Dal 1° gennaio 2021 l’Ente di gestione delle Aree protette del Po torinese si fonde con l’Ente di gestione delle Aree protette del Po vercellese-alessandrino andando a costituire l’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese.
Fanno sapere dall’ente: «Il cambio di denominazione dell’Ente coinciderà con l’istituzione di due nuovi Parchi naturali: il Parco naturale del Po piemontese, frutto della fusione delle attuali Riserve naturali, da quella della Confluenza del Maira (Casalgrasso) a quella della Confluenza del Tanaro (Isola Sant’Antonio), in parte ampliate per creare continuità lungo una fascia fluviale di quasi 200 chilometri e il Parco naturale del Bosco della Partecipanza e delle Grange vercellesi, che sarà costituito dal Parco naturale del Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino, ampliato nella sua porzione occidentale, e dalle due attuali Riserve naturali, poste ai suoi lati: Palude di San Genuario e Fontana Gigante».
Il nuovo Ente «è il risultato di anni di studi e ricerche sul territorio e il suo avvio coinvolge il personale dei due Enti che già da mesi collaborano nei diversi ambiti lavorativi. All’inizio del mese di novembre sono state avviate le procedure per la formazione del Consiglio dell’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese, che prevede un Presidente e otto Consiglieri, di cui uno designato dalle Associazioni ambientaliste individuate ai sensi della Legge n. 349/1986 (e s.m.i.), uno designato dalle Associazioni agricole nazionali più rappresentative e sei nominati direttamente dalla Comunità delle Aree protette del Po piemontese (formata da rappresentanti dei Comuni, delle Province e della Città Metropolitana interessate territorialmente). Alla nomina del Presidente, invece, provvederà la Regione Piemonte d’intesa con la stessa Comunità delle Aree protette».