

Abruzzo: 5 borghi del gusto indimenticabili da scoprire
Dalle montagne della Majella fino ai colli teramani, alcuni borghi che raccontano l'Abruzzo attraverso la sua cucina: ricette antiche, prodotti locali e luoghi autentici del gusto e della tradizione
Borghi d’Abruzzo da assaporare: viaggio goloso nella cucina e nella tradizione
In Abruzzo i borghi raccontano storie antiche che si esprimono nei piatti della tradizione.
Legumi, formaggi, paste fatte a mano, carni rustiche e dolci della tradizione conventuale compongono un patrimonio ricco, spesso legato a ricorrenze religiose e alla stagionalità.
Piatti come la polta, le ceppe e il pan dell’orso raccontano storie semplici, radicate nel territorio, ma sono anche capaci di esprimere una sorprendente profondità.
Vediamo cinque dei borghi più caratteristici della regione dove la tradizione gastronomica si intreccia con l’identità del luogo.
1 – Castel del Monte, il Canestrato: sapore intenso
Tra i Borghi più Belli d’Italia, Castel del Monte ha grande fascino.
Dall’alto dei suoi 1346 metri, domina i pascoli del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga.
Noto per i portali in pietra scolpita e le case compatte in calcare chiaro, regala uno dei panorami più belli tra i borghi d’Abruzzo.
Oltre al bellissimo paesaggio dell’altopiano di Campo Imperatore, il borgo offre diversi punti d’interesse come la chiesa di San Marco Evangelista, il Museo Etnografico della Cultura Pastorale, e gli storici forni a legna sparsi per i vicoli.
Il simbolo gastronomico di Castel del Monte è il Canestrato.
Si tratta di un formaggio a pasta dura prodotto con latte di pecora dal sapore intenso e caratteristico che prende il proprio nome dai canestri di giunco in cui viene fatto stagionare.
La sua produzione, legata a metodi artigianali, è parte integrante della cultura locale e contribuisce al riconoscimento del borgo come presidio di biodiversità alimentare.
Immancabile una sosta al Ristorante Mucciante, un bellissimo posto che si trova sull’altopiano del Voltigno.
Qui si comprano carni locali, formaggi e salumi da grigliare autonomamente su grandi bracieri, con vista su una delle piane più suggestive d’Italia.
Più che di un ristorante si tratta di un vero e proprio rito collettivo del gusto.
_ Tutte le informazioni su Castel del Monte sul sito ufficiale del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
_ Il sito del Ristorante Mucciante
2 – Scanno, il Pan dell’Orso: dolce antico
Famoso per i suoi costumi tradizionali, immortalati da grandi fotografi del Novecento come Henri Cartier-Bresson e Mario Giacomelli, il borgo di Scanno è una piccola capitale della cultura identitaria abruzzese.
Il centro storico è un labirinto di vicoli, balconi fioriti e scalinate.
Meritano una visita la chiesa di Santa Maria della Valle e la sua facciata barocca, ma anche il noto Lago di Scanno, celebre per la sua caratteristica forma a cuore.
Il prodotto gastronomico più emblematico del paese è il Pan dell’Orso, un dolce a base di mandorle, miele, farina, burro di latteria e uova, caratterizzato da una copertura di glassa al cioccolato.
Nacque nel secolo scorso come nutriente “barretta” per i suoi pastori, e ha conosciuto un grande successo grazie alla sua forma rotonda e al suo gusto intenso.
È uno dei rari dolci abruzzesi capaci di raccontare l’anima montanara con pochi ingredienti ben combinati tra loro.
La storica Pasticceria di Masso, collocata nel centro di Scanno, è la custode ufficiale del Pan dell’Orso.
Fondata nel 1918, propone anche altre delizie locali come le ferratelle, i mostaccioli e i bocconotti, tutte prelibatezze realizzate secondo la tradizione.
_ La pagina della Pasticceria di Masso
3 – Civitella del Tronto, le Ceppe: la pasta della tradizione
Situato a ridosso del confine marchigiano, Civitella del Tronto è uno dei borghi d’Abruzzo più suggestivi, noto soprattutto per la sua fortezza borbonica, tra le più grandi d’Europa.
Vanta un’identità forte che affonda le sue radici in secoli di storia militare e civile, ma anche in una cucina che ha saputo valorizzare il concetto di abbondanza intesa come forma di gratitudine e condivisione.
Oltre alla monumentale fortezza lunga oltre 500 metri, vale la pena visitare anche la chiesa di San Francesco, la Via della Ruetta (una delle più strette d’Italia) e il centro storico con le sue caratteristiche case in pietra.
La specialità tipica di Civitella sono le Ceppe, una pasta fresca all’uovo arrotolata su un bastoncino di legno (la “ceppetta”) per ottenere una forma particolare, simile a un maccherone con buco.
Tradizionalmente vengono condite con ragù di carne o funghi porcini.
La leggenda narra che furono inventate da un cuoco militare durante l’assedio della fortezza: a quanto pare utilizzò mezzi di fortuna per creare un pasto sostanzioso per i soldati.
Tra i posti consigliati dove mangiare c’è il Ristorante Colle Santa Maria.
Situato in una bellissima posizione panoramica, questo locale offre ottimi piatti della tradizione preparati con ingredienti locali, tra i quali le ceppe al sugo di carne.
_ Tutte le informazioni su Civitella del Tronto qui, in questa sezione di Abruzzoturismo.it
_ Il sito ufficiale del Ristorante Colle Santa Maria
4 – Pacentro, la Polta: il piatto povero e gourmet
Pacentro si trova alle pendici della Majella, all’interno del Parco Nazionale, ed è uno dei borghi più fotogenici dell’Abruzzo viste le sue torri merlate, le case in pietra bianca e i vari vicoli che si inerpicano in verticale tra scorci spettacolari.
Inserito nella lista dei Borghi più Belli d’Italia, questo paese ha saputo conservare un’identità forte e orgogliosa, fatta di artigianato, riti religiosi e cucina di sostanza.
Non ci si può perdere il Castello Caldora, uno dei meglio conservati della regione, la chiesa di San Marco Evangelista, e la passeggiata panoramica verso il Colle Castello.
Il piatto che meglio rappresenta Pacentro è la Polta, una pietanza umile e saporita nata dalla cucina contadina di recupero.
Si prepara con fagioli, patate e cavoli lessati separatamente, poi sminuzzati e ripassati in padella con olio d’oliva, aglio e peperoncino.
Il risultato è un piatto denso, corposo, che racchiude i sapori dell’orto e la semplicità della montagna. Viene celebrato ogni anno ad agosto con una sagra che richiama visitatori da tutta la Valle Peligna.
Il ristorante Taverna de li Caldora, collocato nel cuore del centro storico, è il posto ideale per gustare la cucina tipica pacentrana.
Quando disponibile, la Polta viene proposta nel rispetto della tradizione insieme ad altri piatti della cultura contadina locale.
_ Tutte le informazioni su Pacentro qui, in questa sezione di Abruzzoturismo.it
_ Trovate tutte le informazioni utili sulla Taverna de li Caldora qui, sulla pagina ufficiale guide.michelin.com
5 – Guardiagrele, le Sise delle Monache: il nome dice tutto
Collocato sul versante orientale della Majella, Guardiagrele è un borgo elegante, noto per le botteghe artigiane e per essere stato il luogo dove Gabriele D’Annunzio trascorse gran parte della propria infanzia.
Il poeta era solito chiamare Guardiagrele anche con l’appellativo di “terrazza d’Abruzzo”, sottolineando la sua magnifica posizione panoramica.
Qui non ci si può perdere la chiesa di Santa Maria Maggiore, uno dei capolavori del gotico abruzzese, il Museo del Duomo, e le tante botteghe di artigiani, orafi e fabbri che ancora popolano il centro storico.
Oltre alla lavorazione dei metalli e all’architettura sacra, è importante sapere che in questo borgo si tramanda uno dei dolci più curiosi e iconici dell’Abruzzo: le Sise delle Monache o “Tre Monti”.
L’origine del nome è incerta, ci sono diverse ipotesi che vanno dalla forma del dolce (tre cime montane) alla tradizione delle monache che le avrebbero indossate come “sostituti” del seno.
Altre teorie riferiscono che il dolce sia nato a Guardiagrele alla fine dell’Ottocento grazie al pasticcere Giuseppe Palmerio, oppure che l’appellativo richiami le tre cime della Majella.
Ad ogni modo, si tratta di un pan di Spagna farcito con crema pasticcera, decorato con tre “protuberanze” spolverate con lo zucchero a velo.
La Pasticceria Palmerio, fondata nel lontano 1889, è il tempio delle Sise delle Monache. L’ambiente è molto retrò e la qualità resta fedele alla ricetta originale. Ottimi anche gli amaretti e i confetti artigianali.
_ La pagina ufficiale di Guardiagrele
_ Tutte le informazioni utili sulla Pasticceria Palmerio sono qui, su questa pagina di Tripadvisor
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