territorio completano l’offerta con marmellate di frutti di bosco, miele profumato e infusi preparati con erbe raccolte nei prati d’alta quota.

Una tappa a Cibiana, dunque, è un viaggio tra colori, silenzi e sapori che parlano la lingua antica delle Dolomiti.

_ Scopri Cibiana sul portale ufficiale delle Dolomiti

_ Scarica la piantina dei murales di Cibiana

 

4 – Burro, ortiche e polenta: la cucina autentica di San Tomaso Agordino

San Tomaso Agordino si affaccia come un balcone luminoso sulla conca agordina, con una vista spettacolare sulle vette più maestose delle Dolomiti bellunesi.

Le sue piccole frazioni, adagiate tra prati, boschi e antichi fienili, custodiscono una tradizione gastronomica profondamente legata alla vita contadina e all’alpeggio.

Qui il tempo sembra scorrere più lentamente.

E nei pascoli d’altura si continua a produrre burro e formaggi secondo metodi tradizionali, tramandati di generazione in generazione.

A tavola, la semplicità si trasforma in sapore.

Gnocchi di ortiche, carne affumicata, verdure di stagione, polenta rustica e funghi raccolti nei dintorni compongono un mosaico culinario genuino, che racconta la montagna con ogni boccone.

 

_ La pagina ufficiale dell’Unione Montana Agordina

_ Informazioni e contatti per visitare il territorio

 

5 – Lorenzago, tra boschi e formaggi stagionati

Circondato da boschi silenziosi e cime solitarie, Lorenzago di Cadore è un piccolo rifugio d’anima per chi cerca tranquillità, natura e sapori veri.

Questo angolo appartato del Cadore è stato scelto per le sue vacanze da Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, e continua oggi a offrire un’accoglienza discreta, intima, perfetta per chi ama camminare fuori dalle rotte più battute.

Anche a tavola Lorenzago sorprende con una cucina che sa essere insieme rustica e ricercata: patate di montagna, formaggi stagionati, funghi freschi e carni saporite compongono il cuore della tradizione locale.

Nei ristoranti e agriturismi si trovano piatti che reinterpretano con gusto moderno i sapori del bosco e delle malghe, utilizzando erbe alpine e piccoli frutti in ricette curate ma mai artificiose.

 

_ Eventi, webcam e info utili su Lorenzago

_ Scopri le ricette tipiche della zona

 

6 – Canale d’Agordo, dalle malghe al piatto

Canale d’Agordo, oltre a essere il paese natale di Papa Giovanni Paolo I, è un borgo dove la cultura alpina si respira in ogni angolo: tra antiche case in legno, cortili acciottolati e panorami sulle Dolomiti.

Qui la tradizione gastronomica è ben radicata e si esprime attraverso prodotti caseari di alta qualità.

Si tratta del Cherz, del formaggio Schiz fresco e burroso e dello yogurt d’alpeggio, tutti protagonisti della celebre Strada dei Formaggi delle Dolomiti.

La cucina locale è semplice ma ricca di sapore.

Piatti come l’orzotto alle verdure di stagione, la selvaggina in umido e dolci preparati con mele e piccoli frutti tipici delle valli alpine, ne sono una accurata testimonianza.

A Canale d’Agordo il gusto si accompagna a una calorosa ospitalità, che invita a scoprire piccole realtà produttive artigianali, dove la passione per il territorio si traduce in prodotti unici e in un’esperienza tutta da gustare.

_ Scopri Canale d’Agordo e le sue attrazioni

_ La pagina ufficiale del Museo Albino Luciani

 

 

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