L’Emilia è una regione unica disseminata di borghi e città che offrono una cucina senza eguali sul territorio italiano e non solo.
In Emilia, infatti, il mangiare bene è una vera e propria religione: i piatti e le tradizioni sono una cosa seria e non è un caso se molte delle località che la caratterizzano vantano una grande concentrazione di prodotti D.O.P. e D.O.C.
Ph.: Gettyimages/Freeartist
Dalle valli di Comacchio ai borghi arroccati fino alle più importanti città d’arte, l’Emilia riserva sempre delle sorprese, a tavola e non solo.
Ecco una selezione dei migliori borghi e città in cui assaporare il meglio della cucina del territorio.
Comacchio è conosciuta anche come “la piccola Venezia” e non è un caso: questa cittadina sorge su una laguna incantevole sulla costa nord dell’Emilia-Romagna ed è un vero e proprio incanto.
Questa cittadina è una realtà genuina abitata da persone dalla grande vitalità e spensieratezza, un concentrato di canali e ponti che trova nell’anguilla il suo vero simbolo.
Scrigno di bellezze naturalistiche e testimonianze storiche, Comacchio è considerata la capitale del Parco del Delta del Po, un piccolo centro che nasce e vive tra la terra e l’acqua.
La tradizione delle anguille ha radici remote, anche se ancora oggi gli antichi riti legati al noto Presidio Slow Food si ripetono uguali a sé stessi proprio come avveniva in tempi più lontani.
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L’anguilla si pesca nelle valli vicino a Comacchio e si prepara in due modi differenti: la si fa marinare sotto aceto, tecnica che permette di conservarla più a lungo, oppure la si infila negli spiedi per poi arrostirla in forno.
È una specialità dal sapore deciso, magari da degustare con un buon risotto, oppure nelle grigliate arricchite da polenta, sogliole, cefali, rombi, orate e seppie ripiene.
Il tutto è accompagnato da ottimi vini del Bosco Eliceo.
_ La pagina di Comacchio
Bobbio è uno dei centri più importanti della Val Trebbia ed è un borgo noto sin dall’epoca medievale come la “Montecassino del Nord” vista la fama della sua abbazia.
Quest’ultima venne fondata nel 614 dal monaco irlandese San Colombano e fu uno dei principali centri spirituali e culturali d’Italia.
Oggi il borgo di Bobbio è ancora capace di conservare il suo passato medievale: viuzze strette, case in sasso e palazzetti signorili che, assieme ai paesaggi naturalistici della vallata, ne fanno una delle località di villeggiatura più interessanti del piacentino.
Tra i vari tesori custoditi da Bobbio ce n’è uno decisamente prelibato: si tratta dei Maccheroni alla Bobbiese.
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Per tradizione questo piatto si prepara in occasione della Festa di San Colombano che si svolge ogni 23 di novembre, tuttavia lo si può trovare comunque in qualsiasi ristorante del paese tutto l’anno.
La particolarità di questi maccheroni è che l’impasto, a base di farina, uova e olio, viene avvolto oppure infilato in un ago da calza, fondamentale per creare la tipica forma a bucatino.
Il tutto viene poi accompagnato da un delizioso sugo di stracotto.
_ Qui trovate tutto quello che c’è da sapere su Bobbio
Carpineti è una piccola realtà adagiata sulle colline reggiane, tra le valli del Secchia e del Tresinaro.
È un centro importante dal punto di vista agricolo, industriale e artigianale e, nel corso degli ultimi decenni, ha assunto una grande rilevanza come stazione climatica.
L’alto valore paesaggistico del territorio circostante, contraddistinto da campi lavorati e piccoli borghi arricchiti da chiesette e casetorri fortificate, ha fatto sì che divenisse una Riserva dell’uomo e della Biosfera riconosciuta dall’Unesco.
Ph.: da www.castellinews.it
A Carpineti si può assaggiare un piatto tipico della vallata del torrente Tresinaro: le barzigole, un secondo a base di carne di pecora insaporito per diverse ore con una mistura di aglio, rosmarino e sale prima di essere cotto sulla griglia e servito con un filo di olio a crudo.
Le barzigole sono una specialità legata a questo angolo specifico del territorio reggiano, il quale mantiene ancora viva la tradizione di origine bizantina di consumare carne ovina, ed è l’unico caso in tutta l’Emilia.
_ Altre informazioni su Carpineti sul sito turistico dell’Emilia Romagna
Immerso nell’Appennino parmense c’è un borgo considerato la “capitale” dell’alta Val Taro: Borgo Val di Taro, detto anche “Borgotaro”.
È una località situata in una zona di grande interesse culturale, naturalistico e gastronomico. Il suo centro storico è caratterizzato dai resti di un antico castello, da chiese romaniche e da alcuni palazzi storici.
Oltre al lato storico, però, Borgotaro riserva una prelibatezza: il Fungo di Borgotaro IGP.
Ph.: di Roberto Bellavigna da emiliaromagnaturismo.it
Quest’ultimo viene impiegato per i risotti, come sugo per la polenta o le tagliatelle, può essere trifolato oppure fritto. In primavera il prodotto d’eccellenza è il fungo prugnolo, una varietà dal profumo intenso capace di rendere unici i primi piatti.
Tra le specialità c’è anche la Torta d’erbe, una torta salata con erbette locali.
_ Altre informazioni su Borgotaro sul sito turistico dell’Emilia Romagna
Nota con l’appellativo di “città delle biciclette”, Ferrara è una splendida città della pianura emiliana completamente a misura d’uomo nonché antica capitale del Rinascimento.
Gli Estensi la governarono per ben tre secoli e le diedero l’aspetto che ancora oggi conserva: un’urbanistica unica nel suo genere capace di fondere Medioevo e Rinascimento.
È la prima città moderna d’Europa e, proprio per questa sua caratteristica, è stata riconosciuta dall’Unesco Patrimonio Mondiale dall’Umanità.
Ph.: Gettyimages/tverkhovinets
Oltre alle bellezze artistiche e architettoniche uniche, Ferrara è famosa per alcune prelibatezze culinarie, in primis la “coppia” ferrarese, un pane tipico dalla forma elaborata insignito del marchio IGP.
Ci sono poi i più noti “cappellacci”, dei tortelli ripieni di zucca e parmigiano, e il “pasticcio di maccheroni”, un’ottima sintesi delle tradizioni cortigiane.
Meritano una menzione la “salama da sugo”, una mescolanza di carni di maiale particolarmente salata, e il “pampepato”, un pan di spezie rivestito da una crosta di cioccolato fuso.
_ Altre informazioni su Ferrara sul sito turistico dell’Emilia Romagna
Piacenza si trova al centro della Pianura Padana, a una sessantina di chilometri da Milano, ed è una città che vanta dei meravigliosi tesori storico-artistici.
Basti pensare al Duomo, al Palazzo Gotico e al Palazzo Farnese, senza dimenticare gli splendidi edifici nobiliari e religiosi oltre che alle vie del centro cittadino capaci di offrire ottimi scorci e sorprese inaspettate.
Non tutti sanno però che Piacenza è anche una vera e propria “food valley” che vanta la maggior concentrazione di prodotti D.O.P e D.O.C. in tutta Italia.
Ph.: da www.visititaly.eu
Tra le eccellenze enogastronomiche più autentiche da gustare ci sono la coppa, il salame e la pancetta, i “pissaréi e fasö” (gnocchetti con pomodoro e fagioli), gli anolini e i tortelli con la coda.
Da non dimenticare anche la “bomba ad ris” (la bomba di riso alla piacentina), e la “piccula ad cavall” (polenta e cavallo).
Il tutto va accompagnato da vini rigorosamente piacentini: tra questi spicca il rosso Gutturnio.
_ Scopri di più sul sito turistico di Piacenza
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