I Sindaci di tutto il mondo uniti per una ricostruzione sostenibile

Sono sempre di più gli appelli per una "diversa" ripartenza, anche i Sindaci di molte importanti città del mondo chiedono una ricostruzione dove al centro vi sia la rinascita delle città, la salute pubblica, la riduzione delle disuguaglianze e la lotta al cambiamento climatico.

25 giugno 2020 - 15:43

I Primi cittadini di città, come Los Angeles, Atene, Austin, Barcellona, Bogotà, Boston, Buenos Aires, Chicago, Copenaghen, Curitiba, Durban, Freetown, Hong Kong, Houston, Lima, Lisbona, Londra, Medellin, Melbourne, Città del Messico, Milano, Montréal, New Orleans, New York, Oslo, Portland, Quezon City, Rotterdam, Salvador, San Paolo, San Francisco, Santiago, Seattle, Seul, Sydney, Tel Aviv-Yafo, Vancouver, costituiti in un network, il Global Mayors COVID-19 Recovery Task Force di C40, hanno definito, in un incontro on line, le priorità per la ripresa dopo la chiusura totale dovuta al COVID-19, appellandosi ad un cambiamento che metta al centro sostenibilità, equità e salubrità.

Nella dichiarazione firmata dal network di Sindaci, infatti, si legge che la ripresanon dovrebbe concretizzarsi in un ritorno alla vita di sempre, in quanto viviamo in un mondo che va incontro a un surriscaldamento di 3 gradi o più. Abbiamo bisogno di un nuovo accordo: una massiccia trasformazione che ricostruisce vite umane, promuove l’uguaglianza e previene la prossima crisi economica, sanitaria o climatica“.

UNO SVILUPPO PIÙ SOSTENIBILE – La loro attenzione si è focalizza su quella che dovrà essere “la nuova normalità”, concentrandosi su misure concrete necessarie per la ricostruzione post COVID-19

Particolare attenzione è stata dedicata dalla task force dei Sindaci C40, guidata dal primo cittadino di Milano, alla mobilità sostenibile e alle aree pedonali.

Milano ha annunciato la realizzazione di svariati chilometri di piste ciclabili, New York ha deciso di ampliare le proprie aree pedonali, tutte le iniziative tengono conto della necessità di garantire, da una parte, la distanza di sicurezza e, dall’altra, uno sviluppo sostenibile delle città.

Alcune misure sono da intraprendere nel breve periodo, ma a queste dovranno seguire iniziative volte a superare la crisi climatica e con essa anche quella sociale.

L’OBIETTIVO DI QUESTA ALLEANZA – In occasione dell’incontro del Global Mayors, il Sindaco di Milano ha affermato che la priorità rimane la protezione della salute dei cittadini dalla minaccia costituita dal COVID-19, ma che è altrettanto necessario guardare oltre, capire come salvaguardare la salute dei cittadini anche nel futuro.

I Sindaci del C40 sono consapevoli dell’importanza di un buon utilizzo dei fondi per la ricostruzione, essenziali per ridefinire il concetto di città nelle prossime decadi.

Milano ha presentato uno dei più ambiziosi progetti a livello europeo, che prevede anche di ampliare la rete ciclabile e pedonale cittadina entro l’estate, primi interventi in un’ottica di radicale cambiamento della mobilità urbana.

LE INDICAZIONI DI LEGAMBIENTE –In questo senso, il capoluogo lombardo sembra avere recepito le indicazioni di Legambiente, che nell’aprile 2020 aveva scritto ai Sindaci italiani una lettera per invitarli ad adottare misure sostenibili e concrete per ripensare la mobilità nel post COVID-19, per evitare che le auto, le moto e gli scooter rappresentino per i cittadini la soluzione più sicura per proteggersi dal virus e per spostarsi dentro e fuori l’area urbana.

Un pacchetto, quello proposto da Legambiente, che prevede:

Mezzi pubblici più sicuri attraverso monitoraggi, controlli e tornelli per contingentare gli ingressi e garantire le distanze di sicurezza, e prevedendo più risorse per realizzare tutto ciò.

_ Più bici e nuove piste ciclabili nelle aree urbane replicando, ad esempio, il modello vincente della Bicipolitana di Pesaro e le esperienze che arrivano da diverse città del mondo.

_ Rafforzamento della sharing mobility, auto soprattutto elettriche, bici, e-bike, scooter elettrici e monopattini, attraverso accordi con le imprese per avere più mezzi in città e in più quartieri a costi molto più contenuti.

LE PRIME INIZIATIVE – Anche Parigi punta sulla mobilità sostenibile, con l’obiettivo di rendere la bicicletta un’alternativa al trasporto pubblico.

Con Milano la capitale francese ha condiviso il progetto “La città in 15 minuti”, il cui fulcro sta nell’idea che ogni cittadino debba trovare, in 15 minuti a piedi, tutti i servizi essenziali. Tanti centri e non più un centro e tante periferie.

Bogotà vuole invece creare le c.d. strade “traffic free” che si vanno ad aggiungere alle piste ciclabili vere e proprie, Città del Messico sta pianificando la realizzazione di diversi km di piste ciclabili mentre Barcellona, oltre ad implementare la rete di piste ciclabili, prevede di aggiungere 30.000 metri quadrati di area cittadina destinata esclusivamente ai pedoni, ma che possono essere anche spazi aperti fruibili da bar, ristoranti e altro.

Nel Regno Unito, il governo scozzese si è impegnato a realizzare piste ciclabili mentre il Sindaco di Manchester City renderà pedonale una parte del Deansgate nel centro cittadino.

A Londra, molti sobborghi, tra cui Lamberth e Hockney, adotteranno misure per ampliare i marciapiedi, chiudere le strade al traffico, aumentare le zone dedicate a pedoni e ciclisti.

Los Angeles punta invece sul progetto “Slow streets”, spinto da una petizione dei cittadini rivolta all’amministrazione della città per chiedere un ampliamento delle aree pedonali, in una metropoli nota per le autostrade trafficate.

Le iniziative prese in considerazione sono molte e non hanno riguardato solo la mobilità “dolce” ma anche l’efficientamento energetico degli edifici, il verde urbano, l’approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili.

Il cambiamento climatico è una delle principali sfide da affrontare ma non è la sola, come ha sottolineato il Sindaco di Montreal, che pone l’accento sulla necessità di superare le ineguaglianze all’interno della società.

Tutti i finanziamenti messi a disposizione per sostenere la ripartenza dovranno costituire una spinta acceleratrice verso il cambiamento del nostro modo di vivere.

Il COVID-19 ha messo chiaramente in evidenza le connessioni esistenti tra la qualità delle aree urbane, la salute pubblica, l’economia, i trasporti, l’educazione, la qualità dell’aria e la giustizia sociale.

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