Trekking in Svizzera, autunno meraviglioso in Val Roseg

Un trekking alla scoperta di un paradiso a pochi chilometri dal confine italiano. In Val Roseg la magia dell'autunno regala emozioni indimenticabili. Nel Bosco delle Cince poi, gli animali non fuggono, ma si lasciano osservare senza paura.

28 settembre 2022 - 8:00

Val Roseg, la bellezza selvaggia delle Alpi svizzere a due passi dal confine italiano

Situata nel cuore delle Alpi svizzere, la Val Roseg è una valle laterale della Val Bernina.

La sua origine è tipicamente glaciale. La evidenziano le forme arrotondate del paesaggio e la notevole vicinanza al grande ghiacciaio del Bernina.

La vegetazione forestale è ricca e abbondante ed è composta in prevalenza da boschi d’alto fusto di larici, abeti rossi e pini cembri.

La Val Roseg è una valle per tutte le stagioni e offre varie possibilità di divertimento. In estate è percorsa da file ininterrotte di escursionisti e appassionati di mountain-bike.

In inverno da chi cammina, pratica lo sci di fondo o fa escursioni indossando le racchette da neve.

Ma è in autunno che gli appassionati di natura la scelgono per ammirare i paesaggi mozzafiato delle Alpi e per osservare gli animali nel loro habitat naturale.

Trekking nel Bosco delle Cince: arrivo in Engadina

Il punto di partenza della nostra escursione è Pontresina, capitale alpinistica dell’Engadina, località facilmente raggiungibile sia che si giunga in Engadina da Tirano e dal Passo del Bernina sia che si raggiunga dalla Valchiavenna e quindi dal Passo del Maloja.

Una bella idea è arrivare a Pontresina dal lato valtellinese, abbinando l’escursione ad un viaggio sul Trenino Rosso del Bernina che collega direttamente Tirano a Pontresina.

Per chi ha due giorni a disposizione, si consiglia di prevedere un pernottamento a Tirano, così da affrontare il viaggio sul Trenino Rosso e la successiva escursione in Val Roseg il mattino successivo.

Tirano, città slow e città del vino, offre numerosi ristoranti e trattorie, dove degustare le superbe eccellenze enogastronomiche del territorio.

Consente diverse possibilità di pernottamento, sia in ottimi hotel a due, tre e quattro stelle, sia in strutture di accoglienza familiare e nei bed and breakfast della zona.

Si tratta di una scelta ideale per chi desidera entrare ancora di più nell’atmosfera del luogo e gustare i prodotti dell’enogastronomia locale fin dal primo mattino.

Optando di raggiungere Pontresina da Tirano con la propria auto, si percorrerà la spettacolare strada cantonale svizzera 29.

LA 29 conduce dal confine di stato di Tirano al Passo del Bernina attraverso la Valposchiavo per poi scendere in Engadina.

Si costeggia letteralmente il margine orientale dell’importante gruppo montuoso del Pizzo Bernina che, con i suoi 4049 metri, costituisce la cima più alta delle Alpi Centrali.

Lo spettacolo delle Alpi svizzere

Dopo aver superato il valico del Passo Bernina, a quota 2.330 metri, si viene accolti da una delle più belle scenografie delle Alpi Centrali.

Dal tornante di Montebello ecco apparire le cime che coronano la Valle del Morteratsch.

Il Piz Morteratsch, il Piz Scerscen e l’elegante sagoma del Piz Roseg, ma soprattutto il Pizzo Bernina, vero e proprio gigante di granito a dominare la valle con il ghiacciaio del Morteratsch sullo sfondo.

Giunti a Pontresina, avendo tempo e voglia, non perdiamo l’occasione di far quattro passi in paese e magari di visitare il Museo Alpino, sistemato in un’antica dimora di cui conserva gran parte degli arredi originali.

È l’occasione vedere da vicino una tipica casa engadinese con il “Suler” (corridoio), la “Stuva” (la stufa, locale di soggiorno principale), la “Chadafö” (la cucina) e la “Chamineda” (la dispensa) la “Chambra a dormir” (camera da letto).

Nel museo sono inoltre custodite interessanti testimonianze della storia alpinistica, naturalistica, glaciologica e geo-morfologica del Massiccio del Bernina.

Dopo la visita della località, si consiglia di parcheggiare l’auto nel comodo parcheggio a pagamento situato nei pressi della stazione ferroviaria di Pontresina.

 

Val Roseg: l’itinerario nel Bosco delle Cince

Per effettuare la nostra passeggiata occorre ora imboccare dapprima la strada sterrata e poi uno stupendo sentiero che conduce all’interno della lunghissima Val Roseg, correndo parallelo alla sterrata e con pochissimo dislivello in salita.

Il percorso costeggia il torrente Ova Bernina attraversandolo in vari punti e passando attraverso pascoli verdissimi.

L’area compresa tra i 1500-2000 metri di altitudine è davvero splendida.

Immersa in un’incantevole paesaggio alpino dominato dal lariceto e da vaste abetaie, e percorsa da alcuni facili sentieri che permettono incontri con l’avifauna a dir poco emozionanti.

Si riesce facilmente ad osservare: il picchio rosso maggiore, il picchio muratore, la nocciolaia e le vere star del bosco, le cince.

Queste ultime, chiamate scientificamente Paridi, sono uccelli tipicamente arboricoli. Sono dotati di sviluppatissime capacità acrobatiche che usano appieno nella ricerca del cibo.

Qui sono davvero protagoniste, in particolare: la cincia dal ciuffo, la cinciallegra, la cincia mora e la cincia bigia alpestre.

 

Un incredibile avventura: la meraviglia del bosco

Entrando nel bosco, basterà percorre per pochi minuti un bel sentiero di facile percorribilità per aver la sensazione di essere come spiati, osservati.

I piccoli uccelli volano di ramo in ramo, saltellando ovunque per scrutare dall’alto degli alberi le persone che percorrono il sentiero. Ed ecco la magia.

Basterà mettere sul nostro palmo un po’ di semi o qualche arachide sbucciata e per incanto, le cince verranno a cibarsi direttamente nelle nostre mani!

Questi simpatici paridi oltre a non aver nessun timore, sembrano quasi divertirsi al punto che basta porgere la mano anche vuota che si poseranno ugualmente per la nostra gioia, guardandoci poi, con i loro buffi musetti in attesa di una meritata nocciolina.

Durante le mie escursioni in Val Roseg, mi porto sempre della frutta secca sbriciolata mista a semi (tipo il Muesli delle nostre colazioni..) dei semi di girasole e delle noccioline americane.

Le cince bigie ne vanno letteralmente matte! Ho scoperto che anche le tarme della farina (camole) e i pinoli sono estremamente graditi.

Se vorremo poi farci amiche le Nocciolaie, portiamoci delle nocciole sgusciate: allo loro solo vista questi timidi animali… letteralmente, ci inseguiranno.

Le nocciole sono molto gradite anche dagli scoiattoli rossi, che con un poco di pazienza, verranno a prendervele direttamente dalle vostre mani.

Lungo il sentiero sono presenti diverse aree fornite di mangiatoie e dispensari di semi poste e rifornite dagli abitanti del luogo per aiutare le cince nei periodi più freddi dell’inverno, dov’è più facile osservare gli uccelli.

Per osservare gli animali, il periodo migliore è sicuramente da ottobre a marzo.

Io consiglio di visitare la Val Roseg nelle ultime settimane di ottobre: le giornate sono ancora relativamente lunghe, le temperature non sono rigide e l’esplosione dorata dei larici regala panorami mozzafiato e piacevolissime passeggiate.

 

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