Sciacca, alla ricerca del mito e della leggenda

18 marzo 2020 - 10:46

Sulla strada archeologica che da Selinunte conduce alla valle dei Templi di Agrigento si incontra Sciacca. Città dal clima mite, grazie alle calde acque del mar Mediterraneo che bagnano le sue coste, ricca di storia, arte e tradizioni millenarie che non possono non suscitare la curiosità del viaggiatore alla ricerca di miti e leggende. Sciacca ha origini antichissime ed è impossibile stabilire una data di fondazione. Furono i greci della vicina Selinunte, in viaggio verso la valle dei Templi, a sfruttare per primi le proprietà terapeutiche delle stufe naturali presenti in loco, ampliandone il primitivo borgo. Sotto l’impero di Diocleziano, Sciacca divenne sede delle poste italiane, ma fu con gli arabi, nel IX secolo, che il piccolo agglomerato di case divenne una delle 22 città più importanti della Sicilia, grazie al suo porto. Oggi, vagabondare per le vie della città è certamente il modo migliore per scoprire vicoli, quartieri, chiese e palazzi che recano impressi i segni delle varie dominazioni che hanno interessato il tessuto urbano. I normanni edificarono alte mura di cinta, chiese e monasteri, favorendo l’insediamento di alcuni ordini religiosi. I secoli successivi, poi, iscrissero, nella struttura urbana ormai consolidata, imponenti fabbriche monastiche e l’innalzamento di grandi palazzi gentilizi. La chiesa di San Domenico, fondata dal padre Tommaso Fazzello, sulla “Terrazza bianca” (piazza del Popolo o piazza Angelo Scandaliato) si affaccia sul mar d’Africa, di fronte all’isola che non c’é: la “Ferdinandea”. Quell’isola che per uno scherzo della natura nel 1831 affiorò dagli abissi per pochi mesi, prima di sprofondare nuovamente sotto il mare non facendo mai cessare, con le continue evoluzioni, l’interesse nei suoi confronti.
Fra le splendide dimore e le chiese di Sciacca non sarà difficile farsi affascinare dai colori e dalle forme particolari di piatti, vasi, anfore e piastrelle, esposte fuori dalle botteghe d’arte. L’arte della lavorazione della ceramica è una tradizione molto antica, nata secondo alcune testimonianze nel X secolo dopo Cristo. Dal XIV al XVIII secolo la gran parte delle ceramiche che adornavano i palazzi nobiliari di Gela ed Agrigento, sono opera di maestri saccensi, capaci di tramandare la loro arte da padre in figlio, fino ai giorni nostri. Al turista è così offerta la possibilità di entrare in questi piccoli laboratori dove il tornio e le mani che modellano la creta creano, magicamente, opere di straordinaria bellezza.

Appunti di viaggio
COME ARRIVARE
In auto: da Palermo, Autostrada Palermo/Mazara A29, uscita Castelvetrano Ss.115 per Agrigento
In autobus: Autolinee Gallo con partenza Stazione Centrale.
In treno: Stazione Centrale F.S. Palermo/Castelvetrano. Proseguimento con bus.

INDIRIZZI E NUMERI UTILI
Agenzia per l’incremento turistico di Agrigento: tel. 092.2401352
Azienda di cura soggiorno e Turismo di Sciacca: tel. 092.522744 / 092.58412

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NOTIZIE ON LINE
www.agrigentoweb.it

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