L’inverno 2025-2026 si apre con una tendenza chiara: i prezzi degli skipass continuano a salire.
Secondo l’indagine svolta da Altroconsumo in 44 stazioni sciistiche dell’arco alpino e appenninico, insieme ad alcuni comprensori oltreconfine, anche quest’anno si registra un nuovo incremento dei listini.
Il costo del biglietto giornaliero aumenta in media del 4%, confermando il trend della scorsa stagione, mentre il ticket di cinque giorni cresce del 4,4%, accelerando rispetto al +3,8% dello scorso inverno.
L’analisi si concentra sulle tariffe di alta stagione: Natale, Capodanno, Carnevale e giorni festivi.
Nel panorama italiano la forbice dei prezzi è ampia. Altroconsumo rileva che lo skipass giornaliero va:
Per una famiglia di tre adulti, una giornata sulle piste comporta:
Il Trentino-Alto Adige si conferma tra le aree più costose:
Spicca invece il rincaro di Madonna di Campiglio, che sale da 79 a 85 euro (+7,6%).
Nel Veneto, Cortina registra un aumento moderato (+3,9%), arrivando comunque a 80 euro. Il comprensorio Dolomiti Superski sale da 83 a 86 euro (+3,6%), confermandosi tra i più costosi dell’intera indagine.
La regione mostra un quadro molto diversificato:
L’aumento di Alagna è uno dei più alti dell’intera indagine.
In Lombardia l’aumento medio è del 5%, ma con differenze marcate:
Champorcher resta la località più economica: dopo quattro anni di stabilità, questa località valdostana passa da 35 a 36 euro, mantenendo comunque il primato di località meno costosa.
Il collegamento internazionale Cervinia-Zermatt invece si posiziona sull’estremo opposto, infatti il costo è di:
Una differenza che segna il divario più marcato dell’indagine.
_ Le fasce di prezzo valdostane:
Piancavallo, Sella Nevea, Zoncolan e Tarvisio restano ferme a 44 euro.
Il Friuli è l’unica regione della penisola a non registrare aumenti e variazioni di prezzo in nessun comprensorio, rispetto ai dati relativi alla stagione precedente.
Nel complesso gli impianti sciistici dell’appennino, mediamente meno cari delle stazioni sciistiche delle Alpi, hanno comunque riscontrato degli aumenti rilevanti.
La media dei rincari è molto variabile tra una località e l’altra, ma la crescita media è del 3,8%. Ecco il dettaglio degli aumenti:
Guardando ora ai comprensori sciistici delle altre nazioni confinanti con l’Italia, il panorama non è molto diverso, infatti quasi dovunque si registrano aumenti importanti.
In Francia e Austria i prezzi dei giornalieri sono in lieve aumento:
Una opzione conveniente per gli sciatori che decidono di fare la settimana bianca è quella di acquistare lo skipass per più giorni.
Secondo Altroconsumo, infatti, la convenienza del ticket da cinque giorni rispetto ai cinque giornalieri è limitata: solo il 12%, pari a poco più di 40 euro.
Basta saltare una giornata per annullare il risparmio, poiché i giorni sono consecutivi e non rimborsabili.
I prezzi del plurigiornaliero: da 160 a 469 euro
Le località più care
L’indagine di Altroconsumo traccia un quadro chiaro: sciare diventa ogni anno più oneroso, in Italia come all’estero.
Lo sci alpino e lo snowboard restano un’attività di grande fascino per gli amanti della montagna, ma i rincari costanti rendono più difficile l’accesso a queste attività.
Come evidenzia l’analisi dei prezzi realizzata da Altroconsumo affrontare una vacanza invernale durante la quale si intende sciare con tutta la famiglia, è diventato un’attività esclusiva.
In un contesto di continua crescita dei prezzi, informazione, programmazione e consapevolezza diventano strumenti essenziali per chi vuole continuare a vivere la montagna in inverno.