Sperlonga, Italy, Dec 04 - A panoramic view of the small town of Sperlonga, in the south of Rome, perched on a rocky outcrop facing the Tyrrhenian Sea, in the northern part of the Gulf of Gaeta. Sperlonga was founded by the Romans and became the site of several imperial villas, including the famous villa of the Emperor Tiberius, whose archaeological remains are still preserved today. In the photo the north side of the village with the ruins of the ancient Truglia tower.
Il Lazio è una terra ricca di gemme nascoste, di borghi dal fascino unico dove il tempo sembra essersi fermato.
Tra chiese dai tesori preziosi, antiche fortezze, castelli, siti archeologici di età romana, natura incontaminata e incredibili scorci sul Mar Tirreno, questa regione sa sempre come sorprendere.
Ph.: Gettyimages/ValerioMei
Questi borghi incantevoli sono raggiungibili in meno di due ore di macchina dalla capitale e alcuni di essi sono collocati lungo antiche strade e cammini.
Ecco una selezione di queste piccole realtà tra le più interessanti da visitare con l’arrivo della primavera.
Una delle gemme del Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini è Cervara, un borgo scenografico arroccato intorno a una rocca medievale dell’anno 1000.
Cervara si trova sul punto più alto di un ripido sperone roccioso che si erge sulla valle dell’Aniene: è il borgo più alto della provincia di Roma e il secondo del Lazio dopo Filettino.
Deve il suo nome ai numerosi cervi che popolavano lo sperone ed è costituito da un sistema articolato di stradine e piazzette collegate da percorsi e gradinate.
Una delle attrazioni più interessanti di questo paese è la Montagna scolpita dagli Artisti: un vero e proprio museo a cielo aperto.
Nel corso degli anni Ottanta del Novecento un professore dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze, assieme agli abitanti e ai suoi studenti, iniziò a scolpire figure, forme e ritratti nella roccia calcarea.
Le case di pietra, le scalinate, le piazze, dalla base del borgo fino ai resti del Castello, sono state plasmate in sculture e decorate con diversi murales, tanto che Cervara è stato definito anche come il “paese scolpito nella roccia”.
Una delle ultime opere è un bassorilievo in ceramica del 1995 creato da Fabio Piscopo. L’opera è stata realizzata in cima alla celebre Scalinata degli Artisti, un omaggio a coloro che a Cervara hanno trovato ispirazione.
Assieme a quella degli artisti, la Scalinata della Pace è il simbolo di Cervara di Roma. Collega il centro abitato ai resti della Rocca Medievale e si tratta di un percorso ricco di rappresentazioni artistiche il cui tema principale è la solidarietà fra i popoli.
_ La pagina ufficiale di Cervara di Roma, ricca di spunti sul borgo e i suoi dintorni
Collalto Sabino si trova in provincia di Rieti circondato da boschi e faggi secolari, ed è uno dei borghi più belli di tutta Italia.
È collocato sulla sommità del monte omonimo, “Collis Altus”, ed è pervaso da un’atmosfera d’altri tempi.
Gli splendidi portali in pietra delle case uniti agli stretti vicoli in selciato e al Castello Baronale contribuiscono a rendere questo luogo davvero unico.
Il Castello, eretto nel corso del XII secolo, è l’attrazione più nota del borgo: dal suo mastio si può godere di un panorama meraviglioso che va dal Gran Sasso al Terminillo fino alla Maiella.
La maestosità del paesaggio raggiunge il suo apice al tramonto quando le luci dei 34 paesi circostanti si accendono e divengono visibili ad occhio nudo dalla cima della fortezza.
Ph.: da www.castellocollaltosabino.com
Tra le architetture degne di nota si segnala uno splendido portale del XV secolo che introduce al Convento di Santa Maria, ma anche le rovine dell’antico Castello di Montagliano, testimonianza di un passato glorioso.
All’interno del borgo, percorrendo il dedalo delle stradine, è possibile scorgere la bella fontana ottagonale in piazza della Podesteria e il Palazzo Latini del XVII secolo, recentemente restaurato.
Infine, inerpicandosi sulla sommità del monte San Giovanni si possono osservare i resti di un’antica abbazia edificata su un preesistente tempio romano e un vecchio mulino, ora in disuso, collocato tra due pareti di roccia tagliate a valle da un torrente.
_ La pagina del Castello Baronale
_ La pagina dei Borghi più belli d’Italia dedicata a Collalto Sabino per cercare ulteriori curiosità
A circa un’ora di macchina da Roma c’è Subiaco, un borgo medievale ricco di storia, arte e cultura situato nel cuore della Valle dell’Aniene e immerso nella bellezza del Parco dei Monti Simbruini.
Subiaco è una località nota specialmente per il Santuario del Sacro Speco, il “Monastero di San Benedetto”.
Quest’ultimo sorge esattamente nel luogo in cui il santo di Norcia si ritirò in preghiera quando era ancora adolescente e dettò la regola dell’ordine dei benedettini: “Ora et Labora”.
Si tratta di un borgo che è stato per lungo tempo la culla del monachesimo benedettino e a darne prova è soprattutto il Monastero di Santa Scolastica, fondato nel 520 d.C.
È costituito da tre meravigliosi chioschi (Rinascimentale, Gotico e Cosmatesco), e da una splendida biblioteca che conserva ancora numerosi manoscritti.
Quest’ultima è un luogo importante dato che proprio lì è stato stampato il primo libro a caratteri mobili in Italia.
Ph.: Gettyimages/e55evu
Non bisogna però dimenticare il Convento di San Francesco, ricco di affreschi, opere del Sodoma e di Antoniazzo Romano.
Così come la Rocca Abbaziale, detta “dei Borgia”, luogo millenario impreziosito da opere d’arte e ardite architetture che offre un panorama unico sul territorio circostante.
Il centro storico di Subiaco è chiamato anche “Borgo medievale degli Opifici” o “Borgo dei Cartai”. È composto di vicoli stretti e piccoli slarghi, e fino a pochi anni fa era la sede di antiche botteghe artigiane.
Oggi vengono organizzati sia dei laboratori creativi che corsi di formazioni sull’arte e i mestieri della carta, della stampa, della tipografia e della legatoria.
La Valle dell’Aniene, il Monte Livata, e il Parco dei Monti Simbruini offrono poi diverse possibilità per gli amanti degli sport all’aria aperta.
I percorsi naturalistici sono numerosi, adatti anche a chi è interessato semplicemente a godersi un po’ di relax sulle rive del laghetto di San Benedetto.
_ La pagina ufficiale di Subiaco per saperne di più sul borgo e sugli itinerari nei dintorni
_ La pagina del Santuario del Sacro Speco
_ Il sito del Parco dei M0nti Simbruini
Sperlonga è nota anche con l’appellativo di “perla del Tirreno”: è infatti uno dei borghi marinari più belli di tutto il litorale.
Si trova nel Lazio meridionale, in provincia di Latina, e possiede un nucleo medievale arroccato su uno sperone roccioso.
Si tratta di una realtà pittoresca fatta di viottoli, scalette e passaggi voltati che conducono a un incantevole belvedere sul mare.
Per lungo tempo Sperlonga è stata anche la meta prediletta dell’antica aristocrazia romana. Quest’ultima ci costruì alcune ville degne di nota come quella di Tiberio, alcune terme, e trasformò le grotte costiere in luoghi di assoluto piacere.
Tra i simboli di questo borgo sul mare c’è la Torre Truglia. È una mole squadrata che, un tempo, faceva parte delle torri di avvistamento costruite per difendersi dalle incursioni dei Saraceni.
Ph.: Gettyimages/Freeartist
Percorrendo gli stretti vicoli di Sperlonga ci si imbatte nella caratteristica chiesetta di Santa Maria in Spelonca risalente al XII secolo, arricchita da una piccola corte, che un tempo faceva parte dell’antico monastero.
Seguendo poi la via Flacca, che da Sperlonga conduce a Gaeta, ci si imbatte non soltanto nella celebre grotta di Tiberio ma anche nel Museo archeologico Nazionale.
Quest’ultimo è stato realizzato nel 1963 per recuperare i pezzi rinvenuti sul sito della villa di Tiberio ed è uno dei luoghi più interessanti e suggestivi di Sperlonga.
_ La pagina ufficiale di Sperlonga utile per un approfondimento sulla località
_ Il sito di riferimento del Museo archeologico Nazionale
Percorrendo la Via Francigena del Nord una delle prime tappe laziali che si incontrano è Torre Alfina.
È una frazione del comune di Acquapendente nonché uno dei borghi più belli del territorio italiano. Si tratta di una località antichissima, forse di origine etrusca, il cui toponimo deriva dalla numerose cascatelle che sfociano nel fiume Paglia.
L’emblema di Torre Alfina è il suo Castello, un edificio imponente arricchito da ampie merlature, ricco di fascino, suggestione e mistero.
Merita una visita la Cattedrale del Santo Sepolcro la quale custodisce una pietra macchiata di sangue.
La tradizione vuole che questa provenga dal Santo Sepolcro e che sia stata portata dai crociati durante il viaggio di ritorno dalla Terra Santa.
La reliquia è conservata all’interno di una cripta in stile romanico databile tra il X e l’XI secolo ed è una delle più antiche in Italia.
Nei dintorni è quasi d’obbligo avventurarsi nel Bosco del Sasseto, un luogo da fiaba ricco di antichi roveri, cerri, faggi e agrifogli, massi avvolti da muschi verdissimi, e felci arruffate che contornano i sentieri.
Da lì si possono scorgere le merlature del castello Monaldeschi, l’antico mulino ad acqua, la cascata del Fosso Subissone e, soprattutto, la tomba del marchese Cahen.
Cahen, verso la fine dell’Ottocento, decise di acquistare a Torre Alfina una vasta tenuta con il castello, parte del borgo e la sottostante selva, allora impenetrabile.
Il marchese non solo creò un dedalo di percorsi nel bosco monumentale, ma anche un piccolo mausoleo in stile neogotico: volle realizzarlo per sé, celato tra le piante di questo luogo incantato.
_ La pagina del Castello di Torre Alfina
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