Postcard panoramic view of the autumn landscape of the Lake Fusine on the Julian Alps, Italy. Lake in the mountains with bright turquoise water. Nature beauty background
In autunno le montagne del Friuli Venezia Giulia si vestono di colori magici.
Il paesaggio diventa un caleidoscopio emozionante.
La vista si perde tra le tonalità del foliage, mentre si cammina nel silenzio, spezzato solo dal suono delle foglie secche sotto i passi.
Ecco tre escursioni per immergersi con calma in questa stagione di quiete e meraviglia, percorsi semplici che permettono di apprezzare la natura senza fretta.
Un invito a scoprire la bellezza autentica e la serenità che il Friuli Venezia Giulia sa regalare in autunno.
Proprio alle pendici del monte Mangart, collocato sul confine italo-sloveno tra il territorio del comune di Tarvisio e Plezzo, ci sono due laghi di origine glaciale davvero unici: i laghi di Fusine.
Si tratta di due specchi d’acqua di sbarramento morenico formatisi durante la fase del ritiro dei ghiacci, ovvero circa 16.000 anni fa.
La loro origine glaciale è evidente anche dalla presenza di due enormi massi erratici, uno dei quali adibito a palestra di arrampicata.
Ph.: Gettyimages/ettoretrevisiol
Il lago Superiore alimenta il lago Inferiore per via sotterranea e quest’ultimo fa altrettanto per l’emissario di entrambi i laghi.
I laghi di Fusine si trovano nella meravigliosa Foresta Millenaria di Tarvisio, la più grande foresta demaniale d’Italia: 24.000 ettari di comprensorio alpino di cui 15.000 ricoperti di boschi produttivi.
In autunno questi laghi sono decisamente un quadro dai mille riflessi, una vera e propria esplosione di colori caldi.
Il percorso più interessante che conduce ad essi parte da Scicchizza, è lungo circa 5 Km ed è percorribile in circa 2 ore di camminata.
Il dislivello non è impossibile da affrontare, circa 200 metri, dunque si tratta di un itinerario alla portata di tutti.
_Tutte le informazioni sull’itinerario
Il monte Matajur, noto anche anche come “monte Re” e “Baba” in dialetto sloveno, è la montagna che sovrasta la città di Cividale.
L’appellativo ha origine dal mont Major (Monte Maggiore di Cividale) che, nel tempo, è mutato in Mot Major, Mat Major, Matajor e, infine, in Matajur.
Ph.: Gettyimages/PhotoMet
Questa cima è famosa per il meraviglioso panorama che è capace di offrire.
Dalla sua cima, infatti, è possibile ammirare gran parte del Friuli: la costa istriana, la laguna di Grado e la pianura udinese.
Il monte passò alla storia in quanto fu conquistato dai tedeschi nel corso della battaglia di Caporetto, episodio determinante per la tragica ritirata italiana.
Sulla sua sommità è collocata anche la chiesetta del Cristo Redentore, costruita sulle macerie della cappella distrutta nella battaglia di Caporetto.
Per raggiungere la cima del rilievo esistono diversi percorsi, tuttavia, quello più semplice è un itinerario ad anello che parte dal rifugio Pelizzo (Cividale).
Altri sentieri partono dalle frazioni di Mersino e Celpetischis.
Il sentiero ad anello è il numero 736.
Una volta arrivati ad un bivio si può scegliere se arrivare in cima in circa 45 minuti di camminata, oppure seguire un percorso più panoramico, ovvero il CAI 750.
Il percorso si snoda per poco più di 9 Km, è percorribile in circa 3 ore di cammino, non presenta un dislivello insostenibile: circa 364 metri.
_Tutto quello che c’è da sapere sull’itinerario
Il Ta lipa Pot, in resiano “la bella strada”, è un percorso circolare permanente che si sviluppa attorno alla frazione di Stolvizza.
L’itinerario ideale, se si vuole entrare in contatto con l’ambiente, la cultura e la storia della Val Resia.
Si tratta di un sentiero naturalistico che si snoda lungo i sentieri intorno al paese, in una zona incontaminata senza eguali.
Ph.: Creativecommons/Naturpuur
Le strade toccano luoghi ricchi di storia e di cultura montana, e attraversano spazi di rara bellezza e ricchezza di tradizioni.
Il Ta lipa Pot si sviluppa all’interno della meravigliosa Val Resia, sita in provincia di Udine.
È un territorio caratterizzato da una cultura e una lingua di ceppo slavo completamente uniche e a sé stanti.
Uno degli esempi che testimoniano la grande ricchezza culturale e autentica del Friuli. Esistono due varianti dell’anello: la variante corta (5 Km), e la variante lunga (10 Km).
La scelta dell’itinerario lungo o corto si compie dopo aver percorso più di metà sentiero, dunque si ha modo di capire in anticipo quanto tempo e, soprattutto, quante energie si hanno per proseguire.
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