Oltre 20mila persone morte in Europa per le ondate di calore

Secondo i dati del World Weather Attribution, gruppo di studio sui cambiamenti climatici, nel corso dell'estate 2022 ci sarebbero state oltre 20mila morti legate alle ondate di calore. L'estate passata è stata la più calda mai registrata in Europa, con temperature record toccate in buona parte del continente

30 novembre 2022 - 15:29

Più di 20.000 persone sono morte in tutta l’ Europa occidentale a causa delle ondate di caldo di questa estate.

In tutto il continente infatti si sono registrate temperature che sarebbero state praticamente impossibili senza l’effetto della crisi climatica.

Gli scienziati, per individuare questi dati, hanno confrontato e analizzato i numeri dei morti per il caldo previsto in base alle tendenze storiche rispetto ai dati reali registrati nei vari paesi europei.

L’estate 2022 è stata la più calda in Europa da quanto esistono dati misurati. Durante le ondate di caldo le temperature hanno superato ampiamente le medie stagionali in gran parte del continente, per molti giorni di fila.

A Londra, per esempio, sono stati registrati picchi di 40 °C a Londra, nel sud-ovest della Francia le temperatura hanno spesso toccato i 42°C, mentre in Spagna, nelle città di Siviglia e Cordoba, è stata toccata la temperatura record di 44°C.

Gli scienziati del gruppo World Weather Attribution hanno scoperto che temperature così elevate sarebbero state “virtualmente impossibili” senza la crisi climatica.

 

I dati sugli incrementi dei decessi

In Inghilterra e Galles, secondo l’Office for National Statistics, tra il 1° giugno e il 7 settembre sono stati registrati 3.271 decessi in più rispetto alle previsione, il 6,2% in più rispetto alla media degli ultimi 5 anni.

L’analisi non stima in modo specifico i decessi correlati al caldo, ma il numero delle morti è stato in media più elevato nei giorni di caldo estremo rispetto ai periodi di temperature nelle media. Da queste analisi sono stati esclusi i decessi per Covid-19.

In Francia , durante i mesi estivi sono stati segnalati 10.420 decessi in eccesso, secondo i dati diffusi da Santé Publique France, l’agenzia sanitaria governativa.

Uno su quattro di questi decessi, ovvero 2.816, è avvenuto durante una delle tre intense ondate di caldo che hanno colpito il Paese. Le morti in eccesso sono state superiori del 20% nelle regioni in cui erano stati emessi allarmi rossi per temperature estreme.

In Spagna, l’istituto sanitario statale Carlos III stima che tra giugno e agosto ci siano stati 4.655 decessi attribuibili al caldo.

Il Robert Koch Institute, l’agenzia sanitaria del governo tedesco, stima che 4.500 persone siano morte nel paese durante i mesi estivi proprio a causa delle temperature estreme.

 

Le ondate di calore: minaccia per la vita degli europei

La dottoressa Friederike Otto, docente di scienze del clima presso il Grantham Institute for Climate Change and the Environment dell’Imperial College London, ha dichiarato:

“Le ondate di calore sono una delle maggiori minacce del cambiamento climatico. Le alte temperature sono responsabili di migliaia di morti in tutto il mondo ogni anno, molte delle quali vengono sottostimate”.

La dottoressa Otto ha poi aggiunto: “Nonostante queste prove schiaccianti, nell’opinione pubblica c’è ancora poca consapevolezza sui pericoli che le temperature estreme presentano per la salute umana”.

L’estate del 2022 è stata la più calda mai registrata , secondo il servizio sui cambiamenti climatici dell’Unione Europea Copernicus.

La dottoressa Eunice Lo, ricercatrice sui cambiamenti climatici presso l’Università di Bristol, ha dichiarato: “Le ondate di calore stanno diventando più frequenti e intense man mano che il globo si riscalda, quindi possiamo aspettarci ondate di calore sempre più calde in futuro”.

“Gli scienziati hanno collegato molte ondate di caldo del passato ai cambiamenti climatici indotti dall’uomo. Ciò significa che le ondate di calore osservate sono state rese più probabili o più intense a causa delle emissioni umane di gas serra”.

Le principali cause del riscaldamento globale sono l’utilizzo di combustibili fossili, la distruzione delle foreste e, in generale, la attività umane inquinanti.

L’Agenzia internazionale dell’energia lo scorso anno ha dichiarato che per contenere l’incremento delle temperature medie del pianeta sotto gli 1,5°C (soglia limite per evitare la catastrofe climatica) sarebbe necessario bloccare ulteriori sviluppi nell’utilizzo di gas naturale, petrolio o carbone.

Per adesso, però, i grandi paesi industrializzati non sembrano andare in questa direzione.

Secondo gli scienziati quindi i cittadini dell’Unione Europea dovranno iniziare ad abituarsi al caldo estremo, iniziando ad adottare soluzioni concrete:

“Dobbiamo adattarci al caldo estremo e duraturo. Per farlo dobbiamo progettare case, scuole e ospedali che abbiano una buona ventilazione e riducano il riscaldamento. Inoltre è necessario che nelle città vengano aumentati gli spazi verdi e i parchi urbani”.

 

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