Un base jumper americano di 33 anni ha perso la vita nella prima mattinata di oggi 3 giugno 2022 durante un lancio da Cima alle Coste, nelle montagne del Trentino.
L’uomo, insieme a quattro amici, si era recato sul Monte Brento, per lanciarsi nel vuoto da un’altezza di 200 metri con una tuta alare ed atterrare successivamente con l’ausilio del paracadute.
Dalle prime ricostruzioni effettuate dagli uomini del soccorso alpino, l’incidente sarebbe stato causato da un errore nella traiettoria di discesa che avrebbe impedito al base jumper di aprire il paracadute.
L’incidente è avvenuto poco dopo le 7 del mattino, a dare l’allarme sono stati gli amici che, una volta atterrati, si sono accorti che mancava un membro del gruppo.
I tecnici del soccorso alpino sono intervenuti sul posto con un elicottero e una squadra di terra e hanno immediatamente iniziato le ricerche, dopo che i quattro atleti hanno confermato di non aver visto aprirsi il paracadute dell’americano.
Ci sono volute quasi tre ore di ricerca per individuare il corpo senza vita dell’uomo, che è stato recuperato dall’elicottero del soccorso alpino e trasportato a valle. Sul fatto indaga la magistratura per gli accertamenti del caso.
L’area del Monte Brento, nella valle del Sarca, è una delle mete italiane più frequentate dagli appassionati di questo sport estremo, infatti la particolare conformazione delle montagne è ideale per il base jumping.
Una zona frequentata da atleti di tutto il mondo che arrivano qui per lanciarsi nel vuoto con le tute alari, si contato un migliaio di lanci all’anno, che avvengono dalla vetta chiamata “Becco dell’Aquila”.
In questi giorni, proprio per aumentare la sicurezza in montagna, alcune organizzazioni trentine hanno lanciato l’iniziativa “Prudenza in Montagna”, con diversi appuntamenti per la formazione e l’informazione per una sicura frequentazione degli ambienti outdoor.