Al via la procedura per salvare i castagni del Parco dell’Antola

17 marzo 2020 - 23:06

Già negli anni scorsi alcuni lanci (i cui costi nel frattempo si sono fortemente ridotti semplificando le procedure di diffusione) di questo insetto erano stati effettuati in varie zone della Liguria particolarmente significative sotto il profilo produttivo (Valbormida, Valgraveglia) consentendo non l’eradicazione del Cinipide (con cui bisognerà abituarsi a convivere dopo che si è ormai  stabilito in Italia) ma una sorta di equilibrio con il suo parassitoide che ha ridotto l’entità dei danni; i prossimi lanci stanno avvenendo in questi giorni nei comuni di Gorreto, Fontanigorda, Ronco Scrivia, Savignone, Crocefieschi. Nei prossimi giorni in quelli di Valbrevenna, Vobbia, Rovegno.

Per quanto riguarda i danni, per ora non c’è stata ancora una forte mortalità di piante ma, poichè il parassita si installa nelle gemme apicali e fiorali, soprattutto una significativa riduzione di fioritura e fruttificazione di castagne.

Ciò ha colpito tanto la produzione di castagne (che nelle nostre valli non ha al momento grossi risvolti professionali se non presso alcune comunità come quella di Pentema, dove ancora vengono prodotte castagne secche e farina) quanto soprattutto la preparazione di prodotti, come le confetture ed in particolare il miele di castagno, che ha particolare importanza in quanto annovera numerosi piccoli produttori e cooperative e, indirettamente, alimenta anche significative presenze nel turismo locale collegate a  queste produzioni.

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