I nostri vestiti sono realizzati con milioni di minuscole fibre, molte delle quali sono in plastica, in tessuti tra cui poliestere, nylon, acrilico e poliammide.
Con ogni lavaggio e usura, queste micro-fibre si liberano dai nostri vestiti e possono finire nell’ambiente. Un singolo lavaggio può rilasciare oltre 700.000 micro-fibre nelle acque reflue, molte delle quali finiscono nei nostri mari. Il lavaggio di indumenti sintetici rappresenta il 35% delle micro-plastiche primarie presenti nell’ambiente.
Tanto per avere un’idea del fenomeno, solo nel Regno Unito, ogni settimana si stima 9,4 trilioni di fibre rilasciate dai lavaggi (sulla base dei risultati di Napper e Thompson del 2016 di un lavaggio in poliestere-cotone da 6 kg), non sorprende che miliardi di loro finiscano nei nostri mari e sulle nostre spiagge.
Cosa preoccupante, i pesci li ingeriscono confondendole con microorganismi di cui si nutrono, ritornando inesorabilmente verso i nostri piatti; solo per esempio, il 63% dei gamberi nel Mare del Nord contiene fibre sintetiche!
Il modo migliore per fermare il flusso di micro-fibre nei nostri mari è montare i filtri nelle nostre lavatrici, attuare una legislazione che imponga ai produttori di lavatrici di montare i filtri in micro-fibra oltre, naturalmente, cercare di usare il più possibile, capi in fibra naturale.